.
Sulla cooperativa che subentrerà, si fa il nome della solita CFT che gestiva l'appalto prima dell'arrivo di Alma Group.
Arrivano i commenti dalla Camera del Lavoro, sulla prima, parziale chiusura della vicenda del magazzino Conad di Montopoli, dove per un anno e mezzo circa si è creata una situazione di irregolarità continuata e sfruttamento. Gianfranco Francese, segretario generale della Cgil di Pisa, Goffredo Carrara, segretario provinciale della Filt, e quattro delegati di Montopoli, insieme a Domenico Contino, sindacalista cgil che segue molte vicende della Valdera: una compagine visibilmente 'sollevata', almeno in parte; fiduciosa sull'esito che si realizzerà dopo l'aggiudicazione del nuovo appalto, e la persistente preoccupazione di fondo: "Se c'è stato un cambio, un motivo c'è".
In conferenza stampa i sindacalisti hanno ripercorso questa storia: "Veniamo da un anno di lotte, di scioperi - dice Carrara. "Non lo abbiamo mai denunciato, per nostro costume, ma ci sono state diverse intimidazioni verso lavoratori e delegati."
Ora che questo capitolo si è chiuso, dopo l'annuncio della Alma group l'8 luglio di voler uscire dai giochi, le energie si concentrano sul futuro: "Nell'incontro che si è tenuto a Montopoli tra Cgil, Filt e Filcams sono state chieste garanzie e Conad ha ufficialmente formalizzato la clausola di garanzia dei livelli occupazionali come ha poi nuovamente confermato in una lettera del 9 luglio, peraltro spedita a tutte le sigle sindacali."
Nella lettera di Conad si legge che l'azienda "intende rassicurare le organizzazioni sindacali, con riferimento all'operazione relativa al centro distributivo di Montopoli che è interessato da un cambio di gestione dell'appalto. In particolare, intendiamo comunicare che faremo includere nel nuovo contratto di appalto espressa clausola volta a garantire da parte del nuovo appaltatore i livelli occupazionali esistenti e le condizioni economiche e normative acquisite dai lavoratori occupati alle dipendenze dell'attuale soggetto appaltatore e impiegati presso il magazzino di Montopoli."
"Non faremo sconti - precisa comunque il segretario Filt - non ci sono cooperative da tutelare. Ribadiamo che i rapporti con Alma group sono stati corretti fino a un anno e mezzo fa: quando sono cambiate le relazioni ci siamo attrezzati diversamente. Si spera che il nuovo soggetto parta con il piede giusto. A Montopoli ci sono 300 lavoratori attivi in una realtà ormai sindacalizzata, dove persone provenienti da diverse nazionalità si sono coalizzate proprio sul terreno dei diritti del lavoro; le cose sono cambiate".
E proprio sulle voci che circolano in merito alla realtà che dovrebbe prendere il posto di Almagroup, la cooperativa Cft, attiva nel magazzino di Montopoli prima dell'arrivo di Almagroup, i sindacalisti non commentano, e dicono soltanto: "Vedremo".
Prende poi la parola Gianfranco Francese, secondo il quale si tratta di "un risultato concreto: insieme ad Alma vanno via quei personaggi la cui biografia ci ha portato a denunciare la situazione. Così Marasà potrà tornare a difendere Provenzano", e riferendosi alla lettera con il sostegno dell'avvocato al gruppo Alma, ironizza: "Se le modalità di difesa sono le medesime, Provenzano ne avrà per anni..."
"La partita non è chiusa - continua - Un primo grande risultato di sicuro c'è, ed è una risposta che dimostra quanto fossero fondate le nostre denunce - ma sottolinea - ai termini di legge, la possibilità di lavorare sarà data ai soli "regolari". Se venisse accertato che non vi sono regolari, abbiamo intenzione di operare perché ci siano le condizioni per questi lavoratori di ottenere il permesso di soggiorno".
