01 aprile 2012

TURIDDO CAMPAINI (UNICOOP FIRENZE) CANDIDATO ALLA VICEPRESIDENZA DI MONTE PASCHI

Per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione di MPS, i soci di minoranza presenteranno una lista unica guidata dal presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, Campaini

Lo stesso Campaini è candidato a diventare uno dei due vice presidenti di Alessandro Profumo

L'altro vicepresidente sarà Marco Turchi, espresso dalla Fondazione (azionista di maggioranza) come Profumo

Netta l'impronta politica (PD) con l'accoppiata Campaini-Turchi


Il riassetto azionario di Banca Monte dei Paschi è alle battute finali. E arriva l'intesa sulla governance tra i soci di minoranza, sia pur con qualche dolore di pancia. In vista del rinnovo del consiglio d'amministrazione di Rocca Salimbeni, questo fronte presenterà domani una lista unica guidata da Turiddo Campaini, leader di Unicoop Firenze, candidato a diventare uno dei due vice di Alessandro Profumo al vertice del gruppo senese (l'altro è Marco Turchi, espresso come Profumo dall'azionista di maggioranza).

L'ingresso, nella giornata di venerdì, dei due fondi previdenziali esteri con poco più del 3% è stato probabilmente il penultimo atto della campagna di vendite che ha portato 700 milioni nelle casse della Fondazione Mps: 490 per l'11,45% del Montepaschi e oltre 200 per le partecipazioni minori cedute sul mercato (Cdp, Mediobanca, F2i). «Siamo soddisfatti del risultato raggiunto - commenta Claudio Pieri, direttore generale dell'Ente senese -. La quota di azioni libere da vincoli è il 12,99% e dunque abbiamo ancora un piccolo pacchetto di titoli, pari all'1,54% circa, che pensiamo di collocare nei prossimi giorni, sempre ai blocchi. Ma il grosso è fatto».

Adesso entra nella fase calda il confronto con le banche creditrici per rimborsare una parte del debito di 900 milioni, ristrutturando il resto a medio termine. L'accordo di standstill che ha congelato la situazione in questi mesi scade a fine aprile. «La trattativa è complessa, perché riguarda una pluralità di soggetti, ma sono ottimista - commenta Pieri -. Contestualmente, sempre a questo tavolo, ci aspettiamo che siano tolti i vincoli anche sull'ulteriore 2,5% di Montepaschi che ci consentirebbe, se lo riterremo necessario e ci saranno le condizioni, di portare la quota globalmente ceduta al 15,5% come indicato dal nostro organo d'indirizzo e dalle istituzioni di riferimento».

La Fondazione, insomma, si prepara a scendere fino al 33,5% nel capitale di Banca Mps (oggi è al 37,6%). Per quanto riguarda il debito, Siena punta a tagliarlo di 5-600 milioni immediatamente, riscadenzando al 2017 i rimanenti 3-400 milioni. Un "tesoretto" di 100-200 milioni resterà invece nei forzieri di Palazzo Sansedoni, per garantire all'Ente almeno due-tre anni di attività, in attesa che da Rocca Salimbeni riprendano ad arrivare i dividendi.

Per quanto riguarda gli azionisti di minoranza, a cui tocca la metà dei posti in consiglio d'amministrazione (sei su dodici), nelle ultime ore c'è stato l'accordo per fare un "listone" comune che comprende Axa (4,7%), la famiglia Aleotti (4%), i soci pugliesi rappresentati da Lorenzo Gorgoni (3%) e Unicoop Firenze (2,9%). L'intesa, tra poltrone da assegnare e bilanciamento dei pesi in gioco, non è stata facile. E proprio perchè appare tutt'altro che granitica, sarà possibile dire che ha funzionato soltanto alla mezzanotte di domani, termine ultimo per depositare le candidature.

In assenza di altre liste, questo schieramento si aggiudicherà le sei poltrone disponibili: due andranno alla famiglia Aleotti (ci sarà Alberto Giovanni ma non Lucia), una ciascuno al fronte Axa, Gorgoni, ai fondi previdenziali neo-azionisti e a Unicoop, con Campaini capolista e vicepresidente designato che affiancherà il vice espresso dalla Fondazione.

Dopo il tandem tecnico Profumo-Viola, la politica (Pd) marca il campo con l'accoppiata Turchi-Campaini.



1 aprile 2012

Cesare Peruzzi


il Sole 24 Ore


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