17 aprile 2012

LAVORATORI DI UNICOOP FIRENZE VINCONO LA VERTENZA SUL TEMPO DI VESTIZIONE


Anche in Unicoop Firenze il tempo tuta deve rientrare nell'orario di lavoro

Il Tribunale del Lavoro di Firenze dà ragione alla vertenza di 5 colleghi e torto ad Unicoop

Il punto in discussione nell'attuale integrativo va definitivamente stralciato, con buona pace dei sindacati confederali e di Unicoop Firenze


Come il cacio sui maccheroni. Sappiamo che uno dei punti del Contratto Integrativo Aziendale di Unicoop Firenze, le cui trattative dovrebbero avviarsi verso la conclusione, delle quali abbiamo dato resoconto, verte sul cosiddetto tempo tuta, cioè se il tempo di vestizione/svestizione debba o meno rientrare nell'orario di lavoro.

Nonostante numerose sentenze di Cassazione abbiano già deliberato che il lavoratore ha diritto ad includere il
tempo tuta all'interno dell'orario di lavoro, in questa trattativa l'arroganza di Unicoop e l'ambiguità dei sindacati al tavolo sembra orientata a normare contrattualmente un aspetto lavorativo su cui non possono sussistere dubbi.

A ribadire il concetto ed a inficiare eventuali trattative in materia, arriva la sentenza di venerdi scorso in cui il Tribunale del lavoro di Firenze dà ragione a 5 dipendenti di Unicoop Firenze:


P.Q.M.

Il Tribunale, definitivamente pronunciando, ogni altra istanza disattesa o assorbita, così dispone:
in accoglimento parziale del ricorso, dichiara che i ricorrenti hanno diritto ad includere nell'orario di lavoro il tempo impiegato nella vestizione e svestizione degli indumenti da lavoro, e condanna la convenuta al retribuire a ciascuno di loro 10 minuti per ogni giorno di lavoro effettivo a decorrere dal febbraio 2010


Leggi la sentenza integrale



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VOLANTINO F.L.A.I.C.A. - CUB

Un gruppo di lavoratori di Unicoop Firenze ha fatto ricorso nel 2010 contro l’Azienda per vedere riconosciuto il tempo di vestizione e svestizione all’interno dell’orario di lavoro assistiti dallo studio legale degli avvocati Conte e Martini.

In data 13 c.m. il giudice del lavoro di Firenze ha accolto il ricorso riconoscendo il tempo di vestizione come parte integrante dell’orario di lavoro e condannando Unicoop Firenze al pagamento di dieci minuti al giorno di straordinario per tutti i giorni lavorati a partire dal febbraio 2010 per quei lavoratori che avevano presentato il ricorso e condannando inoltre Unicoop alle spese legali.

Riconoscendo inoltre per il futuro il diritto a considerare il tempo di vestizione e svestizione come parte integrante dell’orario di lavoro in quanto necessario per indossare gli indumenti forniti dall’Azienda.

La sentenza è una grande vittoria per quanto riguarda i lavoratori che finalmente vedono riconosciuto un loro diritto anche in Unicoop, vogliamo a questo punto fare due conti veloci su quanto nell’arco lavorativo di un addetto tale sentenza rappresenta, allora, 10 minuti al giorno per 6 giorni lavorativi fa 1 ora a settimana quindi circa 48 ore annue non considerando naturalmente il periodo di ferie. Nell’arco dei 40 anni lavorativi sono circa 1.900 ore, provate a moltiplicarle per circa 6.000 dipendenti (numero scremato di dirigenti e capetti vari)…….!!!!!!!!!.

Ci chiediamo anche come mai CGIL-CISL-UIL non abbiano mai messo sul piatto dei rinnovi contrattuali questa enormità di ore gratuitamente usufruite dall’Azienda.
Siamo a disposizione di quei lavoratori che vorranno ulteriori chiarimenti…..


Firenze 17 /04/2012

F.L.A.I.C.A. - CUB
SINDACATO DI BASE

Via Guelfa 148r – 50143 Firenze

Tel. 055-494858 Fax. 055494858




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23 commenti:

@vincenzogaldi ha detto...

Esatto! "Come il cacio sui maccheroni".
Però... gran bella notizia e gran bel tempismo!

Anonimo ha detto...

AMEN.

Rossella O'hara ha detto...

