21 agosto 2009

TRE DOMANDE AL PRESIDENTE CAMPAINI

Segue l'intervista rilasciata dal Presidente di Unicoop Firenze, Turiddo Campaini, al giornale La Nazione, pubblicata il 20 agosto 2009.

In appendice, ci siamo sentiti costretti a rivolgere al Presidente almeno 3 domande.


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CAMPAINI: "PASSIAMO AL MARKETING ETICO"

Turiddo Campaini, che rapporto c'è tra crisi economica e crisi finanziaria?
"La crisi economica è figlia di quella finanziaria ed entrambe nascono da una crisi di valori. Ma è sbagliato e pericoloso affidarsi all'improbabile potere salvifico di qualcuno. E' più giusto e utile coinvolgere l'intera società".

Come si fa a venirne fuori?
"Con la partecipazione di tutte le forze sane, dobbiamo rivedere il mercato senza regole e senza controlli, che consente di vendere fumo con messaggi pubblicitari o comunque mediatici".

E di quale mercato abbiamo bisogno?
"Di un mercato che considera adeguatamente il valore dell'essere umano e quindi dell'economia reale che si basa sull'opera dell'essere umano, che sottomette la finanza all'interesse delle imprese, delle famiglie e della collettività. Abbiamo scimmiottato acriticamente un sistema di vita fondato su consumi sfrenati, alimentati da un complesso sistema del quale facevano parte anche società di consulenza aziendale, società di rating e grandi banche.
Ora per ripagare l'immenso debito accumulato, dovremo rivedere i nostri stili di vita".

Unicoop Firenze che scelte ha adottato?
"Cito tre iniziative. Nel 2007 decidemmo di rinunciare a 20 milioni di utile per aiutare soci e consumatori nella difficile situazione inflazionistica. A metà ottobre 2008 un forte iniziativa per andare incontro ai consumatori, con un costo di 9 milioni in meno di 3 mesi. Ora, lo sconto del 20% su 700 prodotti Coop fino al 31.12.2009, che ci costerà 30-35 milioni.
Nel 2008 abbiamo ridotto di ben 5 milioni di pezzi il consumo di borse in plastica non biodegradabile. E ora è stato deciso di eliminare del tutto le borse in plastica biodegradabile".

Quanto pesa per voi l'economia locale?
"Nel 2008, 426 milioni di euro (+ 1,9%) di acquisti sono stati effettuati presso centinaia di imprese toscane. E al capitolo della economia locale e all'attenzione al territorio è ascrivibile anche l'investimento in MPS, strategico, con la finalità principale di aiutare a preservare l'autonomia ed estendere le radici sul territorio, da parte dell'unico importante centro decisionale finanziario rimasto in toscana".

Begli intenti, ma anche voi restate un'azienda che deve vendere. Anzi catturare clienti.
"Vero. Tuttavia, i cambiamenti di stili di vita stanno investendo la stessa concezione del marketing. Lo sosteniamo da anni, ci conforta oggi quanto scrive Giampaolo Fabris: 'Orientamento al consumo significa superamento del marketing tendente a sedurre il consumatore che diviene preda, non soggetto di relazione'.
E' il concetto di marketing etico che, cito ancora Fabris, implica introdurre una dimensione etica nelle strategie e nella cultura dell'impresa".

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Complimenti al giornalista che ha evitato scomode domande, come ad esempio un chiarimento sui motivi che hanno determinato l'allontanamento del presidente del Comitato di Gestione Armando Vanni, insediatosi da appena un anno e del conseguente siluramento della Vianello, dopo appena pochi mesi, sostituita prontamente con un uomo di fiducia (Bani di CFT) alla presidenza della Legacoop Toscana.

Una domanduccia sull'investimento "strategico" in MPS, che ha portato il primo bilancio in rosso nella storia di Unicoop Firenze, il Nostro la poteva tentare, dato che Campaini ne ha accennato spontaneamente.

Ma, visto che il nostro Presidente ha parlato di comportamento etico, sebbene con riferimento alla sola sfera del marketing, pensiamo che questo concetto debba essere esteso anche ai rapporti con dipendenti e, tra le tante domande, gli chiediamo:

Signor Presidente, secondo Lei è etico questo ?:

Questo ?

E questo ?

Ci fermiamo qui, come Lei ben sa, potremmo proseguire a lungo.

11 commenti:

Fulgenzio ha detto...

Ho un altra domanda per il presidentissimo Sign. Campaini......ma se questo CONSUMISMO sfrenato le fa così ribrezzo come mai riempe isuoi centri commerciali di negozi ed attività traendone profitto da "profumatissimi" affitti????
La MORALE dell'ETICA la vada a fare a quei quattro rincoglioniti delle sezioni soci che ancora la bevono......grazie!!!!

Anonimo ha detto...

