15 gennaio 2013

PRESTITI SOCIALI COOP MA DI ALTA FINANZA

Come hanno investito le nove grandi Coop gli 11,2 miliardi di euro depositati sui libretti dai circa 1,2 milioni di soci?




Il 23% (2,6 miliardi) è stato immobilizzato in partecipazioni di società strumentali, in prevalenza immobiliari, come Immobiliare Nordest (653 milioni) o Idg Siiq, quotata in Borsa. Ma 1,2 miliardi sono stati dirottati, al fine di assecondare le ambizioni finanziarie delle cooperative, in azioni quotate di gruppi assicurativi e bancari come Unipol, Monte Paschi e, marginalmente, Banca Carige.

In titoli di Stato è finito, invece, il 33% (3,7 miliardi), mentre il rimanente 44% (4,9 miliardi) è diversificato in un'ampia gamma di fondi e strumenti finanziari, quotati e non.

La chiusura dei bilanci 2011 ha fotografato questi investimenti nel momento peggiore (fortunatamente, poi, nel 2012 c'è stata una generalizzata ripresa delle quotazioni), con i conti economici che hanno contenuto i danni solo perché le minusvalenze sono rimaste latenti e non spesate, ricorrendo a deroghe di legge o a interpretazioni forzate.
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LEVA PATRIMONIALE

Nonostante i rischi connessi all'attività di raccolta e gestione del risparmio dei soci, la normativa di vigilanza interviene utilizzando solo la leva patrimoniale: ammontare dei prestiti contenuto entro il limite del triplo del patrimonio (elevabile fino al quintuplo con specifiche garanzie suppletive) e tetto massimo al prestito di ciascun socio (euro 35.042 dal 2013). Alla regolamentazione interna viene chiesto di specificare le modalità di raccolta e di vincolarne l'utilizzo, in via esclusiva, per il conseguimento dell'oggetto sociale. Precauzioni che potrebbero bastare per cooperative di piccole o medie dimensioni, ma che sono palesemente insufficienti per società che, singolarmente, raccolgono fino a 2,6 miliardi di prestiti, per le quali non tutto dovrebbe essere lasciato alla libera autodeterminazione.

VINCOLI TARGATI ANCC-LEGACOOP

Su indicazione dell'associazione nazionale delle cooperative di consumatori aderenti a Legacoop (Ancc), nei regolamenti del prestito sociale le Coop si autoimpongono di non immobilizzare in attrezzature, impianti, partecipazioni in società non quotate su mercati regolamentati e immobili più del 30% del prestito.
Mentre, per facilitare il rimborso immediato all'atto della richiesta (anche se la raccolta a vista resta inibita, essendo una prerogativa riservata dal Tub alle banche), almeno il 30% del prestito va sempre mantenuto liquido o in attività prontamente liquidabili. Il rispetto di tali limiti trova sostanziale conferma nei dati della tabella. Resta, comunque, il controsenso di raccogliere dai soci 100 euro, sapendo di doverli destinare esclusivamente al conseguimento dell'oggetto sociale, obbligandosi però a investirne più del 70% in attività finanziarie.

DELEGA IN BIANCO

È così che le Coop, un po' banche (raccogliendo di fatto a vista) e un po' gestori del risparmio dei soci(investendolo in attività finanziarie), le regole se le sono date da sole. Le policy d'investimento e di gestione dei rischi, però, non sono portate a conoscenza dei soci prestatori. In alcuni casi, qualche informazione di consuntivo trapela nell'informativa del bilancio civilistico che, peraltro, solo 3 su 9 Coop pubblicano sui siti web. In ogni caso, la delega dei soci prestatori alla Coop è in bianco, senza specificare i tipi di strumenti finanziari su cui investire, le operazioni ammesse e il livello di rischio. Senza adeguate regole a tutela dei risparmi dei soci e a presidio di una sana e prudente gestione aziendale, tutto è lasciato alla libera discrezione delle Coop: dall'investimento di controllo in gruppi finanziari quotati, all'impegno di titoli in operazioni passive di pronti contro termine per speculare su nuovi investimenti, fino alla garanzia suppletiva per raccogliere prestiti oltre il triplo del patrimonio ottenuta mettendo a pegno i titoli acquistati con i prestiti stessi.

In conclusione, è un fare finanza per la finanza più che per l'impresa, anche se cooperativa. E allora sarebbe giusto che prevalessero le regole della finanza (Tub e Tuf) e non il limbo della cooperazione, senza aspettare che altri "imprevedibili" crack, come quello della Cooperativa Muratori di Argenta, mettano in difficoltà migliaia di famiglie.



12 gennaio 2013

Adriano Melchiori, Gianfranco Ursino

il Sole 24 Ore



11 commenti:

Anonimo ha detto...