Ecco che si spiega perchè la coop stava cercando in tutti i modi di inserire l'argomento nel contratto integrativo. chiaramente voleva inserire la vestizione/svestizione nell'orario di lavoro. e i sindacati mica gli stavan dicendo di no, che non si può!!! Vergognatevi tutti!

Anonimo ha detto...

..si ma voi pensate davvero che cambierà qualcosa?

Lavoratori Unicoop ha detto...

Vorremmo sperare che il "vergognatevi tutti!" di Rossella O'hara non includa i lavoratori che hanno avuto il coraggio di portare Unicoop in Tribunale e anche questo blog che cerca di dare informazione su cose che altrimenti non si saprebbero. All'anonimo che si chiede e chiede se cambierà qualcosa, ricordiamo che la sentenza del tribunale garantisce i 5 lavoratori che l'hanno vinta e non è automaticamente estensibile al resto dei dipendenti, ma apre una breccia significativa, proprio quando il sindacato compiacente stava trattando l'argomento all'interno dell'osceno contratto integrativo che ci vogliono far ingoiare. Sta anche ai lavoratori organizzarsi fuori da quel sindacato in modo di farsi rispettare e rivendicare i propri diritti. Votare NO a questo integrativo, anche per i meno coraggiosi, non dovrebbe essere difficile. Chi ha invece elementi per portare in giudizio Unicoop, lo può fare, come abbiamo dimostrato noi del blog e come hanno fatto i colleghi che hanno vinto la recente vertenza sul «tempo tuta». Gli avvocati non ci mancano.
Insomma, per cambiare questo andazzo in questa azienda, le connivenze storiche e incestuose col sindacato confederale, con la cgil in particolare, è possibile, ma richiede un pò di impegno e più siamo meglio è.

Anonimo ha detto...

Sono uno dei cinque lavoratori che ha vinto la causa.
Il messaggio sopra non fa una piega.
Smettiamola di mettere la testa sotto terra facciamo valere i nostri diritti, bisogna sbattersi e vero, ma la soddisfazione di aver vinto una causa giusta come questa, e tanta contro una azienda che ha il predominio sul territorio Toscano, e un sindacato compiacente. Vi faccio 2 conti approssimativi: sono 10 minuti al giorno(senza contare gli spezzati) = 1 ora a settimana.
Da febbraio 2010 a oggi sono 25 mesi e qualche giorno. Lavorando sempre e non contando le festività riconosciute legalmente sono 100 ore più' o meno moltiplicatele per quanto si prende a l'ora, mettiamo 10 euro nette = 1000 euro.
Riflettete perché in fondo a l'anno sono soldi

Anonimo ha detto...

@ ANONIMO VERTENTE E VINCENTE:
QUELLO CHE HAI DETTO NON FA UNA PIEGA. SE VOGLIAMO RIPRENDERCI I NOSTRI DIRITTI DOBBIAMO RIMBOCCARCI LE MANICHE, PERCHE' SE SPERIAMO LO FACCIANO I TRE PORCELLINI STIAMO FRESCHI...

USB Lavoro Privato ha detto...

USB Lavoro Privato ha raccolto oltre 100 adesioni nel Lazio per la vertenza sul tempo tuta nei confronti di Unicoop Tirreno, questa notizia porta molti altri lavoratori a contattarci per aderire alla vertenza, riprendiamoci i nostri diritti e la democrazia.

Anonimo ha detto...

100 adesioni nel Lazio? Perchè non vi muovete pure in Toscana? Liberateci e liberiamoci della CGIL che va a pranzo (e cena...) con unicooptirreno. USB se resta confinata nel Lazio graffierà poco. Viva la Coop liberata dal corporativismo e dagli intrugli (su questi avremo modo di riparlarne...qui e presto). A Vignale, USB, subito!

USB Lavoro Privato ha detto...

Usb ha varcato i confini del Lazio ed sta' lavorando in Campania, per tentare di difendere un'occupazione preziosa vista la complessita' del territorio,contattaci e saremo ben lieti di rappresentare il territorio toscano, che per le voci che ci arrivano non gode di ottima salute in termini di dignita' e di diritti... Non crediamo che il silenzio degli altri sindacati faccia il bene dei lavoratori. Anche in Unicoop firenze, all'Iper di Livorno ed in coop liguria le nostre RSA ed RSU stanno svilgendo un'ottimo lavoro. Uniti si puo'!

