22 novembre 2012

VENDUTA L'IPERCOOP DI AVELLINO, SABATO LAVORATORI IN SCIOPERO

Unicoop Tirreno sta gestendo l'uscita dalla Campania nel peggiore dei modi, il che fa riflettere sulla situazione complessiva della cooperativa toscana
L'articolo che proponiamo è più che imbarazzante per coloro i quali riconoscono ancora il mondo Coop portatore di valori

La risposta del sindacato appare quantomeno sospettosamente tardiva


Le organizzazioni sindacali di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Tucs hanno proclamato una giornata di sciopero dei lavoratori dell’Ipercoop di Avellino, unitamente ai lavoratori di tutte le strutture campane che fanno capo al marchio Coop. I motivi dell’agitazione e dell’astensione dal lavoro si riferiscono al piano di vendita deliberato dalla UNICOOP TIRRENO, che ha ceduto il 49% della proprietà della rete campana, ad un imprenditore del casertano. Le sedi che saranno dunque cedute sono quelle di Afragola, Quarto, Arenaccia, S. Maria Capua Vetere e di Avellino che ha in organico oltre 150 dipendenti.

“Nonostante l’ufficialità del piano di vendita - dichiarano le organizzazioni sindacali – l’azienda UNICOOP TIRRENO si sottrae ad ogni tipo di confronto, evitando di far conoscere ai lavoratori il proprio futuro lavorativo e i soggetti che hanno acquisito la rete campana. Ancor più preoccupante l’aspetto per il quale si rincorrono voci, mai smentite da UNICOOP TIRRENO, riguardo alla cessione ad un noto imprenditore campano già operante nel settore commerciale e della grande distribuzione, senza che i lavoratori e le organizzazioni sindacali possano essere messe a conoscenza delle intenzioni dell’acquirente, riguardo alla produttività ed ai livelli occupazionali delle sedi campane”.

I lavoratori dell’Ipercoop di via Pescatori, nella giornata di sabato 24 novembre presidieranno il punto vendita di Avellino, dove i rappresentanti sindacali incontreranno gli operatori dell’informazione, per illustrare le motivazioni alla base dell’agitazione e le preoccupazione dei lavorativo riguardo al proprio futuro occupazionale. Si comunica che domani i lavoratori incontreranno a Napoli, l’assessore alle attività produttive del capoluogo partenopeo, Enrico Panini. Per Avellino, i lavoratori hanno interessato il Prefetto ed il commissario prefettizio del capoluogo irpino, per manifestare le preoccupanti ricadute che la fuga dell’UNICOOP TIRRENO potrebbe determinare nel comparto del commercio, già pesantemente colpito dalla crisi.



22 novembre 2012

Irpinia News



COOP CAMPANIA - UNICOOP TIRRENO

CONFERENZA STAMPA NAPOLI COORDINAMENTO LAVORATORI USB



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per favore pubblicate questo articolo, tratto dal sito di UNICOOP TIRRENO a firma del Prof. Tognarini.
Leggetelo e traetene le conclusioni...

Dalla Proletaria a Unicoop Tirreno.
La cooperazione di consumo nell’Italia tirrenica (1971-2004), Il Mulino
a cura dallo storico Ivan Tognarini, docente di storia moderna all’Università di Siena
Pubblicata la ricerca storica sulle vicende di Unicoop Tirreno dagli anni Settanta ad oggi. Il libro, intitolato Dalla Proletaria a Unicoop Tirreno. La cooperazione di consumo nell’Italia tirrenica (1971-2004), racchiude in quattrocento pagine i progetti, le attività, gli ostacoli e le sfide affrontate dalla Cooperativa in questi ultimi trent’anni.
Alla storia di Unicoop Tirreno sono stati dedicati due libri, a cura dallo storico Ivan Tognarini, docente di storia moderna all’Università di Siena. Il primo La Proletaria, edito nel 1997 e il secondo, fresco di stampa, Dalla Proletaria a Unicoop Tirreno. La cooperazione di consumo nell’Italia tirrenica (1971-2004), Il Mulino. Quest’ultimo volume racchiude le vicende storiche, economiche e sociali della Cooperativa negli ultimi trent’anni. Una lunga storia in cui scorrono i racconti di gente attiva e tenace che ha lavorato per la crescita di Unicoop Tirreno. Attraverso interviste con i dipendenti, atti del consiglio di amministrazione, campagne pubblicitarie e articoli di giornale, il libro ripercorre l’attività della cooperazione di consumi nell’area tirrenica ricostruendo il processo di allargamento della base sociale e geografica dalla provincia di Livorno all’attuale configurazione che va da Carrara a Napoli. In questi anni sono successi davvero tanti fatti: i cambi di nome (La Proletaria, Coop Toscana Lazio, Unicoop Tirreno), le fusioni con altre cooperative, la crescita della rete di vendita e l’introduzione di nuove tipologie (supermercati integrati, ipermercati e discount), le performances economiche dell’impresa, le aperture talvolta turbolente di nuovi punti vendita (significativi i casi di Roma Largo Agosta negli anni Settanta e quello dell’IperCoop di Avellino trent’anni dopo), il ruolo del prestito sociale, il lancio di nuove tecniche di comunicazione, la nascita di campagne pubblicitarie originali, lo sviluppo al Sud, la crescita dei soci e il ruolo cardine della nuova socialità.
"Il segreto del successo della Cooperativa – spiega Ivan Tognarini – sta nella capacità di tenere fermi e saldi i principi da cui si partiva sessant’anni fa, accettando la sfida del miglioramento e della modernità anche quando ciò ha determinato scelte difficili e coraggiose". Scelte che, come si legge nel libro, incontrano alcune difficoltà in più rispetto alle imprese di capitali proprio perché una Cooperativa non guarda solo all’aspetto economico delle azioni, bensì ai bisogni della collettività intera.
Un discorso a parte meritano infine dipendenti e soci, i protagonisti dello sviluppo di Unicoop Tirreno. "I dipendenti hanno dato un grande contributo alla stesura di questo libro – afferma Tognarini –. Sono persone che dimostrano slancio, impegno e partecipazione. Qualità grazie alle quali Unicoop Tirreno ha potuto raggiungere il successo odierno". Fondamentale per la vita della Cooperativa poi il continuo legame con le amministrazioni pubbliche e il territorio, innescato dal cuore pulsante di Coop: i suoi soci. "Al tema della socialità abbiamo dato molto spazio. Il loro ruolo si è evoluto nel tempo. Oggi i soci Coop non mirano più solo al risparmio, sono orgogliosi di fare parte di un gruppo che li rispecchia e difendono la loro Cooperativa, dalla quale vengono continuamente stimolati e tutelati".

Anonimo ha detto...

Sarebbe una bella storia peccato che è distante dalla realtà