L'aria che tira nel mondo del lavoro è davvero brutta. Sempre meno tutele, sempre più flessibilità con salari sempre più bassi.
E' il mercato, bellezza... e la Coop si adegua, anzi anticipa spesso queste tendenze, forte del fatto che l'opposizione sindacale nel mondo cooperativo è di fatto inesistente, latitante, connivente.
E' il mercato, bellezza... e la Coop si adegua, anzi anticipa spesso queste tendenze, forte del fatto che l'opposizione sindacale nel mondo cooperativo è di fatto inesistente, latitante, connivente.
Le dichiarazioni di alcuni dirigenti del mondo cooperativo rilasciate a Il Sole 24 ore (articolo che pubblichiamo di seguito) fanno presumere che questo Primo Maggio, sia l'ultimo festivo, che diventi insomma, un giorno come gli altri.
Dietro queste intenzioni più o meno esplicite, si sente forte la voglia becera e un pò vile, di liberarsi di tutto quello che è ritenuto dai manager di sinistra un inutile fardello legato a valori che stanno scomparendo rapidamente, grazie anche loro pesante contributo.
Dietro queste intenzioni più o meno esplicite, si sente forte la voglia becera e un pò vile, di liberarsi di tutto quello che è ritenuto dai manager di sinistra un inutile fardello legato a valori che stanno scomparendo rapidamente, grazie anche loro pesante contributo.
Il giorno in cui i lavoratori, il sindacato, la gente comune, i partiti di sinistra, smetteranno di considerare le Coop come un mondo sensibile ai valori storici di riferimento della sinistra, ma ritenerle aziende (almeno) come tutte le altre, sarà una grande conquista per tutti quelli che hanno un'anima di sinistra.
Un giorno di festa, quasi come l'ormai defunto Primo Maggio.
Un giorno di festa, quasi come l'ormai defunto Primo Maggio.
Negozi, è polemica
«Le aperture dei negozi nei giorni festivi devono essere liberalizzate – afferma Paolo Barberini, presidente di Federdistribuzione – per questo motivo terremo i negozi aperti il più possibile il 1° maggio, così come abbiamo fatto il 25 aprile, laddove le normative locali lo consentono».
E così almeno il 30% dei punti vendita della grande distribuzione aprirà i battenti nella festa dei lavoratori. Ma la cosa più significativa è che il 1° maggio non è più un tabù neppure per Coop, leader nella grande distribuzione e nella Legacoop, l'organizzazione delle "coop rosse".
«Le cooperative si regolano sul territorio secondo i rapporti di concorrenza e danno un servizio ai consumatori» commenta Aldo Soldi, presidente di Ancc-Coop, all'annuncio che alcuni Ipercoop resteranno aperti in Piemonte per la fsta dei lavoratori. «Certo bisognerebbe mettere ordine nelle aperture festive – aggiunge – che vanno sempre contrattate con i lavoratori. C'è anche il diritto al riposo, sono contrario a una deregulation selvaggia». «È opportuno tenere aperto se il mercato lo richiede» aggiunge Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia.
«Ci saranno tre Ipercoop aperti in Piemonte il 1° maggio – sottolinea Ernesto Dalle Rive, presidente di Novacoop – d'intesa con i lavoratori. Dobbiamo tenere il passo con la concorrenza che nell'area è dura».
Non la pensa così il sindacato. «Il problema si è posto anche il 25 aprile – rileva Giovanni Ciarlo, segretario regionale Filcams-Cgil – e non siamo d'accordo, per questo motivo non faremo mancare la nostra protesta». «Certo la Coop questa mossa poteva risparmiarsela – aggiunge Marinella Meschieri, della segreteria nazionale Filcams-Cgil –. Però capisco anche i lavoratori che accettano perchè sono alle strette, devono pagare le rate del mutuo, oppure confrontarsi con un contratto nazionale bloccato da molti mesi».
