28 settembre 2012

MAGAZZINO AUTOGRILL OCCUPATO

Magazzino Autogrill di Pieve Emanuele (MI)  a rischio 110 lavoratori della cooperativa che gestisce 420 punti vendita

La nuova cooperativa che dovrebbe assumerli dal primo ottobre ma ha proposto un quasi dimezzamento dello stipendio per tutti, una riduzione del personale fino al 35% e la rinuncia ai diritti conquistati in questi anni.


Prima sono andati sotto la sede di Autogrill a Rozzano, poi hanno cercato il colloquio con la nuova cooperativa che dovrebbe assumerli dal primo ottobre ma ha proposto un quasi dimezzamento dello stipendio per tutti, una riduzione del personale fino al 35% e la rinuncia ai diritti conquistati in questi anni. Alla fine si sono asserragliati dietro ai cancelli del magazzino di 20mila metri quadrati in via Berlinguer a Pieve Emanuele e sotto l’insegna della “grande A” hanno deciso che l’occupazione non si fermerà fino a che non si riaprirà la discussione.

Sono i 110 lavoratori del magazzino Autogrill, incastonato tra le logistiche di Coop e Gs a Pieve Emanuele, in via Berlinguer. Fuori sventolano le bandiere della Cisl, dentro ci sono loro, volti tirati, ma determinati, con gli striscioni che ricordano che i lavoratori non sono “usa e getta”. E da lunedì, dai cancelli del magazzino che ogni settimana gestisce circa 170mila pacchi destinati a rifornire 420 autogrill non esce e non entra nulla. «Siamo dipendenti di una cooperativa che lavora per Autogrill – racconta Gianni D’Agostino, delegato Cisl – ma da venerdì cambia l’appalto. 

E la nuova coop, la Clo di Siziano del consorzio Silo, non vuole garantire i livelli occupazionali, i salari e gli occupati». «Abbiamo incontrato la nuova coop anche ieri – aggiunge Antonio Palla, coordinatore regionale Fit Cisl Lombardia – ma ha ribadito l’intenzione di sostituire i lavoratori con proprio personale già dal primo ottobre. Siamo preoccupati per quello che potrebbe accadere». Perché ai cancelli si troverebbero schierati, su fronti opposti, lavoratori dell’una e dell’altra parte. 

«Oltre ai tagli di posti di lavoro e di salario, la coop propone un modello organizzativo che garantisce il turn over, «in cui si lavora per periodi precisi in modo da non accumulare ferie e permessi». A ricevere e spedire i croissants o gli scatoloni di snaks che si trovano in autogrill, ci sono uomini e donne che lavorano a Capodanno e di domenica, cui si propone di prendere 4 euro all’ora, come spiega Arianna Puleo, 33 anni di Bornasco, da 14 anni al ricevimento merci: «Sono arrivata che ero una ragazza, ora ho due figlie e mi vogliono cacciare». O Ebelle Patience, 46 anni, residente a Pavia, che nell’impianto lavora da 14. «Anche noi abbiamo contribuito alla costruzione della Grande A, e ora Autogrill ci svende», aggiunge Luciano Ferrara, 33 anni, di Copiano. Dietro ai cancelli, tra striscioni e bandiere, si sente solo una parola: «Resteremo qui a oltranza».



27 settembre 2012

Anna Ghezzi 



 

 

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