02 luglio 2009

ANCHE LA COOP ABBANDONA I TERREMOTATI, 90 DIPENDENTI IN MOBILITA'



Chiudono i 3 punti vendita dell'Aquila





All'articolo che riportiamo di seguito, che a nostro avviso segnala una situazione davvero sgradevole per l'immagine delle Coop nella sua globalità, suggeriamo ai nostri lettori di non trascurare i commenti postati, davvero interessanti.

Sollecitiamo tutti i colleghi ad intervenire su questa triste vicenda. La Coop dimostri con i fatti la solidarietà alla popolazione aquilana così duramente colpita !

La Coop Centro Italia lascerà' L'Aquila. L'azienda, presente da 11 anni in citta' con tre punti vendita, a Pettino, a Campo di Pile e al Torrione, ha deciso di aprire la procedura di mobilita' per 90 dipendenti. Secondo quanto comunicato ufficialmente ieri alle Rappresentanze sindacali unitarie dai vertici della Coop "la societa' e' intenzionata a non riaprire i punti vendita aquilani a causa dell'esproprio, da parte del Comune e della Protezione civile, del terreno in localita' Sant'Antonio, dove era prevista la realizzazione di un Ipermercato Coop, che avrebbe dato lavoro ad altri 200 dipendenti".

"Una decisione sconcertante e inammissibile' - afferma il segretario provinciale della Cisl, Gianfranco Giorgi - che fara' perdere alla nostra citta' altri posti di lavoro, in un momento di enorme crisi e di difficolta' per il territorio dopo il sisma del 6 aprile. Non e' giustificabile l'atteggiamento assunto dalla Coop Centro Italia che, in risposta all'esproprio dell'area di Sant'Antonio, ha deciso di "tagliare' con un solo colpo quasi cento posti di lavoro".

Le Rsu sono state informate dell'avvio della procedura di mobilita' tramite raccomandata. E' previsto per il 2 luglio, alle 10, all'Ipercoop di Avezzano, un incontro chiarificatore con i sindacati, pronti a mobilitarsi per scongiurare la chiusura di ben tre supermercati.

"Oltre al problema occupazionale - prosegue Giorgi - si pone un problema sociale: L'Aquila continua a perdere pezzi e, in tale situazione, sara' davvero difficile ripartire. L'eticita', la cooperazione e la solidarieta', che per anni hanno rappresentato la bandiera della Coop, non si identificano affatto in quella che appare come una penalizzazione ai danni non tanto del Comune dell'Aquila, quanto dei cittadini. Dove sono finiti - si chiede Giorgi - gli ideali che hanno ispirato la nascita della Coop?"

Intanto, le Rsu e la Cisl sono pronti a dare battaglia, con il supporto dei 25mila soci della Coop. Tanti sono, infatti, gli aquilani che hanno acquistato nel tempo la carta socio. Scenderemo in piazza per contestare tale decisione, evidenziano i lavoratori, "stiamo organizzando una manifestazione di protesta che segnera' l'inizio della mobilitazione generale. Rivolgiamo un appello agli aquilani affinche' la nostra non rimanga una battaglia isolata". Tra le iniziative lo sciopero ad oltranza per bloccare l'attivita' nell'unico punto vendita aperto, quello del Torrione.

30 giugno 2009

Abruzzo 24 ore


9 commenti:

Anonimo ha detto...

BRAVI. L'IMPORTANTE E' DISTINGUERSI IN UN MODO O NELL'ALTRO...
NON TUTTO IL MONDO E' SCANDICCI, DOVE LE CONCESSIONI AD APRIRE NEGOZI, IPER E MAGAZZINI SI CHIEDONO PER PRASSI E SI OTTENGONO DI DIRITTO...EVIDENTEMENTE.
UN RICATTO INAMMISSIBILE QUELLO DI CHIUDERE TRE PUNTI VENDITA IN UNA CITTA' COSI' DURAMENTE COLPITA....COMPLIMENTI ANCORA.

Anonimo ha detto...

E' ormai evidente che la COOP ha della solidarietà un concetto del tutto proprio....

Paolo ha detto...

Unicoop Tirreno. Finalmente uniti davvero!!!

