La Provincia di Firenze apre il tavolo dell'Unità di crisi e, in accordo con il Comune di Calenzano e le organizzazioni sindacali, scrive alla Regione Toscana
Consum.it: le organizzazioni sindacali hanno chiesto l'apertura del tavolo dell'Unità di crisi che la Provincia di Firenze ha immediatamente convocato. L'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni, rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista, ha riassunto in termini della questione e le prospettive.
La riunione si è svolta il 22 giugno scorso e i rappresentanti sindacali presenti, delle cinque sigle che avevano fatto richiesta (Cgil, Cisl, Uil, Fiba e Dircredito), hanno messo in evidenza la proprie preoccupazioni per le insistenti e autorevoli voci circa la volontà del Monte dei Paschi di Siena, che detiene il 100 per cento del capitale di Consum.it, di procedere alla cessione, parziale o totale, della controllata. Le notizie sono state apprese da fonti autorevoli di stampa, ma non tramite un confronto diretto tra le parti.
L'azienda - che ha 265 dipendenti, di cui 210 operanti nella sede di Calenzano - ha un risultato operativo netto di 23 milioni di euro al termine del 2010 e quindi si può affermare che un potenziale trasferimento creerebbe problemi ai lavoratori prima di tutto, ma anche a tutto il territorio e ad un importnate indotti che ruota attorno a Consum.it.
La questione è stata sottoposta dalla Provincia, in accordo con il Comune di Calenzano e delle organizzazioni sindacali, all'attenzione del Presidente della Regione Toscana dato che il problema è sì specifico, ma riguarda più in generale il sistema del credito regionale in generale.
Per il consigliere provinciale Andrea Calò "la vicenda è emblemativa e rivelatrice del fatto che aumentano le imprese che tengono un profilo di bassa responsabilità sociale. Noi sappiamo che in una situazione dove permane una crisi sociale, economicamente devastante, dove c’è un aumento della precarietà, dobbiamo pretendere con il garbo istituzionale che le Istituzioni devono avere, ma con la massima fermezza, che sulla Consum.it non si giochi con le solite modalità, trovando all'ultimo un’altra missione, trastormando la società e delocalizzando le attività produttive. Io penso che Firenze debba mandare un segnale perché non diventi la terra di nessuno e perché vi siano regole".
29 giugno 2011
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze
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