Il fronte della grande distribuzione appare comunque determinato ad aprire i battenti. L'Esselunga fa sapere che il 1° maggio saranno aperti 12 grandi magazzini tra Lombardia e Piemonte, di cui almeno due nel cuore di Milano. Il Conad – fanno sapere dal quartier generale di Bologna del secondo gruppo italiano, anch'esso nell'orbita di Legacoop – aprirà il 10% almeno dei sui 2.900 punti vendita. Saracinesche sollevate dove possibile anche per Bennet e Pam. Il gigante francese Carrefour aprirà 8 centri commerciali e una cinquantina di supermercati. Saracinesche chiuse invece nell'altro colosso transalpino, Auchan.
«Le festività sono una grande opportunità», commenta Riccardo Francioni, top manager del gruppo Selex, anch'esso orientato all'apertura ove possibile. «L'Antitrust ha rilanciato sul tema della liberalizazione delle domeniche e dei festivi – conclude Barberini –. Chiederemo impegni alle Regioni, dobbiamo liberalizzare e varare norme trasparenti. C'è una babele di norme che disorienta operatori e consumatori».
E così almeno il 30% dei punti vendita della grande distribuzione aprirà i battenti nella festa dei lavoratori. Ma la cosa più significativa è che il 1° maggio non è più un tabù neppure per Coop, leader nella grande distribuzione e nella Legacoop, l'organizzazione delle "coop rosse".
«Le cooperative si regolano sul territorio secondo i rapporti di concorrenza e danno un servizio ai consumatori» commenta Aldo Soldi, presidente di Ancc-Coop, all'annuncio che alcuni Ipercoop resteranno aperti in Piemonte per la fsta dei lavoratori. «Certo bisognerebbe mettere ordine nelle aperture festive – aggiunge – che vanno sempre contrattate con i lavoratori. C'è anche il diritto al riposo, sono contrario a una deregulation selvaggia». «È opportuno tenere aperto se il mercato lo richiede» aggiunge Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia.
«Ci saranno tre Ipercoop aperti in Piemonte il 1° maggio – sottolinea Ernesto Dalle Rive, presidente di Novacoop – d'intesa con i lavoratori. Dobbiamo tenere il passo con la concorrenza che nell'area è dura».
Non la pensa così il sindacato. «Il problema si è posto anche il 25 aprile – rileva Giovanni Ciarlo, segretario regionale Filcams-Cgil – e non siamo d'accordo, per questo motivo non faremo mancare la nostra protesta». «Certo la Coop questa mossa poteva risparmiarsela – aggiunge Marinella Meschieri, della segreteria nazionale Filcams-Cgil –. Però capisco anche i lavoratori che accettano perchè sono alle strette, devono pagare le rate del mutuo, oppure confrontarsi con un contratto nazionale bloccato da molti mesi».
Il fronte della grande distribuzione appare comunque determinato ad aprire i battenti. L'Esselunga fa sapere che il 1° maggio saranno aperti 12 grandi magazzini tra Lombardia e Piemonte, di cui almeno due nel cuore di Milano. Il Conad – fanno sapere dal quartier generale di Bologna del secondo gruppo italiano, anch'esso nell'orbita di Legacoop – aprirà il 10% almeno dei sui 2.900 punti vendita. Saracinesche sollevate dove possibile anche per Bennet e Pam. Il gigante francese Carrefour aprirà 8 centri commerciali e una cinquantina di supermercati. Saracinesche chiuse invece nell'altro colosso transalpino, Auchan.
«Le festività sono una grande opportunità», commenta Riccardo Francioni, top manager del gruppo Selex, anch'esso orientato all'apertura ove possibile. «L'Antitrust ha rilanciato sul tema della liberalizazione delle domeniche e dei festivi – conclude Barberini –. Chiederemo impegni alle Regioni, dobbiamo liberalizzare e varare norme trasparenti. C'è una babele di norme che disorienta operatori e consumatori».
29 aprile 2008
ILSOLE24ORE.COM
1 commento:
Forse le loro mamme lavorano anche per le feste e allora pensano che sia normale... ma c'è lavoro e lavoro!!
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