
Dopo questo periodo di controllo la magistratura invia alla Coop il materiale dei filmati e invia a 18 dipendenti Unicoop e a 3 dipendenti della ditta di pulizie, degli avvisi di garanzia per furto e furto aggravato. La Coop dal canto suo, preso atto di questo materiale inviatole, ha spedito la scorsa settimana ai 18 dipendenti un avviso in cui si legge che saranno presi dei provvedimenti disciplinari sulla base dei fatti e dei filmati. Il tutto è in mano ai Carabinieri di Badia a Settimo.
Le segnalazioni che ci sono arrivate enunciano: “Nei filmati che loro hanno in mano si vede sì qualcuno che mangia qualcosa dal magazzino, ma anche gente che non tocca niente. Il prendere qualcosa dal magazzino tra la roba deteriorata o tra quella che veniva poi gettata via, era un po’ una ‘consuetudine’. Poteva capitare di mangiare un biscotto, più che una mela. Ma è come un barista che durante il turno di lavoro si fa’ un caffè. Potevano benissimo mandare un avviso in cui chiedevano che questa ‘consuetudine’ finisse e che punissero chi avesse continuato. Inoltre, il reparto ‘incriminato’ era un reparto con persone con limitazioni fisiche o con contenziosi con l’azienda, era l’occasione per fare piazza pulita. Per queste denuncie c’è gente all’ospedale, padri di famiglia, persone che hanno sulle spalle un mutuo. Il lavoro finché l’azienda non decide un provvedimento disciplinare continua ma non è certo facile lavorare così. Non accetteremo nessuna decisione, ci appelleremo al giudice del lavoro. Il nostro terrore? Che possano trattenere il nostro libretto di lavoro senza poi darci la possibilità di lavorare da un’altra parte. Inoltre la CGIL che doveva tutelarci, non ha preso parte in questa vicenda perché il più della volte Coop e CGIL si finanziano a vicenda”.
Queste dichiarazioni ci sono state rilasciate da un dipendente.
Alla luce di queste parole abbiamo deciso di andare a sentire la controparte, per riuscire ad avere una visione completa di questa delicatissima vicenda. L’Ufficio Relazioni Esterne della Coop è stato chiaro: “La magistratura ci ha fornito una documentazione con delle prove attraverso questi filmati. Sulla base di quello che verrà visionato, la Coop, tenendo conto delle regole del contratto nazionale di lavoro, prenderà dei provvedimenti disciplinari per queste persone, che varieranno in base alle immagini viste e alle dichiarazioni degli stessi dipendenti. Il nostro e quello della magistratura sono due percorsi diversi. Se i dipendenti, una volta comunicato il provvedimento, non lo accettano, possono recarsi dal giudice del lavoro che deciderà cosa fare. Il nostro non è un atteggiamento cattivo, ma dentro un certo regolamento che va rispettato. I dipendenti hanno parlato di ‘consuetudine’ ma dipende come viene fatta e certo non è un’attenuante ma in un certo senso un’ammissione di colpa, non è una giustificazione. Se ci si comporta correttamente, non si teme nessuno. Noi siamo 7000 dipendenti con 92 punti vendita, un regolamento ci deve essere e deve essere rispettato. Ascolteremo i dipendenti cosa hanno da dirci ed entro un paio di mesi manderemo i provvedimenti disciplinari. Magari queste cose non succedessero, sarebbe stato meglio per noi e per i dipendenti. Noi però abbiamo dei clienti e dei soci da tutelare e alla lunga se questi furti e altri avvenimenti connessi fossero ignorati, andrebbero ad incidere sullo scontrino e sul prezzo della merce. Noi non vogliamo criminalizzare nessuno, ma non è giusto che sia concesso tutto. Per quanto riguarda in nostro rapporto con la CGIL credo che il sindacato sia stato più volte dalla parte dei dipendenti con scioperi che portavano le tre sigle sindacali e quindi anche quella della CGIL. Il nostro è un rapporto assolutamente dialettico. All’interno della Coop stessa, è stato un argomento molto sentito quello dei furti, c’è stata molta attenzione. Ognuno si dovrà prendere le proprie responsabilità, perché sì si devono rispettare ai diritti delle persone ma non bisogna nemmeno mai tralasciare i propri doveri”.
Queste le due facce della medaglia di questa spinosa e delicata vicenda, sulla quale prontamente torneremo a parlare appena ci saranno nuove segnalazioni e sviluppi.
Martina Bazzini
Fonte: 055news.it