In Piemonte protesta dei sindacati e invito allo sciopero della spesa
All'ingresso dell'Ipercoop di Cuorgnè, provincia di Torino, campeggia un cartello che avverte che giovedì il supermercato rimarrà aperto dalle 9 alle 21
Niente di strano se non fosse che il giovedì a cui ci si riferisce è quello del primo maggio, la Festa dei lavoratori, data molto sentita nel nostro Paese, in cui tutto si ferma, per celebrare la conquista storica del limite delle 8 ore di lavoro.
Ma invece quest'anno, per la prima volta negli ipermercati della Lega Coop, le cooperative di sinistra (e quindi il fatto è ancor più strano), si lavorerà. La Novacoop, la cooperativa che gestisce gli Iper della Lega Coop in Piemonte, sottolinea che la scelta dei dipendenti di lavorare il Primo Maggio è facoltativa e dall'azienda non verrà effettuato nessun tipo di coercizione.
Ma invece quest'anno, per la prima volta negli ipermercati della Lega Coop, le cooperative di sinistra (e quindi il fatto è ancor più strano), si lavorerà. La Novacoop, la cooperativa che gestisce gli Iper della Lega Coop in Piemonte, sottolinea che la scelta dei dipendenti di lavorare il Primo Maggio è facoltativa e dall'azienda non verrà effettuato nessun tipo di coercizione.
Ma i sindacati non ci stanno e hanno iniziato un volantinaggio all'ingresso dell'Ipercoop di Cuorgnè, chiedendo anche alla popolazione di non recarsi a fare acquisti giovedì. La Filcams-Cgil attacca l'azienda, «del Primo Maggio lavorativo l'abbiamo saputo dai lavoratori» e su quanto riguarda la libera scelta dei lavoratori sottolinea: «Il 70% dei 180 dipendenti dell'Iper di Courgnè ha contratti part-time. Lavorare il primo maggio significa mettersi in tasca 50 euro in più».
Insomma, il ricatto da parte dei datori di lavoro è semplice quando un dipendente part-time, con contratto a termine o a progetto, deve scegliere fra la celebrazione di una data storica nella lotta per i diritti dei lavoratori, o pagare l'affitto a fine mese.
(28.4.08)
2 commenti:
Ciao Ragazzi siamo i lavoratori della Rinascente di Napoli...x caso mi sono trovata a leggere il v.s. blog, anche noi ne abbiamo creato uno: idipendentidellarinascentenapoli.blogspot.com
Sono daccordo sul fatto che il sud sta pian piano cadendo a pezzi, le Aziende non vogliono piu' investire qui da noi...e allora cosa si fa?? ci sono molte attivita' commerciali, come la nostra che chiuderanno...dopo 95 anni di storia a Napoli la Rinascente chiude...buttando 80 dipendenti x strada...non so voi come siete messi ma la situazione credetemi non e' delle migliori; posso solo dirvi che bisogna LOTTARE x i nostri diritti, per mantenere le nostre famiglie, per pagare l'affitto, ma soprattutto x sopravvivere in questa citta' ormai devastata de 1000 problemi...Teniamoci in contatto.
e Non Molliamo.
Daniela.
...Ragazzi salve a tutti siamo i dipendenti della Rinascente di Napoli...sono daccordo con tutto quello che avete scritto...ma credetemi laverita' e' che ormai questa citta' e' satura e non vogliono + farla rialzare...molti esrcizi commerciali stanno chiudendo, compreso il nostro...gia' anche La Rinascente, firma storica dei grandi magazzini decide di abbandonare la nostra amata citta'..perche'?? dobbiamo ringraziare il nostro amato Tronchetti-Provera, per aversi mangiato tutto!! fregandosene completamente delle risorse umane...oltre 80 dipendenti perderanno il posto dopo 95 anni di attivita'...che tristezza..Poveri Noi!!! scappiamo dall'Italia prima possibile..Ciao a tutti e teniamoci in contatto, questo e' il ns blog: idipendentidellarinascentenapoli.blobspot.com
Daniela
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