Lasciamo stare la finanza...gli imprevedibili crack? Quelli bancari non ci saranno, per forza, le agevolazioni che l'UE ha dato non sono state ripartite sul territorio ma usate per far cassa...con il risultato che tutti vediamo. Con tutto il rispetto per chi ha person il danaro nella Cooperativa Muratori di Argenta, il signore che ha scritto questo articolo dovrebbe fare meno demagogia. Se poi, questi articoli devono incoraggiare le persone a non depositare più i propri soldi sul prestito sociale allora il conto torna.

Lavoratori Unicoop ha detto...

Dov'è la demagogia? Questa si chiama informazione. E speriamo ce ne sia sempre di più sul mondo opaco delle gestioni finanziare del Prestito Sociale Coop. Come appare evidente, la maggior parte dei soci mette i prori risparmi (e tanti complessivamente) in mano a Coop che li gestiscono con poca trasparenza, senza una regolamentazione seria, addirittura forzando parametri come il patrimoni/prestito contravvenendo così alla normativa della Banca d'Italia, investendo su "derivati non di copertura" (futures) altra attività non ammessa. Il tutto perché le Coop (in questo caso la Tirreno), autoreferenzialmete rispondono a loro regolamenti(quello dell'ANCC. Insomma, un mondo a parte.
Gli articoli come questo ci piacciono perché vanno nella direzione del nostro blog: più informati, più consapevoli e liberi di scegliere.

Anonimo ha detto...

quando siamo con le spalle al muro si fa la vittima del sistema! Sì, ok, forse gli articoli del Sole24 sono stati "imboccati" da qualche potere forte(siamo o non siamo in campagna elettorale e sul giornale di confindustria) ma i fatti son fatti. E quei numeri, che sono oggettivi e veritieri, fotografano una realtà variegata, con Coop migliori e Coop sofferenti (Tirreno). Ho detto sofferenti e non sul baratro perché è possibile recuperare solo se si sapesse fare un po' più i commercianti cooperatori e un po' meno i manager de noaltri, un po' più attenzione a dare servizi e convenienza e un po' meno alla propria carriera, un po' più al merito e un po' meno all'appartenenza (amicale, non politica) un po' più a rispettare etica e morale e un po' meno al proprio tornaconto immediato: una vision insomma e non un visone!!!

Geronimo Capo Apache ha detto...

PAROLE SANTE ANONIMO DEL 16 GENNAIO ORE 19.00 ! CONCORDO IN TUTTO.

Anonimo ha detto...

Ho notato che ogni qualvolta viene lasciato un post che è un po' dissonante da ciò che viene sul blog pubblicato intervengono gli amministratori a "bacchettare", in modo stizzoso. Per fortuna persone come l'anonimo che ha lasciato il commento il 16 gennaio alle ore 19 ha trovato un modo più democratico per rispondere.
Sembra che le voci fuori dal coro diano sui nervi a chi amministra queste pagine.
Le voci fuori da coro non sono sempre e comunque del "nemico", magari scritte da un uomo della controparte. Si può dissentire senza essere venduti ad alcuno...

Lavoratori Unicoop ha detto...

Non si capisce il senso dell'ultimo commento. Se magari si firmasse, anche con uno pseudonimo, forse sarebbe più semplice risalire ai "post dissonanti". Se come immaginiamo si fa riferimento alla nostra precedente risposta, questa non era né bacchettatoria, né stizzosa, ma solo il nostro punto di vista, peraltro ben argomentato. Possiamo farlo o la infastidisce? Se poi lei parla di "ogniqualvolta" genericamente, lì ci perdiamo proprio. Comunque si tranquillizzi, nessuno l'ha accusata di nulla, tantomeno di essere "nemico" o "controparte", come avrà letto. Come vede continuaimo a pubblicare i suoi scritti anche se, come in questo caso, non danno nessun contributo alla discussione.

Anonimo ha detto...

Avrei una domanda, credo legittima. Cosa ha animato l'apertura di questo blog? Perché ogni tanto, credo, sia legittimo doversi porre delle domande, giusto per sapere se migliorare un servizio

Lavoratori Unicoop ha detto...

Non si preoccupi. Al "servizio" ci pensiamo noi e ci va bene così.

Lavoratori Unicoop ha detto...

Ricordiamo che sono ben accetti commenti sui temi proposti. Le polemiche sterili e gli asti personali non ci interessano e non trovano spazio su questo blog. Per motivi estranei ai post che pubblichiamo potete scriverci.

Lanciotto ha detto...

Scusate l'intromissione, ma mi pare che siete vittima di un cosiddetto Troll.
Non mi meraviglierei più di tanto visto che probabilmente date fastidio a chi ha interesse al silenzio sul mondo delle Coop ecc.
Chi sono i troll?
"Con il termine troll, nel gergo di Internet e in particolare delle comunità virtuali, si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi." wikipedia.
Fregatevene e andate avanti e complimenti per il vostro lavoro.

Lavoratori Unicoop ha detto...

Si Lanciotto, chiamiamoli troll o molestatori. In 6 anni di blog non è il primo né sarà l'ultimo. In rete si trovano a volte persone che scaricano le propie frustrazioni, ma i problemi personali vanno risolti altrove. Il nostro lavoro non ne risente. Ciao