Sulla marginale e mediatica polemica scatenata dalla Cisl, commenta: "Non abbiamo risposto alle penose prese di posizione delle altre sigle: non si trattava e non si tratta di una bega fra sindacati. Perché il 2 luglio la Cisl dichiarava pubblicamente che a Montopoli 'andava tutto bene', quando il giorno dopo la stessa Direzione Provinciale del Lavoro ha confermato indagini e sanzioni? A che titolo queste sigle si dichiarano 'maggiormente rappresentative'?" Da qui al "singolare paradosso, dato che hanno anche tentato di avviare una raccolta firme affinché l'Alma restasse in servizio".
Francese reputa "coraggiosa la posizione del sindaco Vivaldi, degna rappresentanza di una comunità", ed esprime un pesante rammarico: "Ci saremmo aspettati altre prese di posizione istituzionali, che invece non sono giunte, le voci di altri soggetti pubblici, a esprimere coraggio e almeno solidarietà".
Fra le voci "non pervenute", abbiamo voluto contattare quella dell'assessore Provinciale al Lavoro Anna Romei, che ha espresso una posizione su quelli che ritiene i due piani della discussione: "Da un lato c'è un problema, quello delle infiltrazioni mafiose, sollevato da tempo tramite l'operato dell'assessore alla Legalità Gabriele Santoni, documentato anche da dossier sulle presenze della criminalità organizzata sia in Toscana che in Emilia, e quindi un'esplicita richiesta di attenzione che si è concretizzata in una prima mossa, ossia la firma del protocollo sugli appalti."
Sul piano specifico, "Montopoli alza il velo su un'ipotesi di questa natura", e continua: "Eravamo in contatto sia con il sindaco di Montopoli che con la Cgil, per mettere insieme tutti gli elementi. Se c'è una tratta di esseri umani, si intravedono segnali di caporalato, reclutamento irregolare o truccato - e non a caso è intervenuta la Direzione Provinciale del Lavoro, che ha appunto elevato sanzioni. Significa che c'è la necessità di rendere operativi i protocolli e tenere alta la vigilanza."
Pone poi questioni pregnanti: "Le persone che lavoravano a queste condizioni, che fine hanno fatto? Se c'è stata "tratta" o comunque qualche procedimento anomalo, è facilmente ipotizzabile che queste persone siano state portate altrove. Se invece le cose sono limpide non sarà difficile rintracciarle. Se, allo stesso tempo c'è stato un subentro o una sostituzione, continua ad essere necessaria la salvaguardia dei diritti e dei contratti."
"Sulle tratte - prosegue Romei - stiamo lavorando da tempo anche su segnalazioni di organi giudiziari e altri soggetti istituzionali; fra gli interventi della Provincia ci sono anche case di accoglienza e i percorso formativi. L'impegno che possimo prendere - conclude - è quello di essere presenti durante il cambio che ci sarà con la realtà che prenderà l'appalto".
15 luglio 2010
Cinzia Colosimo
Caso Conad, CFT al posto di Alma Group?
- L'Assessore Santoni: "Conad faccia chiarezza"
- Alma Group esce dalla Conad di Montopoli
- "In quel magazzino esseri umani trasportati e sfruttati come merci"
- "La tratta dei migranti anche nelle nostre aziende": denuncia choc della Cgil
2 commenti:
Due domande:
CONAD casca dalle nuvole? Mah?!
Alma group ne esce così, tranquilla e pulita? Mah!?
Auguri ai dipendenti del maga di Montopoli, con la CFT ci sarà da divertirsi, vedrete....
Conad faccia chiarezza.
I fatti denunciati dalla Cgil, relativi alle condizioni di lavoro all'interno del grande magazzino Conad di Capanne, sono di una gravità inaudita.
E' nell'interesse di Conad fare luce sulla vicenda.
Se le informazioni fossero confermate ci troveremmo di fronte a un vero e proprio caso di sfruttamento di manodopera.
Conad deve chiarire perché la gestione del magazzino è stata affidata al consorzio Almagroup di Milano, il cui riferimento è Natale Sartori, già condannato nel 2001 a 4 anni e 9 mesi per "corruzione continuata", intimo di Marcello Dell'Utri e Vittorio Mangano.
Il chiarimento di Conad e l'immediato ripristino della legalità, sono un atto dovuto verso i lavoratori e tutti i cittadini.
Gabriele Santoni
Assessore provinciale alla legalità
Posta un commento