Lavoratori Unicoop ha detto...

Cogliamo l'occasione del messaggio USB-Lavoro Privato per ricordare che anche nella ostica Unicoop Firenze qualcosa si sta muovendo. Nei magazzini Unicoop FI esiste una RSA-USB con battaglieri rappresentanti e ci apprestiamo a competere nelle prossime elezioni per le RSU. Nei magazzini, USB è il probabilmente il primo sindacato per numero di iscritti. Anche nei negozi qualcosa si sta muovendo e il monolite Cgil sta perdendo consensi. Lo dimostra proprio questa sentenza. Se il blog può servire come riferimento per scambiarsi informazioni e idee, per unire colleghi «dissidenti» ancora in cerca di un riferimento sindacale, siamo ben lieti di mettere questo spazio a disposizione di tale fine.

USB Lavoro Privato ha detto...

Grazie al Blog per la disponibilità, se qualche collega di Vignale o dei negozi toscani volesse contattarci può mandare una mail a segreteria.roma@usb.it chiedendo del responsabile del commercio e fornendo i propri contatti.

Appello per la trasparenza ha detto...

Cari colleghi,

mai come oggi la situazione economica e sociale sta mostrando le connotazioni di una grave crisi che rimette in discussione ogni pezzo delle nostre singole esistenze, nessuna esclusa. Alcune fasce sociali, attualmente, sembrano non soffrire degli effetti di questa crisi epocale. In realtà è solo questione di tempo. L'arroganza dimostrata da una gran parte di chi sta a capo di imperi economici, di qualunque tipo, collabora attivamente con l'ignoranza (intesa come non conoscenza) della classe sottostante: i vertici Unicoop non fanno eccezione. Se a livello politico non viene dato il benché minimo accenno di sobrietà i vertici Unicoop non fanno eccezione. Vorremmo conoscere bene e precisamente quali sono i benefit che i nostri dirigenti (quadri dirigenziali) di cui usufruiscono. Vorremmo anche sapere, in nome della trasparenza e come atto da uomini di buona volontà (che superi i vincoli della legge sulla privacy) quanto lor signori percepiscono mensilmente e annualmente (ovvero compresi i premi di rendimento). Vorremmo anche sapere a quanto ammontano gli onorari degli studi legali, cui la cooperativa si rivolge per fronteggiare vari tipi di cause (civili, di lavoro, penali). Vorremmo sapere se, in questa crisi e a fronte di una richiesta di riduzione consistente di salario (vedi amumento del divisore convenzionale che riduce la paga oraria straordinaria) possiamo rimboccarci tutti le maniche o se, come al solito, a pagare sono i soliti noti.
Avrei caro che queste mie righe diventassero una specie di accorato appello da sottoscrivere tutti insieme e con forza. Una sorta di manifesto, per scoperchiare le pentole dai coperchi dell'ipocrisia.

Vorrei che un coro di voci indignate bussassero alle porte del potere.

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo quanto detto dal collega precedente. La coop ci chiede sacrifici, lacrime e sangue? E lor signori che privazioni hanno messo in preventivo? si ridurranno gli stipendi forse? Prevedono di snellire la catena dirigenziale? Si ridurranno i premi di produttività? Fatecelo sapere, perchè altrimenti non son disposto a versare nè una lacrima nè una goccia di sangue...

Anonimo ha detto...

Concordo con quasi tutto, l'unica cosa che non condivido è il fatto di vedere nell'adesione ad usb(al di là della buona fede di chi tiene questo blog) come la soluzione di tutti i mali...e allora perchè non aderire ai cub, in finale sono loro che l'hanno vinta la causa. O ai Cobas o a altri sindacati. Io ritengo che la favola che ogni sindacato sia il migliore del mondo sia bella che finita l'importante è che i lavoratori uniti riprendano a dibattere sul merito e non si facciano dividere(anche dai sindacati stessi), ciao

Lavoratori Unicoop ha detto...

