11 novembre 2012

REFERENDUM INTEGRATIVO UNICOOP FIRENZE, NETTO NO DI PONTE A GREVE

Con il 73% il punto vendita di Ponte a Greve dice no all'ipotesi del Contratto Integrativo Aziendale






La Filcams-Cgil fiorentina è alle prese con uno sciopero indetto dalla Cgil nazionale, ma che pare non interessarle un gran che, se come ci dicono numerose testimonianze dai punti vendita e dai magazzini, l'evento europeo (il primo) è stato scarsamente pubblicizzato. Pochissime informazioni, volantini in bacheca che ci sono e non ci sono, informazioni dei delegati pressoché nulle. E' la solita vecchia storia di non disturbare il manovratore, specialmente in periodo natalizio e la Filcams fiorentina pare adeguarsi di buon grado, come del resto ha fatto con lo sciopero del luglio scorso sul CCNL e in numerose altre occasioni.

Questo comportamento ambiguo meriterebbe una approfondita riflessione da parte degli iscritti (almeno quelli in buona fede) a quel sindacato. Ci aspetta un periodo difficile e i segnali negativi si riverberano nelle difficili relazioni sindacali di alcune Coop emiliane, che una via l'altra hanno disdetto il contratto di secondo livello e dove la Cgil in quei casi sta reagendo, come del resto fu in primis la Cgil emiliana a sostenere lo sciopero sopra citato sul Contratto Nazionale, praticamente snobbato dalla consorella fiorentina.

In Unicoop Firenze sull'integrativo si è giunti alla firma, ma questo contratto ha in se penalizzazioni rilevanti e i punti vendita dove l'opera persuasiva Filcams è meno permeante e dove i dipendenti hanno sviluppato una maggior capacità critica, stanno votando contro.
.
E' il caso del negozio di Ponte a Greve, dove hanno votato venerdi e ieri con il seguente risultato:


Aventi diritto  211

Votanti 163

Si            41    (25.15 %)

No        120    (73.62 %)

Nulle        2    (1.23 %)


4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' POSSIBILE PUBBLICARE I RISULTATI DI DUE NEGOZI IMPORTANTI COME FIGLINE VALDARNO E GAVINANA GRAZIE CIAO

Lavoratori Unicoop ha detto...

Se dai punti vendita ce li comunicano all'indirizzo di posta lavoratoriunicoop@hotmail.it
possiamo pubblicarli.

Charles Richter ha detto...

CGIL-CISL-UIL vedono con l' accordo integrativo crescere da 25.000 a 36.000 le ore annue di agibilità sindacale. In sostanza alle organizzazioni sindacali vengono riconosciuti, ogni 3 anni, 2.500.000 euro. Con cui saranno pagati i sindacalisti "distaccati", ovvero, coloro che figurano sono nominalmente con dipendenti. In sostanza queste figura non saranno mai a lavoro, per cui sarà molto difficile che sulle loro spalle ricadano gli effetti degli accordi. Ma, queste ore vengono usate anche per pagare coloro che sono, per così dire, diventati impiegati di CGIL o CISL o UIL.

Se facciamo il conto che ogni integrativo viene rinnovato ogni 6 anni il calcolo sale a 5.000.000 (cinque milioni) di euro, che i sindacalisti professionisti (che ripetiamo non muovono foglia in Unicoop da anni) percepiranno.

Se questi 5.000.000 (cinque milioni) di euro fossero stati investiti per: assunzioni, creazione di una scuola materna per i figli dei dipendenti, formazione del personale, per esempio, noi saremmo stati più che felici.
E invece il brutto vizio di fare i politici o i sindacalisti a vita questi italiani non riescono a levarselo di dosso...

In media ogni dipendente, a partire da questo integrativo, perde circa 37-40 euro al mese...roba da pazzi...

In più, si ricorda che la RSU dei magazzini è scaduta...da un tempo oramai lontanissimo...

Quindi, è chiaro che più che occorre difendersi da chi abusa della posizione privilegiata di "delegato sindacale a vita", da coloro cioè che si sono dimenticati di muover foglia da troppo tempo.

Partire dalla consapevolezza è già cambiare le sorti di un paese.

Anonimo ha detto...

PURTROPPO DA QUELLO CHE SO IO SIA A FIGLINE CHE A GAVINANA E' PASSATO IL SI PER NON PARLARE DI MONTEMURLO CHE MI DICANO SIA STATO UN VERO E PROPRIO CAPPOTTO SENZA NEANCHE UN CONTRARIO E NEANCHE UN ASTENUTO.
MENO MALE CHE COVERCIANO HA RETTO IL FRONTE DEL NO