29 marzo 2008

LICENZIAMENTI COOP: LUCI ED OMBRE SULLA VICENDA

Molti di voi ricorderanno la vicenda che nel febbraio scorso vide come protagonista la Coop e alcuni suoi dipendenti accusati di furto nel magazzino generale di Scandicci. Sono arrivate alla nostra redazione delle lamentele, per il trattamento a detta loro scorretto nei loro confronti. Ma ricapitoliamo i fatti principali. Dopo aver fatto una denuncia contro ignoti per dei furti nel magazzino, la Coop, a febbraio 2007, ebbe il permesso da parte della magistratura di mettere per 60 giorni delle telecamere nei magazzini di Scandicci per controllare il comportamento dei dipendenti.
Dopo questo periodo di controllo la magistratura invia alla Coop il materiale dei filmati e invia a 18 dipendenti Unicoop e a 3 dipendenti della ditta di pulizie, degli avvisi di garanzia per furto e furto aggravato. La Coop dal canto suo, preso atto di questo materiale inviatole, ha spedito la scorsa settimana ai 18 dipendenti un avviso in cui si legge che saranno presi dei provvedimenti disciplinari sulla base dei fatti e dei filmati. Il tutto è in mano ai Carabinieri di Badia a Settimo.


Le segnalazioni che ci sono arrivate enunciano: “Nei filmati che loro hanno in mano si vede sì qualcuno che mangia qualcosa dal magazzino, ma anche gente che non tocca niente. Il prendere qualcosa dal magazzino tra la roba deteriorata o tra quella che veniva poi gettata via, era un po’ una ‘consuetudine’. Poteva capitare di mangiare un biscotto, più che una mela. Ma è come un barista che durante il turno di lavoro si fa’ un caffè. Potevano benissimo mandare un avviso in cui chiedevano che questa ‘consuetudine’ finisse e che punissero chi avesse continuato. Inoltre, il reparto ‘incriminato’ era un reparto con persone con limitazioni fisiche o con contenziosi con l’azienda, era l’occasione per fare piazza pulita. Per queste denuncie c’è gente all’ospedale, padri di famiglia, persone che hanno sulle spalle un mutuo. Il lavoro finché l’azienda non decide un provvedimento disciplinare continua ma non è certo facile lavorare così. Non accetteremo nessuna decisione, ci appelleremo al giudice del lavoro. Il nostro terrore? Che possano trattenere il nostro libretto di lavoro senza poi darci la possibilità di lavorare da un’altra parte. Inoltre la CGIL che doveva tutelarci, non ha preso parte in questa vicenda perché il più della volte Coop e CGIL si finanziano a vicenda”.
Queste dichiarazioni ci sono state rilasciate da un dipendente.



Alla luce di queste parole abbiamo deciso di andare a sentire la controparte, per riuscire ad avere una visione completa di questa delicatissima vicenda. L’Ufficio Relazioni Esterne della Coop è stato chiaro: “La magistratura ci ha fornito una documentazione con delle prove attraverso questi filmati. Sulla base di quello che verrà visionato, la Coop, tenendo conto delle regole del contratto nazionale di lavoro, prenderà dei provvedimenti disciplinari per queste persone, che varieranno in base alle immagini viste e alle dichiarazioni degli stessi dipendenti. Il nostro e quello della magistratura sono due percorsi diversi. Se i dipendenti, una volta comunicato il provvedimento, non lo accettano, possono recarsi dal giudice del lavoro che deciderà cosa fare. Il nostro non è un atteggiamento cattivo, ma dentro un certo regolamento che va rispettato. I dipendenti hanno parlato di ‘consuetudine’ ma dipende come viene fatta e certo non è un’attenuante ma in un certo senso un’ammissione di colpa, non è una giustificazione. Se ci si comporta correttamente, non si teme nessuno. Noi siamo 7000 dipendenti con 92 punti vendita, un regolamento ci deve essere e deve essere rispettato. Ascolteremo i dipendenti cosa hanno da dirci ed entro un paio di mesi manderemo i provvedimenti disciplinari. Magari queste cose non succedessero, sarebbe stato meglio per noi e per i dipendenti. Noi però abbiamo dei clienti e dei soci da tutelare e alla lunga se questi furti e altri avvenimenti connessi fossero ignorati, andrebbero ad incidere sullo scontrino e sul prezzo della merce. Noi non vogliamo criminalizzare nessuno, ma non è giusto che sia concesso tutto. Per quanto riguarda in nostro rapporto con la CGIL credo che il sindacato sia stato più volte dalla parte dei dipendenti con scioperi che portavano le tre sigle sindacali e quindi anche quella della CGIL. Il nostro è un rapporto assolutamente dialettico. All’interno della Coop stessa, è stato un argomento molto sentito quello dei furti, c’è stata molta attenzione. Ognuno si dovrà prendere le proprie responsabilità, perché sì si devono rispettare ai diritti delle persone ma non bisogna nemmeno mai tralasciare i propri doveri”.


