14 luglio 2010

CASALONE (GR): UNICOOP TIRRENO RICORRE AL TAR



«Non c'è conformità urbanistica»: chiesta la sospensiva



Mentre aspetta i permessi a costruire per la realizzazione dell'Ipercoop al Commendone, Unicoop Tirreno ha deciso di impugnare al Tar la decisione della conferenza dei servizi regionale sul Casalone.


La decisione della conferenza dei servizi, presa nella seduta del 24 maggio scorso, autorizza il trasferimento di due licenze commerciali di grande distribuzione - Oviesse e Argirò - e apre la strada all'insediamento di un grande centro commerciale.

La società Barghi, che ha realizzato il centro commerciale nell'ex Fornace Chigiotti, sta lavorando per chiudere gli accordi con gli operatori che andranno ad occupare gli spazi nella galleria commerciale e conterebbero di poter aprire per il prossimo Natale, ma di mezzo ci si mette il nuovo ricorso di Coop, con la richiesta di sospensiva.

L'annuncio del ricorso è stato dato, all'Hotel Bastiani, dallo stesso presidente di Unicoop Tirreno, Lami, accompagnato dal responsabile sviluppo Simone Pieraccini e dal responsabile relazioni esterne Paolo Bertini. «Non vogliamo arrogarci il diritto di essere l'unico protagonista del commercio a Grosseto - ha detto Lami - siamo abituati a convivere, come è giusto, con la concorrenza, ma chiediamo che ci siano percorsi di decisione chiari, procedure corrette e legittime».

Poi Lami ha assestato una stoccata al Comune. «A me - ha detto - non pare che sia condivisibile che un intervento come quello del Casalone sia il frutto ineluttabile di tutta una serie di scelte tecniche e che non ci sia stato alcun pronunciamento del consiglio comunale». Lami ha chiesto anche che siano date risposte adeguate rispetto alle condizioni che portarono a scegliere, in sede di redazione del piano strutturale, lo spostamento del centro commerciale dal Casalone alla zona del Commendone: la questione riguarda i problemi di viabilità, all'epoca sollevati, che convinsero della necessità di spostare l'intervento in un'area più adeguata. «Quelle condizioni - ha detto ancora Lami - oggi debbono essere soddisfatte e deve essere detto come, in quali temi, che ritengo debbano essere contestuali con l'intervento, e con quali risorse».

La guerra dei centri commerciali va avanti e si fa sempre più intricata. All'origine c'è la realizzazione di un centro commerciale là dove, prima del spostamento al Commendone, sarebbe dovuta sorgere l'Ipercoop di Grosseto. Un terreno, quello della ex Fornace Chigiotti, che Unicoop ha ceduto alla società Barghi per circa 7 milioni di euro, pensando che lì sarebbe potuta sorgere solo un'area destinata all'artigianato e al commercio all'ingrosso.
«Anche il prezzo - dice Simone Pieraccini - era stato stabilito sulla base di questa destinazione».

Il ricorso presentato adesso, che contesta la conformità urbanistica dell'ex Fornace Chigiotti rispetto alla scelta fatta dalla conferenza dei servizi, si aggiunge ad un altro ricorso, ancora pendente davanti al Tar, in cui Unicoop Tirreno contesta il perdurare della validità del permesso a costruire sul presupposto, sostenuto da Coop, che la convenzione stipulata con il Comune di Grosseto fosse scaduta nell'estate del 2008.

Sulla vicenda prende anche un giudizio, in sede civile, in cui Unicoop sostiene che sarebbero stati violati gli obblighi contrattuali con cui era stata ceduta, in permuta, l'area della ex Chigiotti.

13 luglio 2010

Enrico Pizzi

Il Tirreno


Per capire meglio:

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