Magazzino Autogrill di Pieve Emanuele (MI) a rischio 110 lavoratori della cooperativa che gestisce 420 punti vendita
La nuova cooperativa che dovrebbe assumerli dal
primo ottobre ma ha proposto un quasi dimezzamento dello stipendio per
tutti, una riduzione del personale fino al 35% e la rinuncia ai diritti
conquistati in questi anni.
Prima sono andati sotto la sede di Autogrill a Rozzano, poi hanno
cercato il colloquio con la nuova cooperativa che dovrebbe assumerli dal
primo ottobre ma ha proposto un quasi dimezzamento dello stipendio per
tutti, una riduzione del personale fino al 35% e la rinuncia ai diritti
conquistati in questi anni. Alla fine si sono asserragliati dietro ai
cancelli del magazzino di 20mila metri quadrati in via Berlinguer a
Pieve Emanuele e sotto l’insegna della “grande A” hanno deciso che
l’occupazione non si fermerà fino a che non si riaprirà la discussione.
Sono i 110 lavoratori del magazzino Autogrill, incastonato tra le
logistiche di Coop e Gs a Pieve Emanuele, in via Berlinguer. Fuori
sventolano le bandiere della Cisl, dentro ci sono loro, volti tirati, ma
determinati, con gli striscioni che ricordano che i lavoratori non sono
“usa e getta”. E da lunedì, dai cancelli del magazzino che ogni
settimana gestisce circa 170mila pacchi destinati a rifornire 420
autogrill non esce e non entra nulla. «Siamo dipendenti di una
cooperativa che lavora per Autogrill – racconta Gianni D’Agostino,
delegato Cisl – ma da venerdì cambia l’appalto.
E la nuova coop, la Clo
di Siziano del consorzio Silo, non vuole garantire i livelli
occupazionali, i salari e gli occupati». «Abbiamo incontrato la nuova
coop anche ieri – aggiunge Antonio Palla, coordinatore regionale Fit
Cisl Lombardia – ma ha ribadito l’intenzione di sostituire i lavoratori
con proprio personale già dal primo ottobre. Siamo preoccupati per
quello che potrebbe accadere». Perché ai cancelli si troverebbero
schierati, su fronti opposti, lavoratori dell’una e dell’altra parte.
«Oltre ai tagli di posti di lavoro e di salario, la coop propone un
modello organizzativo che garantisce il turn over, «in cui si lavora per
periodi precisi in modo da non accumulare ferie e permessi». A ricevere
e spedire i croissants o gli scatoloni di snaks che si trovano in
autogrill, ci sono uomini e donne che lavorano a Capodanno e di
domenica, cui si propone di prendere 4 euro all’ora, come spiega Arianna
Puleo, 33 anni di Bornasco, da 14 anni al ricevimento merci: «Sono
arrivata che ero una ragazza, ora ho due figlie e mi vogliono cacciare».
O Ebelle Patience, 46 anni, residente a Pavia, che nell’impianto lavora
da 14. «Anche noi abbiamo contribuito alla costruzione della Grande A, e
ora Autogrill ci svende», aggiunge Luciano Ferrara, 33 anni, di
Copiano. Dietro ai cancelli, tra striscioni e bandiere, si sente solo
una parola: «Resteremo qui a oltranza».
27 settembre 2012
Anna Ghezzi
Nessun commento:
Posta un commento