Queste le due facce della medaglia di questa spinosa e delicata vicenda, sulla quale prontamente torneremo a parlare appena ci saranno nuove segnalazioni e sviluppi.

Martina Bazzini

Fonte: 055news.it


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanti giorni mancano ancora? Manca poco e arriveranno le prime risposte della direzione, ai lavoratori interessati dalle indagini o meglio ai "Diretti Denunciati".
In questi giorni il blog di Kataweb ospita un'interessante discussione. Pare proprio che il popolino abbia già procalmato ladri i 24 dipendenti. In perfetto stile italiano, un mucchietto di persone ha preso per oro colato ciò che hanno letto sui giornali, e quello che la proprietà di Unicoop ha dichiarato.
A tutti gli interessati dalle diffamazioni si ricorda che le diffamazioni sono perseguibile per legge. Consigliamo quindi di conferire al proprio avvocato gli episodi rilevati al seguente indirizzo http://forum.kataweb.it/viewtopic.php?t=249791
Per visualizzare la pagina, potete copiare con il mouse l'indirizzo ed incollarlo sulla barra web.

Inoltre al seguente indirizzo http://www.controradiolive.info/Sito/Redazione_News/rss.xml
sono presenti le interviste al Dottor Vanni di Unicoop, ad un lavoratore, e a Carla Bonora di Cgil

Consigliamo di salvare i file sul proprio pc e masterizzare il file.


Siamo vicini a tutti i lavoratori che stanno subendo questa situazione. Si consiglia, in caso di malattia imputabile alla situazione ambientale, e quindi di assenza per malattia di fotocopiare il certificato da inviare all'Imps e conservarne copia.

Più buia è la notte, più vicina è l'alba!!

Un saluto a tutti!

Anonimo ha detto...

Continuano le diffamazioni a carico dei 24 lavoratori indagati per furto.
In questi giorni si leggono strane affermazioni sulle pagine di un forum di discussione. Continua quindi, il clima persecutorio sebbene non sia stato emessa alcuna sentenza di colpevolezza.
L'azienda Unicoop ha facoltà di licenziare ognuno dei dipendenti, ma ciò non significa che il licenziamento sia legittimo. La legittimità del licenziamento potrà essere affermata solo da giudice del lavoro, che verrà incaricato di curare le vertenze.
Per quel che riguarda il lato penale, il magistrato incaricato non ha ancora deciso per il rinvio a giudizio dei lavoratori. Anche in caso di rinvio a giudizio, occorrerà atendere il termine dei procedimenti processuali per stabilire la colpevolezza degli indagati.
Pertanto, viene da domandarsi il perchè di tanto giustizialismo contro 24 persone che fino a prova contraria sono innocenti. Articoli giornalistici, dichiarazioni aziendali, volte a colpevolizzare queste persone appaiono disgustose, oltre che inutili a tutti.
Coop ha comunque evitato di pubblicare notizie sull'Informatore del mese di aprile, vedremo più avanti se la direzione ha scelto o meno una linea meno pubblicistica della vicenda.
Senz'altro confidiamo sul buon senso di chi svolge compiti di responsabilità verso ogni lavoratore.

blear00 ha detto...