Ancora al di sotto della parità il titolo Mps che cede lo 0,71% portandosi a 1,406 euro dopo un affondo a quota 1,39. Resistono ancora, dunque, i supporti di quota 1,38 euro che durante le ultime due sedute hanno arginato le pulsioni ribassiste della banca senese. Il cedimento di questi sostegni estenderebbe facilmente le perdite a quota 1,35 euro, mentre, per eventuali ingressi sul titolo sarà utile attendere quanto meno il superamento degli ostacoli di area 1,42 o, meglio, di quelli di quota 1,50. (Feat. L. S.)


Etichette: MPS

Pisolo pt ha detto...

La domanda è: come si potranno giustificare le perdite finanziare nel bilancio unicoop del 2009?
Se il titolo MPS non riprenderà la via del rialzo saranno C...I AMARI caro Presidente!

Lavoratori Unicoop ha detto...

Sull'investimento "strategico" (parole di Campaini) di unicoop in MPS, la cui minusvalenza all'ultimo bilancio ha portato una perdita di 189 mln di euro e consequenzialmente il primo bilancio in rosso (qualcosa di rosso rimane..), la situazione dovrebbe essere la seguente:

Il bilancio per l'esercizio 2008 è stato rimbellettato con una rivalutazione immobiliare di 749 mln, ma il problema pare essere stato solo rimandato.

Nel prossimo bilancio questa rivalutazione difficilmente potrà essere effettuata (tuttalpiù il valore immobiliare dovrebbe subire una flessione, visto l'attuale mercato).

Di conseguenza, ci si può augurare in una rivalutazione dei corsi del titolo MPS, che Unicoop detiene per il 3% circa del capitale e, che dopo l'adesione all'aunento di capitale in maggio a 1.5 euro, dovrebbe avere in carico ad un prezzo medio di 2.52 per azione.

Allo stato attuale delle cose (chiusura titolo MPS del 10/09/09 a euro 1.429), il recupero del titolo che permetterebbe ad Unicoop FI di rientrare in pareggio sul titolo sarebbe del 76% circa.

Altre soluzioni, come quella di salire nel capitale di MPS, oltre che "suicida", sono improbabili in quanto Unicoop è legata ad un patto con altri azionisti di minoranza (Caltagirone, Gorgoni).

Aspettiamo con ansia il bilancio 2009.

Anonimo ha detto...

Se tieniamo conto della plusvalenza ottenuta durante il periodo dell acquisizione del pacchetto azionario del 3% di Mps.
Questi ribassi sono puramente strumentali........
Mps ha gia recuperato l'eventuale deficit con il passagio di proprieta di parte dei propri immobili. Ma di che stiamo parlando ?

Anonimo ha detto...

Ci eravamo lasciati così,
con un manifestino sull'ingresso, una lettera in tasca,un nodo alla gola e tanta rabbia per il sopruso che si stava subendo.
Le cose non si sono fermate, noi lavoratori campani, certi di essere dalla parte della ragione abbiamo indetto un azione legale nei confronti della Coop, bene, la prima sentenza,'Solofra', svoltasi con procedura d'urgenza, è effettivamente a noi favorevole, la seconda sentenza, 'Nocera Inferiore', è terminata con una 'non accettazione' da parte del giudice della procedura d'urgenza (ex art.700) ma, favorevole ai lavoratori che, purtroppo dovranno rifarsi all'iter normale delle cause di lavoro.
Nonostante ciò i signori della Coop non vogliono tornare indietro sui loro passi.



Cosa vogliamo noi lavoratori (ormai) ex Coop?


Tornare ad essere Coop, tornare a lavorare in un mondo che credeva in dei valori e creava nuove opportunità lavorative



Perchè Coop se ne è andata dalla Campania tradendo i propri soci, il loro statuto, i dipendenti e la cosa più importante di tutto l'ideologia della cooperazione?


Non si è ancora capito, il giudice di Avellino ha scoperchiato un pò il calderone e qualcosa si è intravisto

Lavoratori Unicoop ha detto...

Per l'anonimo delle 23.26

Ma di che plusvalenza stai parlando?

Nell'ultimo bilancio, Unicoop FI riporta una minus di 189 mln su titoli a prevalenza MPS. Significa, caro collega (?) che hanno fatto qualche errore (diciamo così) e lo fanno passare come "investimento strategico" (Campaini docet).

E' questo il dato che conta e che è determinante rispetto alle passate gestioni. Ci piace il folklore, ma non esageriamo.

Bisogna dire piuttosto che a favore dell'azienda gioca l'attuale politica dei tassi, che consente ad Unicoop, grazie ai soci, di finanziarsi a costo zero!!

Anonimo ha detto...

Non sono tuo collega ma a parte cio' non funziona cosi l' acquisto delle azioni gli scorsi anni all'epoca della "finanza creativa" a portato ingenti plusvalenze alla gestione finanziaria. ora il giochino e' del ribasso "farmacologico".

La parola folklore ed esagerazione non appartiene al mio vocabolario, sicuramente al tuo.

Lavoratori Unicoop ha detto...

Caro anonimo "non collega", quando si parla di ciò che non si conosce, come nel tuo caso, un pò di folklore, purché involontario, lo si fa.

