29 luglio 2010

CASO CONAD MONTOPOLI IN CONSIGLIO PROVINCIALE



Quattro partiti si schierano per garantire i diritti


Il caso del grande magazzino Conad di Montopoli (in appalto alla società di gestione Alma Group) approda al consiglio provinciale di Pisa: i gruppi di maggioranza (Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà) e quello di Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani hanno presentato sulla vicenda una mozione urgente che l’assemblea discuterà in occasione della prossima seduta. I contenuti del documento sono stati illustrati dai capogruppo delle forze politiche promotrici, Manolo Panicucci (Pd), Michele Curci (Idv), Massimiliano Casalini (Sel) e Andrea Corti (Rc-Pdci), alla presenza del presidente della Provincia Andrea Pieroni, della presidente del consiglio Consuelo Arrighi e dei consiglieri di maggioranza espressione dell’area del Valdarno: Francesco Giani, Alessandra Starnini, Linda Vanni (tutti del Pd).

“In merito alla questione – dicono – abbiamo voluto affermare una posizione chiara e decisa. Gli elementi sul tavolo sono ben noti: la denuncia della Cgil (datata 30 giugno) circa condizioni di sfruttamento di lavoratori extracomunitari da parte di Alma Group; i saldi negativi nelle loro buste paga; la rotazione continua di 20-30 dipendenti per non più di 20 giorni all'interno del magazzino. Ebbene, tutto ciò fa desumere di trovarsi in presenza di una nuova forma di schiavismo, inaccettabile ed intollerabile”.

Il documento sottolinea poi altri aspetti rilevanti. “Già in passato il magazzino era stato sanzionato dalla Direzione provinciale del lavoro per violazioni amministrative varie; e l’ultima verifica ispettiva, il 27 maggio scorso, ha confermato tali elementi di criticità. Per giunta, si è appreso dai giornali che gli amministratori di Alma Group sono stati coinvolti in processi di mafia”.

Un quadro, insomma, insostenibile. Tanto che l’8 luglio scorso, nel corso di un tavolo al quale ha preso parte anche il sindaco di Montopoli, Alessandra Vivaldi, i vertici Conad hanno comunicato la risoluzione del rapporto di lavoro con Alma Group; e le organizzazioni sindacali hanno posto alla stessa Conad la richiesta di riassunzione di tutti i lavoratori impiegati al magazzino, alle condizioni contrattuali acquisite, da parte del nuovo gruppo che subentrerà ad Alma Group. E il giorno dopo Conad si è impegnata formalmente a inserire, nel nuovo capitolato di gara per l’appalto dello stabilimento, la clausola di salvaguardia dell’occupazione richiesta dai sindacati.

“Ora – proseguono i consiglieri provinciali di Pd, Idv, Sel e Rc-Pdci – occorre tenere fermi alcuni punti”. Per questo il documento che hanno presentato, oltre a condannare lo sfruttamento del personale extracomunitario (“che si può configurare anche in questo caso come tratta di esseri umani”), fissa due obiettivi operativi. “Primo: che tutti i lavoratori siano assunti dal futuro soggetto gestore del magazzino Conad; e quindi anche i cittadini extracomunitari coinvolti nella vicenda possano vedere riconosciuti pienamente i loro diritti al pari di tutti gli altri. Secondo obiettivo: impegnare tutte le parti sociali, istituzionali e il sistema delle imprese alla massima responsabilità e vigilanza. Per evitare il rischio di infiltrazioni mafiose nel territorio provinciale; e a garantire le necessarie politiche d’integrazione per gli immigrati, sottraendoli al ricatto dell’economia sommersa illegale, il cui riferimento culturale è la legge Bossi-Fini”.

28 luglio 2010

gonews.it


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