Visto il rendimento dei libretti del prestito sociale molto basso, Unicoop Firenze proporrà ai propri soci dal prossimo aprile un prestito vincolato con durata 18 mesi
Ancora non è dato conoscere il rendimento e alcuni punti non sono a nostro avviso sufficientemente chiari
Il concetto del tacito rinnovo non pare in linea con i valori che dovrebbero ispirare Coop
Che da Unicoop Firenze (e non solo) ci controllino sistematicamente lo sappiamo, ma scopriamo che ci leggono con attenzione e prendono anche appunti. Quando nell'ottobre scorso il tasso netto d'interesse sui libretti di Unicoop Firenze passò dall'1,40% all'1,12% scrivemmo la nostra preoccupazione nell'articolo: «Quegli interessi dei libretti così inferiori ai bot».
In buona sostanza pensavamo e pensiamo che sia molto rischioso, ai fini della raccolta del prestito sociale, allontanarsi dai rendimenti di titoli che le Coop debbono tenere necessariamente come riferimento costante per le loro caratteristiche (la durata, la popolarità, la facile comprensione) quali i Bot, ad esempio, o i Buoni Fruttiferi Postali.
In Unicoop Firenze ci hanno ascoltato evidentemente (e più di un socio si sarà lamentato, immaginiamo) ed hanno pensato di porvi rimedio. Vediamo come.
Dal 1° gennaio 2011 Unicoop ha innalzato il limite massimo depositabile da 31.000 a 33.000 euro. Giustamente si cercano i soldi da chi ce li ha, ma bisognava pensare anche a un rendimento più attraente. Il 12 giugno 2010, l'assemblea dei soci ha approvato le modifiche al regolamento di raccolta del prestito sociale. Queste modifiche, entrate in vigore il 1 settembre scorso, sono inserite nell'articolo 5 bis e consistono nella possibilità offerta al socio di sottoscrivere un rapporto di prestito vincolato.
Infatti di recente Unicoop ha spedito una lettera a tutti i soci prestatori in cui si informa che dal prossimo mese di aprile i suddetti soci potranno sottoscrivere contratti di prestito vincolato con durata 18 mesi ai quali sarà garantito un tasso di remunerazioni più elevato del libretto.
Non è ancora dato di sapere l'elemento essenziale dell'offerta, cioè quale sarà il rendimento, ma alcuni ragionamenti si possono già fare, sia di tipo tecnico, sia facendo alcuni raffronti con strumenti finanziari simili e anche osservando se l'operazione da un punto di vista etico, tema tanto caro al nostro Presidente, sia conforme al mondo valoriale cooperativo.
Bisogna aggiungere per completezza d'informazione, che trattamenti differenziati in termini di remunerazioni, sono già presenti in quasi tutte le grandi Coop, come si può vedere scorrendo questo post, ma nessuna di queste a quanto ci risulti ha proposto quello che sta avanzando Unicoop Firenze. Guardiamo ora le principali caratteristiche tecniche dalla nuova proposta di Unicoop, che in un mondo fin'ora piuttosto ingessato, è una piccola rivoluzione.
Punto 3 - Innanzitutto l'investimento vincolato prevede un importo minimo di 1.000 euro e non sono ammessi ulteriori versamenti. Di solito, quando si stabilisce un taglio minimo di ingresso, l'investimento può avvenire solo con quella cifra o multipli di essa. Nel regolamento questo non si specifica, quindi oltre i 1.000 euro il socio può depositare a vincolo qualsiasi cifra intermedia, ovviamente inferiore al tetto massimo di 33.000 euro.
Punto 4 - La durata del vincolo è 18 mesi. Non si può uscire prima dall'investimento, tranne nei casi esposti al punto 10 (eccezionalità) e al punto 11 (decesso).
Punto 5 - Questo a nostro avviso è il punto più critico del regolamento del prestito. Esso infatti stabilisce un rinnovo tacito del prestito vincolato nel caso in cui il socio prestatore non dia disdetta scritta almeno 30 giorni prima della scadenza naturale del prestito, altrimenti il vincolo viene automaticamente rinnovato per 18 mesi.
Ora qui le considerazioni da fare sono almeno due. In linea generale gli investimenti in titoli di stato, obbligazioni o in altri strumenti che per caratteristiche possiamo assimilare al prestito vincolato proposto, rimborsano il capitale alla scadenza naturale. Porre un tacito rinnovo evitabile solo se si disdetta per iscritto almeno 30 giorni in precedenza, ci pare un elemento che non va a favore né della trasparenza dell'operazione, né nella correttezza di un comportamento che una cooperativa dovrebbe tenere nei confronti dei soci.
Sappiamo che l'età media del socio prestatore è abbastanza elevata. Per semplificare possiamo dire che una buona parte di essi sono pensionati. Un vincolo a 18 mesi può essere sopportato, ma un ulteriore rinnovo non desiderato, dovuto a ragioni diverse come una dimenticanza, una malattia, impedimenti, porta la scadenza automaticamente a 3 anni. Ci pare davvero eccessivo ed ingiusto.
Ancora. Nel caso di tacito rinnovo l'interesse non si adeguerebbe all'andamento dei tassi, come pare di capire. Questo potrebbe essere penalizzante.
