03 ottobre 2007

IL COMPORTAMENTO DUALE: COOP, TRA SOLIDARIETA’ E IPOCRISIE


Dopo la gestione duale, parliamo di qualcosa di altrettanto doppio, anzi di più …

Le vicende degli ultimi tempi, etichettate con il sostantivo “antipolitica”, che vanno dall’iconoclasta libro di Stella e Rizzo, “La Casta” al ruggente V-Day di Grillo, hanno, tra i molti pregi quello di squarciare il manto dell’ipocrisia.

Negli ultimi giorni sono apparse sui giornali una serie di notizie che riguardano a vario titolo l’universo Coop e che rendono appunto meno ipocrita e più realista quel mondo, generalmente propagandato con un’immagine eticamente ineccepibile di un’azienda socialmente impegnata.

Il corsivista de “La Repubblica”, Michele Serra, nella sua rubrica quotidiana “L’Amaca”, ci racconta di come non senta più la necessità di far spesa alla Coop per motivi ideologici, dopo che ha saputo che una società edile a marchio Coop sta costruendo un albergo super lusso.

Il vulcanico ottuagenario Bernardo Caprotti, patron di Esselunga, rende noto attraverso il suo scomodo libro “Falce e carrello”, di tutti gli ostacoli che la sua azienda ha incontrato in alcune zone amministrate da giunte rosse e dei favoritismi che queste avrebbero concesso alla concorrente Coop, alla faccia del libero mercato.

Il Sole 24 ore nel suo inserto “Plus 24”, più prosaicamente ci fa notare che i rendimenti dei soci Coop sono inferiori a quelli dei titoli di stato.

Nelle vicende che riguardano i magazzini Unicoop, abbiamo cercato di mettere in risalto proprio la contraddizione della Coop dal “Cuore che si scioglie” e quella vissuta direttamente, subendo ordini di servizio e quant’altro e constatando quanto poco rispetto ci sia per i lavoratori dell' appalto.

Se il manto dell’ipocrisia si comincia a rompere non possiamo che esserne contenti.

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