Firenze – venerdì, 03 luglio 2009

Il percorso del Sindacato di Base in Unicoop Tirreno trova oggi una data fondamentale che pone i presupposti per l’identificazione di una strategia volta alla crescita della nostra idea di sindacalismo.

Un’idea fatta di concetti chiari e facilmente identificabili:

- Democrazia sindacale e libere elezioni dei delegati sindacali in tutti i punti vendita

- Lotta alla precarietà e ad ogni forma di contratto atipico

- Priorità assoluta ai diritti dei dipendenti che necessita di un’organizzazione del lavoro condivisa e di organici adeguati

- Dignità delle Lavoratrici e dei Lavoratori e contrarietà assoluta alla svendita dei loro diritti

- Contrarietà alla liberalizzazione selvaggia delle aperture domenicali e festive

- Salari più dignitosi anche attraverso il riconoscimento di professionalità e mansioni

- Lotta ad ogni forma di pressione psicologica e di intimidazione sui dipendenti

- Riflessione sulla questione sociale del part-time non volontario (clausole modificative, elastiche, turni e reperibilità sostanziale)

- Diritti di informazione e contrattazione per le RSU sui luoghi di lavoro

- Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

Al termine di un ampio e attento confronto abbiamo deciso di presentarci compatti all’azienda per proporre, dopo i successivi passaggi di democrazia che ci attendono sui luoghi di lavoro, la nostra piattaforma rivendicativa unitaria (in fase di elaborazione ed incentrata sui dieci punti suddetti).

Per fare ciò formuleremo una richiesta ufficiale all’azienda con la quale rivendicheremo il diritto delle RSU elette dai lavoratori alla partecipazione alla contrattazione integrativa di gruppo. Diritto espressamente sancito dal CCNL della Distribuzione Cooperativa e dal buonsenso che vuole che a trattare i diritti dei Lavoratori vadano i delegati che i Lavoratori stessi hanno eletto!

Certi del nostro diritto e fiduciosi che l’azienda non frapponga l’ennesimo muro ad un nostro chiaro e coerente tentativo di dialogo, siamo già pronti per attivarci a livello legale e tramite percorsi sindacali individuati ed unitari, al fine di far valere le nostre prerogative di rappresentanza.

RSU Unicoop Tirreno RdB CUB - RSU Unicoop Tirreno SdL intercategoriale

Anonimo ha detto...

la mia testimonianza viene da L'Aquila, città colpita in maniera tremenda dal terremoto. La Coop è presente con 3 punti vendita di cui solo uno è attualmente agibile e funzionante. I 90 dipendenti sono stati dapprima messi in CIG e da domani 2/7 entreranno in mobilità. Nonostante questo gli viene chiesto di presentarsi a lavorare (a turno) nell'unico punto vendita aperto. La situazione è degenerata nel momento in cui è stato espropriato il terreno che qualche anno fa la coop. comprò per la realizzazione dell'iper che avrebbe riunito i 3 punti vendita esistenti.
Nel periodo di turnazione - durante i mesi del post terremoto, nel punto vendita erano presenti comunque tutti i direttori (tutti di fuori e lautamente pagati e rimborsati). Da evidenziare che le donazioni a favore dei dipendenti colpiti dal sisma sono state intascate dalla sede e non erogate ai dipendenti bisognosi.
Comportamenti a dir poco vergognosi e che lasciano intuire la scarsa considerazione che si ha del personale. Comunque spero solo che gli aquilani si riprendano tutti i soldi versati nei libretti di risparmio e che la Coop venga ben bene bastonata dal governo Berlusconi dal quale non sis discosta di molto...anzi.

Anonimo ha detto...

