Dimissioni e polemiche
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Non è solo per il posto nella giunta camerale, anche se è stata la molla scatenante. L'addio di Patrizia Vianello, la nuova manager della Legacoop Toscana, la prima presidente di un'impresa al vertice, è stata la dimostrazione che c'è un duello di visioni strategiche all'interno della cooperazione. E, per ora, ha prevalso la governance tradizionale, quella che auspica un rinnovamento, ma a passi più lenti.
"Non c'erano più le condizioni per andare avanti - ammette ancora battagliera la Vianello, il giorno delle dimissioni -.
Avevo accettato la presidenza perché credevo in un progetto di rinnovamento voluto da tutti. Ma dopo sei mesi quella riforma della governance della Lega, il superamento del vecchio modello con funzionari al vertice, non era più condiviso. Ho preso atto che ero in minoranza sia in presidenza, con Campaini e Bani contrari, che in consiglio, e sono andata via senza polemiche".
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La giunta regionale della Lega ha continuato la riunione e indicato Giulio Bani, vicepresidente, come membro del consiglio camerale. Tra qualche giorno si ricomporranno gli organismi, ma Bani reggerà le redini forse per qualche mese.
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"Non ho fatto nemmeno in tempo a far nomi per la Camera - aggiunge la Vianello - avevano già scelto Bani. Se la Lega sarà in giunta, sarà lui assessore alla Camera. Io ero stata chiamata per cambiare la Lega, per dare più voce alle imprese e creare un nuovo modello di governance. Avevo due anni e mezzo per partorire un progetto, dopo sei mesi ho capito che avevano cambiato idea, anche sui rapporti da ricucire con la Lega nazionale". Patrizia Vianello cita solo una volta Turiddo Campaini, il vicepresidente forte.
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"Se ha cambiato idea lui, hanno cambiato tutti. Ma molte imprese la pensano come me". Intanto però la giunta regionale ha puntato su Bani, presidente della Cft sia per la Lega che per la Camera.
12 aprile 2009
La Nazione
Vedi anche:
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Torna la pace in Unicoop. Ora a ballare è Legacoop
3 commenti:
E' così dimostrato come e quanto la C.F.T. abbia raggiunto un ruolo predominante anche e non solo in Unicoop. L'asse Bani-Campaini non ammette interferenze, chiunque abbia idee nuove o diverse è fatto fuori senza complimenti.
Campaini ha preso la giusta decisione anche questa volta a tutela del mondo cooperativo e dei suoi veri valori.
Oh quanto è bravo compare, oh quanto è giusto compare......
i soldi e il potere corrompono anche gli uomini più retti se ne rimangono schiavi per troppo tempo.....
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