Non mancarono scambi feroci di accuse tra Cgil e Cisl e interventi dei politici locali che denunciavano infiltrazioni mafiose
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Si svolgeranno domani i primi interrogatori del gip di Pistoia ai quattro dei manager coinvolti nell'operazione della guardia di finanza di Roma scattata martedì, con l'emissione di 45 ordini di custodia cautelare per evasione fiscale realizzata tramite il trasferimento all'estero di società in stato prefallimentare.
Per deroga del gip di Roma, il giudice delle indagini preliminari Matteo Zanobini sentirà Andrea Baldi e Orazio Ferrari, soci della Roscer di Prato e Ugo Baldi e Silvano Ferrini, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Conad del Tirreno. Tutti devono comunque rispondere alle accuse di appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta patrimoniale derivanti da un'operazione che avrebbe avuto al centro il deposito Conad di Montopoli Valdarno.
AI LAVORATORI STRANIERI DEL MAGAZZINO CONAD SIA DATA LA CARTA DI SOGGIORNO PER SFRUTTAMENTO LAVORATIVO
Dopo l'inchiesta romana sull'evasione fiscale il segretario Francese (Cgil) commenta: "C'è chi ci mise la faccia per evidenziare l'illegalità.
Speriamo che le indagini non si ripercuotano sui dipendenti"
Chiediamo che coloro che abbiamo convinto a fidarsi della giustizia italiana ora non rischino una beffa e quindi invitiamo la questura di Pisa ad avviare le procedure per la concessione del permesso di soggiorno per grave sfruttamento lavorativo". Lo ha detto all'ANSA il segretario provinciale della Cgil, Gianfranco Francese, riferendosi ai 12 lavoratori stranieri che denunciarono irregolarità contrattuali al magazzino Conad di Montopoli Valdarno.
"Ciò che è avvenuto in questi giorni - ha aggiunto Francese riferendosi all'inchiesta che due giorni fa ha portato all'emissione di 46 ordinanze di custodia cautelare da parte della procura di Roma - getta nuova luce su quel magazzino e dimostra, ancora una volta, che la nostra battaglia, lo scorso anno, non solo fu necessaria ma sacrosanta a scardinare un sistema di illegalità diffusa ripristinando corrette relazioni sindacali e industriali tra manodopera e datori di lavoro". "Voglio solo ricordare che tra i lavoratori che ebbero il coraggio di denunciare quello sfruttamento, mettendoci la faccia, c'era chi portava a casa anche buste paga con saldi negativi - spiega Francese -, perché dagli stipendi veniva trattenuta una quota esosa per l'affitto di abitazioni, gestite dalla società datrice di lavoro, dove gli immigrati venivano ammassati a decine".
In seguito a quella vertenza il gruppo Conad decise di revocare l'incarico al consorzio di cooperative facente capo ad Alma Group, affidando l'appalto alla società Csl di Civitavecchia che ha riassorbito tutto il personale di Alma Group e compiuto nuove assunzioni raggiungendo un organico attuale di circa 250 lavoratori. La Direzione provinciale del lavoro, invece, ammise di avere effettuato ripetutamente accessi ispettivi all'interno del magazzino elevando sanzioni per irregolarità di tipo contributivo e lavoristico per complessivi 500 mila euro.
In un caso intervennero anche i carabinieri che sorpresero al lavoro personale non in regola con il permesso di soggiorno.
Il clamore suscitato da quella battaglia aprì anche un fronte polemico tra i sindacati, con la Cisl schierata a difesa di Alma Group e posizioni critiche nei confronti di Cgil accusata solo di voler guadagnare un numero più alto di delegati. Un anno dopo è la Cgil ad avere incontrato la fiducia di quasi la totalità dei lavoratori ed è l'unico sindacato a essere rappresentato all'interno dello stabilimento.
"Auspichiamo che la magistratura - ha concluso Francese - faccia fino in fondo il proprio dovere, accertando le responsabilità di ciascuno, ma ci auguriamo anche che l'indagine non provochi contraccolpi negativi sull'attuale società subappaltante e sui lavoratori. Di sicuro quella maxi evasione fiscale e quella vicenda di compravendita di terreni e realizzazione del magazzino all'attenzione dei magistrati è stata un'operazione sulla quale è doveroso fare piena luce. Così come fu decisivo il nostro intervento per sradicare dal territorio pisano un sistema di sfruttamento della manodopera che era parte integrante di quella rete che generava un'economia illegale"
16 giugno 2011
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