La notizia che Unicoop abbandonerà la politica dei prezzi bassi pare coincidere con tutta una serie di movimenti, iniziati già parecchio tempo fa.
L'economia di mercato richiede un asset strategico particolare, che poco, spesso, ha poco a che vedere con la valorizzazione dell'individuo. Si tende, più o meno violentemente, a considerare la logica dei numeri non in funzione delle persone ma dei profitti, e c'è chi spinge più e chi spinge di meno su questa leva.
Certo è che, aziende commerciali delle grande distribuzione sono oggi più che mai ai ferri corti tra di loro.
E' probabile che aziende particolarmente solerti nel saldare le fatture ai fornitori, come nel caso di Unicoop che paga a breve periodo contrariamente a quasi tutti i concorrenti che pagano a 120 e più giorni le fatture delle merce acquistata ai fornitori. Questo è un ulteriore mezzo per i le aziende della grande distribuzione per guadagnare, infatti se tra i soldi incassati dai clienti finale e quelli che devono corrispondere ai fornitori passano 120 giorni anzichè 60 giorni è un bel periodo in più per investire a vario titolo gli incassi.
Come si può ben capire, chi vende vende e non fa beneficienza, fa solo il proprio tornaconto, più o meno.
Operazioni benefiche, filantropiche, sbandierate ai quattro venti finiscono per apparire quello che in realtà crediamo che siano...forme di pubblicità, di autopromozione. Dovremmo avere il coraggio di far cadere le facciate perbeniste che molte aziende hanno.
Alcune di queste si tacciano di essere attente all'ambiente, ma basterebbe dare un'occhiata dove vengono smaltiti i rifiuti per vedere che ciò che si fa è un po' diverso da ciò che si dice. Per non parlare poi del dilagante fenomeno delle aziende-cooperative outsorcing, ovvero i cosiddetti "appalti", personale che gode di diritti assai minori dei dipendenti, un po' come dire dipendenti di serie B o di serie C.
Allora, molte tutele riservate ai dipendenti chi le paga?
Esistono casi di dipendenti, nella stessa azienda a cui vengono riconosciute ben 91 ore di permessi retribuiti all'anno, più 27 giorni di ferie, mentre altri che lavorano a fianco ne possiedono solo 24 solo perchè assunti in epoche di vacche magre...La storia è sempre quella, a fronte di enormi privilegi cui nessuno vuol rinunciare ci sono altri che hanno poco o nulla.
Si parla tanto di casta, politica, ma si ha il forte dubbio che questa casta, di senatori, parlamentari e manager pubblici incapaci, sia lo specchio di ciò che esiste più in basso...Staremo a vedere il proseguio delle questioni nei prossimi mesi.
Frattanto, a giorni dovrebbero essere notificate le comunicazioni aziendali ai 24 dipendenti indagati per furto, e anche questa parentesi già ampiamente divulgata a mezzo stampa.

Anonimo ha detto...

Cari dirigenti COOP è facile troppo facile in un colpo solo togliersi di mezzo 18 persone difficilmente ricollocabili. Voi dovreste avere il coraggio di dirlo apertamente e non accampare scuse quali il prezzo dello scontrino sale a causa di questi furti,è tutta merce che non è più vendibile come le 18 persone che state cercando di togliervi di mezzo.Fate una scelta coraggiosa e dimettetevi in quanto non in grado di gestire un'azienda.

Anonimo ha detto...

Da ieri, giovedì 4 settmbre 2008, si rincorrono voci sulla richiesta di archiviazione delle indagini da parte del pubblico ministero Dott.ssa Mione. L'archiviazione comporterebbe di conseguenza la fine di tutta la vicenda. I primi giorni della settimana prossima l'archiviazione verrà con tutta probabilità confermata.

Anonimo ha detto...

Ho visto ieri sera la trasmissione su rai tre.
Sono un dipendente di una cooperativa.
Al di là delle responsabilità individuali e dei percorsi della giustizia, voglio fare due riflessioni.
La prima si riferisce all'atteggiamento e alla "moralità" dei manager intervistati, presidente e responsabile risorse umane. Il loro atteggiamento e le loro parole sono lontane dallo spirito della cooperazione e vicine solo a quello stile rampante dei manager della nuova economia, grandi stipendi, grande arroganza, nessuna reale capacità di gestione. é imbarazzante per me concepire una distanza così siderale fra dipendente e presidente all'interno di una cooperativa. Ok 8000 dipendenti, Ma i dipendenti e i soci sono la ricchezza della cooperativa non una dirigenza arrogante (anche verso il giudizio della magistratura), poliziesca, incapace di lavorare e trasmettere i valori della cooperazione. Il lavoro del presidente e del responsabile risorse umane appare davvero poco cooperativo.
Secondo; per fortuna che la faccia della Unicoop è quella dei suoi dipendenti e non quella dei suoi dirigenti. Spontaneità, trasparenza, genuinità, solidarietà sono infatti i valori che questi dipendenti sanno trasmettere.
Un invito al management della UNICOOP, fate un bel gesto, tornate a studiare la storia della vostra organizzazione, gli statuti e i valori fondanti, mettete da parte i regolamenti prodotti da piccoli manager.
Un invito ai soci, forse è giunto il momento di cominciare ad occuparci anche della nostra cooperativa, io mi sento veramente poco rappresentato dalle parole dell'attuale presidente Vanni.
saluti