E' evidente da quello che scrivi che ignori totalmente la materia. I post e gli articoli che pubblichiamo su questo blog sono chiari, vengono riportati dati, cifre e circostanze. Nonostante ciò sembra comunque sfuggirti la questione. Pazienza.

Se vuoi scrivere altre amenità, in rete troverai senz'altro luoghi più consoni al tuo livello ed e ciò che ti invitiamo a fare.

Tu non citi né un dato, né un numero, ti limiti a pappagallare frasi fatte, come "finanza creativa" ecc.
Tra l'altro l'anonimato non ti fa particolarmente onore.

Quindi chiudiamo qui la polemica davvero sterile, preferiamo discutere cose che abbiano sostanza e logica, il resto, come già detto è folklore.

Zanardi ha detto...

Carissimo anonimo amante della finanza creativa:
se tu avessi acquistato pacchetti azionari ad un prezzo 2.5 ed adesso valessero 1.4 ti girerebbero eccome....
Se poi hai modo di annacquare le perdite rivalutando i tuoi immobili ...ben per te.
Se la partecipazione in MPS da parte di Unicoop si rivelerà davvero "strategica" solo il tempo ce lo dirà...potrà anche esserlo non lo metto in dubbio...ma non vedo come si possa negare l'evidente minusvalenza che ne sta per adesso derivando.
D'altra parte è la stessa Unicoop ad ammetterlo dichiarando il primo bilancio in rosso della sua storia.
Niente di male...il prossimo anno potrebbe andare diversamente, d'altronde la scommessa di legarsi ad una banca come MPS si potrà valutare solo nel tempo.
Il resto è veramente folklore!

Anonimo ha detto...

Goldman Sachs ha ridotto il giudizio su Monte dei Paschi a «neutral» da «buy», portando il target price a 1,7 da 1,6 euro. Il motivo della decisione di declassare il titolo starebbe nell'incertezza che pesa sulla qualità degli asset della banca. Il titolo reagisce a Piazza Affari con un -1,11%, scambiato a 1,42 euro.
La sofferenza del titolo del Montedepaschi viene da circa 5 anni di pianificazioni strategiche legate allo sviluppo e alla crescita dell' Istitituto toscano. Tutto nasce con l'acquisizione da parte di Montedepaschi della banca Antonveneta, quella battagliata dal Fiorani della popolare di Lodi nell' annata dei furbetti del quartierino per intenderci (quindi conseguentemente Fazio, la Banca d' Italia, Consorte la Bnl Unipol, ecc.). Tale acquisizione per il Montedepaschi fu molto onerosa e in cash (piu' o meno). Difatti l' idea della banca di Rocca Salimbeni era quella di "conquistare fette di mercato" al Nord, territorio dove Montedepaschi non aveva o quasi sportelli e utenza. Il Montedepaschi (di seguito MPS) ha buona utenza e clientela nel centro - sud Italia anche se nel profondo sud ha subito scivoloni per niente irrilevanti (ad es. tutta la partita delle esattorie).
Per farla breve Antonveneta post Fiorani venne acquisita dall' ABN AMRO, grande colosso olandese che successivamente ando' in crisi e venne frantumato a mo' di spezzatino dalla cordata anglo-ispano-belga formata da Rbs, Santander e Fortis che lo acquisi (per piu' o meno 70 miliardi di Euro) con tutti gli annessi e connessi che si rovesciarono sullo scacchiere italiano delle partecipazioni bancarie.
Qui entro' in gioco MPS che acquisi' da Santader la banca Antonveneta (9 miliardi di Euro) per una cifra che valeva almeno il doppio del suo reale valore, per attivare la gia citata strategia di espansione al Nord, una fonte vicina all' operazione disse a suo tempo, che il Santander decise di cedere Antonveneta prima ancora di aver completato il take over sul gruppo olandese, perché l'offerta di Mps era troppo buona per essere rifiutata. .
Arrivando ai giorni nostri oltre a questo piu' che oneroso e sopravvalutato investimento che ha garantito una buona plusvalenza al Santader, si e' aggiunto il macigno della crisi che ha mostrato il nudo valore delle cose e, ultimo, il problema dell' Antitrust scaturito anche dall' incorporazione di Banca Toscana ( MPS ha richiesto gia 2 proroghe) . Tutta questa miscela di manovre e concatenazioni ha creato una sorta di filiali "doppione" anche nel territorio toscano, che Mps vorrebbe in qualche modo smantellare (e di recente in parte ha "smantellato") offrendole sul mercato a un prezzo di circa 40 volte superiore rispetto al volume annuo d' affari che quest' ultime rieascono a produrre e che nessuno ad oggi comprerebbe, visto il rendimento, almeno che a qualche investitore straniero non presente in Italia interessi visibilita' nel bel paese. Ecco il problema della sofferenza di Mps una banca che nel bel mezzo di una ristrutturazione e' avversa da fattori "esogeni" e non solo che le remano contro.
(Feat. I Partecipanti Strategici)
da "Metedipasco"