La direzione della cooperativa procede a convocare un'assemblea dei lavoratori di un reparto per convincerli a passare sotto ad una cooperativa.
COSI’ NON VA BENE!!!!!
Senza nessuna informazione preventiva alle organizzazioni sindacali o alle RSU alcuni dirigenti della cooperativa ITALCARNI hanno organizzato, nella mattinata di giovedì 15 luglio, presso l’albergo My Hotel di Carpi, una riunione con tutti i lavoratori del reparto “macello sporco”.
Nessun problema se la cooperativa ha la necessità di parlare con i suoi dipendenti. L’obiettivo della riunione di giovedì era, però, di convincere i lavoratori ad entrare in una cooperativa.
Infatti, a questa riunione, era presente un rappresentante di un non meglio precisato consorzio, interessato all’affitto del reparto “macello sporco”.
Così non va bene! Così siamo lontani anni luce da quel confronto che, insieme, avevamo deciso di iniziare a perseguire.
Come abbiamo più volte detto, il sindacato e i rappresentanti sindacali, non hanno chiusure ideologiche nei confronti degli appalti, ma come abbiamo convenuto nell’accordo quadro, siglato dopo oltre 84 ore di sciopero, questo deve essere condiviso tra le parti.
Non va bene che qualche dirigente pensi di percorrere scorciatoie, senza rispettare l’accordo quadro sottoscritto il 25 giugno 2010.
Il sindacato non vuole solo intervenire nel merito della legittimità dell’affitto o dell’appalto, ma vuole anche discutere dei salari che questi lavoratori avrebbero, se accettassero di andare in una nuova impresa o cooperativa. Il sindacato vuole anche conoscere che tipo di contratto verrebbe applicato, così che tipo di regolamento avrebbe la nuova impresa se è una cooperativa. Non sono cose di poco conto, sono cose che intervengono direttamente sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone.
Le OOSS e le RSU ITALCARNI nel rimarcare la necessità di aprire il prima possibile un confronto trasparente sul nuovo piano industriale, chiedono alla Direzione ITALCARNI di cessare immediatamente queste iniziative unilaterali che non aiutano un sereno e costruttivo confronto.
Se si tornasse a verificare un simile comportamento, RSU e OOSS, assumeranno le opportune decisioni ed iniziative del caso.
Nessun problema se la cooperativa ha la necessità di parlare con i suoi dipendenti. L’obiettivo della riunione di giovedì era, però, di convincere i lavoratori ad entrare in una cooperativa.
Infatti, a questa riunione, era presente un rappresentante di un non meglio precisato consorzio, interessato all’affitto del reparto “macello sporco”.
Così non va bene! Così siamo lontani anni luce da quel confronto che, insieme, avevamo deciso di iniziare a perseguire.
Come abbiamo più volte detto, il sindacato e i rappresentanti sindacali, non hanno chiusure ideologiche nei confronti degli appalti, ma come abbiamo convenuto nell’accordo quadro, siglato dopo oltre 84 ore di sciopero, questo deve essere condiviso tra le parti.
Non va bene che qualche dirigente pensi di percorrere scorciatoie, senza rispettare l’accordo quadro sottoscritto il 25 giugno 2010.
Il sindacato non vuole solo intervenire nel merito della legittimità dell’affitto o dell’appalto, ma vuole anche discutere dei salari che questi lavoratori avrebbero, se accettassero di andare in una nuova impresa o cooperativa. Il sindacato vuole anche conoscere che tipo di contratto verrebbe applicato, così che tipo di regolamento avrebbe la nuova impresa se è una cooperativa. Non sono cose di poco conto, sono cose che intervengono direttamente sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone.
Le OOSS e le RSU ITALCARNI nel rimarcare la necessità di aprire il prima possibile un confronto trasparente sul nuovo piano industriale, chiedono alla Direzione ITALCARNI di cessare immediatamente queste iniziative unilaterali che non aiutano un sereno e costruttivo confronto.
Se si tornasse a verificare un simile comportamento, RSU e OOSS, assumeranno le opportune decisioni ed iniziative del caso.
Carpi, 21 luglio 2010
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