25 luglio 2010

ESSELUNGA RIAPRE IL CASO LIVORNO

Il padre padrone di Esselunga continua a togliersi veri e propri sassoloni dalle scarpe

Dopo l'attacco contro Coop Estense e il comune di Modena, è la volta di Livorno

Caprotti contesta la cessione dell'area commerciale Fremura ad Unicoop Tirreno, nonostante un'offerta superiore.



Alla faccia della libera concorrenza: «Vi posso assicurare che a Livorno siamo determinati a non lasciare un solo metro quadro alla concorrenza» ( Sergio Costalli, 23 febbraio 2008);

«l'importante è che non si insedi la concorrenza» (ancora Costalli, 21 febbraio 2009)»;

«Livorno è nostra, Coop non molla» (Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno, 20 febbraio 2010).

Dov'era Catricalà, Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, non lo sappiamo, ma sappiamo dove va.

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LIVORNO. Esselunga non molla. Dopo Modena, Livorno.
Domenica scorsa il gruppo di Bernardo Caprotti ha pubblicato una pagina a pagamento sui principali quotidiani per accusare il Comune di Modena di averla intralciata nel progetto di un'area commerciale, trasformata dall'amministrazione comunale in area residenziale. Domani tornerà all'attacco con un altro annuncio a pagamento. E nel mirino stavolta c'è Livorno, dove Esselunga non è mai riuscita a sbarcare.

Nuovo Centro
. Esselunga aveva già accusato l'amministrazione comunale livornese di ostacolarla nei propri progetti e il caso dell' ex Fiat di viale Petrarca - dove non ha mai potuto aprire il supermercato - era stato accennato nel libro del patron Caprotti «Falce e Carrello». Ma dopo che l'ultima area disponibile per la grande distribuzione, i 2.550 mq di vendita autorizzati nel futuro Nuovo Centro, sono finiti alla concorrente Coop, il gruppo milanese è ripartito all'attacco.

Il prezzo giusto
. Fremura ha venduto l'area commerciale a Unicoop Tirreno per 31 milioni di euro, in presenza di un'offerta presentata da Esselunga da 40 milioni di euro. Offerta che però - secondo la proprietà livornese - era arrivata in ritardo. Una spiegazione che non ha mai del tutto convinto Esselunga, che tuttavia non è mai voluta scendere in polemica con Marcello Fremura.

Coop nel mirino. L'attacco è contro la Coop e contro il sistema di potere e di condizionamenti che - secondo il gruppo milanese - ha «impedito al venditore di scegliersi il cliente perchè "noi a Livorno ci viviamo e ci lavoriamo"» frase attribuita ai Fremura riportata dal Tirreno del 19 aprile. E a sostegno della tesi che non si è voluto che il Nuovo Centro finisse in mano ad Esselunga, il gruppo milanese cita interviste a manager di Unicoop Tirreno pubblicate dal nostro giornale. «Vi posso assicurare che a Livorno siamo determinati a non lasciare un solo metro quadro alla concorrenza» (Sergio Costalli, 23 febbraio 2008); «l'importante è che non si insedi la concorrenza» (ancora Costalli, 21 febbraio 2009)»; «Livorno è nostra, Coop non molla» (Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno, 20 febbraio 2010).

Lupi e agnelli
«Esselunga non intende attaccare nessuno, aggredire nessuno, calunniare nessuno - si legge in una nota del gruppo - Esselunga non ha mai parlato di illeciti o di atti illegittimi. Tutto può essere assolutamente legale, però inconsueto, singolare». E per chiudere, il gruppo cita la favola di Fedro: il lupo e l'agnello che si abbeverano allo stesso torrente, il lupo sta più in alto ma accusa l'agnello di sporcargli l'acqua, poi trova altre ragioni pretestuose per contestarlo, infine lo attacca e lo mangia. Il lupo Coop e l'agnello Esselunga.

24 luglio 2010

C.M.

IL TIRRENO

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