"Abbiamo letto sulla stampa dell'annuncio della Coop Centro Italia di voler abbandonare L'Aquila se non le sarà permesso di costruire il centro commerciale di località Sant'Antonio su un'area a destinazione socio-sanitaria. Dobbiamo intervenire poiché la nostra Società è proprietaria di un edificio commerciale a poche decine di metri di distanza dall'area della Coop che nel 2005 avevamo chiesto di demolire e ricostruire per ampliarlo ed adeguarlo. In questo modo avremmo potuto non solo sviluppare la nostra attività ma assumere circa cento persone. La nostra richiesta, benché conforme al piano regolatore, non è stata ancora approvata dal Comune dell'Aquila e non sono bastati tre pronunciamenti favorevoli del TAR per sbloccare la nostra pratica. Mai, tuttavia, ci è passato per la mente dì reagire, a tale situazione con mezzi diversi da quelli che la legge ci consente, nella certezza che alla lunga verrà riconosciuto il nostro diritto, Viceversa, in tutti questi anni, la Coop ha sistematicamente fatto leva sui propri dipendenti per forzare il percorso amministrativo del proprio "improbabile" centro commerciale. Questa volta tuttavia si è passata ogni misura; si è arrivati al punto di minacciare di abbandonare L'Aquila e di licenziare i dipendenti pur di ottenere l'autorizzazione dell'intervento in località Sant'Antonio, utilizzando la vita delle persone come arino di pressione. Si tratta di una cosa inaccettabile anche perché è noto in Città che gli stabili che ospitano gli attuali supermercati della Coop sono stati classificati come di categoria B ("agibili con provvedimenti di pronto intervento") dal punto di vista dei danni e sarebbero rapidamente riutilizzabili. Siamo certi che la Città saprà rigettare quello che appare un grossolano tentativo di ricatto. Non è questo il nostro spirito. La nostra Società, così come tutto il gruppo Conad Adriatico, crede nel futuro dell'Aquila e dei suoi abitanti, come testimonia lo sforzo profuso per riaprire il Centro Commerciale L'Aquilone e il Supermercato Conad di Via Croce Rossa nei giorni immediatamente successivi al sisma. E' nostra intenzione mantenere tutti gli investimenti già compiuti e garantire i livelli occupazionali delle nostre attività. Non rinunceremo perciò al progetto del centro commerciale in località Sant'Antonio che realizzeremo non appena il Comune dell'Aquila si deciderà ad esaminare la nostra pratica e, se ciò non dovesse accadere, anche contro la sua inerzia.Ma soprattutto ci dichiariamo pronti a subentrare negli esercizi commerciali che la Coop intende abbandonare e garantire a tutti i suoi dipendenti un posto di lavoro. Questo è il nostro impegno per la Città dell'Aquila che speriamo incontri il dovuto riscontro da parte di chi istituzionalmente è chiamato a curare i suoi interessi.
Amministratore unico Dr. Antonio Di Ferdinando"


Etichette: COOP CENTRO ITALIA, NOTIZIE COOP

Anonimo ha detto...

E' vergognoso! A questo punto Unicoop Firenze perchè non interviene? Visto tra l'altro che Coop Centro Italia è a dir proprio poco...una figlia?

Anonimo ha detto...

Quel che importa è che i lavoratori in mobilità trovino un immediato impiego alternativo, è questo deve essere compito delle istituzioni, e poi che la coop se ne vada pure e non torni mai più!

Anonimo ha detto...

In attesa che si faccia chiarezza sulla difficile situazione creatasi, la Coop Centroitalia ha deciso di prorogare di ulteriori 5 settimane la cassa integrazione con l’intenzione di estendere ulteriormente questo ammortizzatore almeno sino a tutto il 2009. Purtroppo nessuna novità si riscontra in merito alle prospettive future della Coop che, come è noto, chiede da tempo, di poter realizzare un nuovo punto vendita in località S.Antonio.Questa fase di stallo genera solo incertezza e preoccupazione nei 90 lavoratori ed in tutte quelle persone che vorrebbero che la Coop restasse in città.Chiediamo quindi alla presidente della provincia Stefania Pezzopane di convocare al più presto un tavolo tecnico che dovrà vedere presenti, oltre le organizzazioni sindacali, il Sindaco dell’Aquila, la Protezione Civile ed i responsabili di Coop Centroitalia.A nostro giudizio è possibile trovare una soluzione che possa consentire alla Coop di restare in città ma le istituzioni, oltre che parlare a mezzo stampa, è ora che inizino a dare risposte concrete.

(Feat. I.C., UGL)

Dondero ha detto...

Non ho parole.