04 maggio 2014

RENZI E POLETTI PENALIZZANO I SOCI COOP




Sale al 26% la tassazione sul prestito sociale anche per gli interessi maturati nel primo semestre del 2014, mentre per lo stesso periodo ne sono esclusi conti correnti, depositi bancari e postali


L'aumento dal 20 al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie prende in contropiede i prestiti sociali Coop, che in pratica sono veri e propri libretti di risparmio, sui quali nel complesso sono depositati oltre 14 miliardi dei soci prestatori.

Nel trattare la gestione della fase di transizione alle nuove aliquote previste dal 1° luglio, il decreto Renzi elenca i prodotti finanziari da sottrarre al cosiddetto regime dell'esigibilità (i proventi sono esigibili quando sorge il diritto del beneficiario a ottenere la liquidazione, a prescindere anche dal fatto che siano materialmente corrisposti). Nella lista non sono presenti i prestiti sociali Coop, mentre figurano gli interessi su conti correnti e depositi bancari e postali che sono invece tassati col più favorevole criterio della maturazione.

Sarà solo una semplice dimenticanza per un Governo guidato dal segretario del Partito Democratico e che ha come ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ex presidente di Legacoop e dell'Alleanza delle cooperative italiane?

I regolamenti dei prestiti sociali delle varie Coop prevedono, quasi tutti, la liquidazione degli interessi a fine anno. Applicando il criterio dell'esigibilità (anche in virtù del paragrafo 13.6 della circolare delle Entrate 11/E 2012) gli interessi dei prestiti sociali finirebbero quindi per scontare la maggiore tassazione del 26% anche sugli interessi maturati nei primi sei mesi del 2014.



3 maggio 2014

Gianfranco Ursino

Plus 24 - Il Sole 24 Ore

 
 
 
 

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