Punto 7 - Gli interessi. Sono disponibili alla scadenza del vincolo e, se non ritirati, non producono interessi. Qui maggiori chiarimenti andrebbero dati. Innanzitutto è bene spiegare che si ricorre alla formula dell'interesse semplice, che a differenza di quello composto, non calcola gli interessi aggiungendoli al montante iniziale. Gli interessi sono calcolati solo sull'investimento di partenza, al diciottesimo mese gli interessi maturati disponibili non producono nuovi interessi. Ma come non producono interessi? Neanche quelli "normali" (e miseri) che vengono corrisposti al socio fuori dal vincolo? Insomma questi interessi una volta maturati producono zero?
In attesa di sapere quanto sarà il rendimento di questo prestito vincolato, possiamo segnalare alcuni strumenti con cui il socio potrà paragonare la convenienza dell'investimento.
Ricordiamo che numerosi conti on line di primarie banche danno un rendimento che in alcuni casi può essere interessante. Su questo sito potete farvi un'idea.
Per quanto riguarda altre forme di investimento, abbiamo già accennato come questa proposta di Unicoop assomigli ai Buoni Fruttiferi Postali con scadenza a 18 mesi, che però, a differenza del prestito vincolato per i soci Unicoop, hanno condizioni meno rigide. Innanzitutto alla scadenza dei 18 mesi il titolo viene rimborsato automaticamente, senza che ci sia l'eventuale tacito rinnovo. Inoltre i BFP possono essere rimborsati anticipatamente in qualsiasi momento con diritto alla restituzione del capitale investito e, dopo sei mesi, al riconoscimento degli interessi fissi maturati. Infine possono essere emessi in forma cartacea (50 euro e multipli) e in forma dematerializzata (250 euro e multipli). L'importo minimo richiesto da Unicoop è di 1.000 euro.
Un altro riferimento che dobbiamo guardare è il Bot dello stato italiano. Attualmente il rendimento netto del Bot 16/01/2011 su base annua è del 1,23% circa.
Un parallelo che abbia una scadenza più lunga, vicina ai 18 mesi si può fare ad esempio con il Btp 1/07/2012, che offre attualmente un rendimento netto su base annua del 1,77% circa.
Ricordiamo infine che i titoli citati sono emessi e garantiti dallo stato italiano. Quando saranno resi noti gli altri dettagli del prestito vincolato di Unicoop Firenze (rendimento) torneremo ad occuparcene.
Per il rendimento del nuovo prestito vincolato, leggi:
Arrivano i Turiddo Bond
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7 commenti:
non consderate mai negli interessi la custodia titoli che per bot e btp e disolito 40 euro a semestre su un investimento di 10000 euro sono quasi un abbattimento di 0,80 punti sugli interessi (quindi con un rendimento di 1,7netto il rendimento al netto dei diritti di custodia si riduce allo 0,90 non un bel rendimento che se vendo anche prima rischio anche sul conto capitale)secondo me dovete puntare invece a quaNTO RICOMPRA UNICOOP SE IO POSSO DISINVESTIRE PER MOTIVI ECCEZZIONALI
o mario ma che banca tu hai? Normalmente le banche tradizionali prendono 50 euro ANNUE 8tasse incluse per un deposito titoli. Quelle online solo i bolli (32,40) o addirittura NULLA. Diventare soci coop costa 25 euro, di che stiamo parlando? Inoltre Coop non offre un deposito titoli, ma un libretto che se ritiri una somma un pò più elevata te la danno dopo una settimana, previo appuntamento. La "proposta indecente" del nuovo prestito voncolato è, come spiegato sul blog, la clausola del tacito rinnovo. Suggerisco a qui soci che volessero aderire (pensateci bene perché vi debbono remunerare adeguatamente) di consegnare la lettera di disdetta al momento della stipula. Così Migliori impara a fare il furbo con le vecchiette.
Ricordiamoci che Unicoop ha presentato il penultimo bilancio in rosso e perde diversi soldi almeno sulle azioni del monte dei paschi.
Sui conti correnti:
http://www.businessonline.it/news/12194/Conti-correnti-online-a-confronto.html
La domanda posta sull'eventuale rendimento in caso di rimborso anticipato per motivi eccezionali, trova risposta nel punto 10 dell'art. 5 bis del regolamento di raccolta del prestito sociale, laddove è scritto: «Su richiesta scritta del socio prestatore, il consiglio di gestione ha facoltà – in casi eccezionali – di valutare la richiesta di rimborso anticipato e, in caso di accoglimento, la somma vincolata viene rimborsata senza interessi.»
Visto i rischi senz'altro superiori a quelli di un buono postale, visto i vincoli del deposito, visto anche la clausola del tacito rinnovo, direi che un tasso di interesse annuo inferiore al 2% netto sarebbe da considerarsi non conveniente. Credo che in quel caso sceglierei altri investimenti.
Grazie delle ottime informazioni contenute nell'articolo.
il 2 netto lo vedo un po utopistico putroppo ....
le regole comunque se uno le accetta e le sottoscrive...per me non è una cattiva idea il vincolo. Certo, è come dire...siamo grandi e vaccinati
Sicuramente anche sempre scontenti di tutto e tutti
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