All'anonimo del 25 aprile, 15.41 -
Questo blog è indipendente e ne va fiero. Non è quindi uno spazio con un'etichetta di nessun genere. Come lavoratori di Unicoop Firenze segnaliamo quello che si muove al di fuori del paludato fronte dei sindacati confederali e nel nostro caso la novità sindacale di rilievo e alcune delle vertenze vinte contro Unicoop sono targate USB, di conseguenza ci sembra naturale sottolinearlo. Puoi comunque notare che è dato ampio spazio ad altri sindacati di base che sono presenti in realtà diverse come quelle delle coop sociali (etichetta relativa). Non c'è nessun interesse a far da alfieri a quello o all'altro. Ci interessano i lavoratori.
Sulla sentenza che commentiamo, abbiamo riportato correttamente la sigla che se n'è occupata.

Anonimo ha detto...

Solo poche considerazioni:
Rivendicato e visto riconoscere un diritto, che porterà + costo del lavoro a unicoop Firenze e pare si muovano in unicoop Tirreno.
Bene, quindi più costi x due aziende che rispettano il lavoro molto + di datori privati vostri concorrenti.
Speriamo che cambino anche pam, conad esselunga ecc che questo e molti altri costi simili non li hanno.
Siamo vicini al punto di non ritorno. DI DIRITTI SI MUORE!
Forse un lavoro simile ma peggio pagato lo si potrà ritrovare alla Esselunga... Quando la coop dei diritti non ci sarà +, schiacciata dal costo del lavoro e da una concorrenza sleale...
Ps ma xke' non provate anche a cambiare gli altri senza sparare solo sulla croce rossa (che x inciso e' l'unica che non risponde al fuoco?)

Lavoratori Unicoop ha detto...

All'anonimo del 28/04 ore 15.08

Dato che secondo te «di diritti si muore» (di solito si muore in assenza di diritti, ma ormai è sdoganato il "burlesque") e che l'unico obiettivo dei lavoratori deve essere quello di plasmarsi ad ogni esigenza aziendale ANCHE per salvare i generosi stipendi di vertici spesso privi della necessaria competenza, ci spingiamo oltre, senza sparare su nessuna crocerossa: ci autodecurteremo del 30% lo stipendio, rinunceremo alla mensa (ah, ma quella già ce la tolgono) e eviteremo le vertenze. Anzi chiediamo ufficialmente ai familiari del nostro collega Claudio Pierini, morto nei magazzini Unicoop FI mentre lavorava, di rinunciare ad eventuali indennizzi perché potrebbero nuocere al bilancio di Unicoop. Insistiamo invece nel comprare azioni di MPS ora che Turiddo dopo 560 milioni è alla vicepresidenza.
Ci equiparareremo a Pam ed Esselunga, sperando di importare anche la loro Cgil, e loro probabilmente per bilanciare il divario, chiederanno di fare le banche, attività principale delle Coop della GDO che vale circa 12 miliardi di euro (una mezza finanziaria). Siamo certi che inserendo questi elementi compensativi tutti ne trarranno dovuto beneficio. I lavoratori al solito si adatteranno e pazienza.

Anonimo ha detto...

Leggi meglio il blog. E tieniti stretto i tuoi non diritti. Ciao

Anonimo ha detto...

Appello ai visitatori e commentatori del blog. Questo blog, chiara espressione di opinioni legittime è chiaramente monitorato, passo passo, da più parti. In un certo senso, misura il polso della situazione presso i magazzini Unicoop di Scandicci (Ce.Di). In realtà. più il tempo passa più questo blog agisce come solido cuneo capace di scoperchiare le pentole più bollenti.
La ragione, può non stare da u na sola parte, esistono però delle regole e dei diritti. Entrambe le parti: datori di lavoro e dipendenti debbono assolvere ai propri incarichi. Unicoop Firenze per molti versi è ancora una realtà "felice", per chi è assunto a tempo indeterminato. Unicoop è stata per anni feudo indiscusso di CGIL. Alla fine degli anni '90 si profilò l'ingresso di UIL che raccolse molti ex iscritti alla CGIL. Da allora molte cose sono accadute. Adesso il 70% della forza lavoro al Ce.Di di Scandicci aderisce alla USB, che la cooperativa non riconosce integralmente. Le elezioni della RSU sono di volta in volta rinviate, tramite silenzio. Ognuno può trarre le proprie, legittime conclusioni.

Anonimo ha detto...

USB dovrebbe essere considerata dalla cooperativa come un sano anticorpo all'interno di se stessa.

Abbiamo raggiunto standard di sicurezza buon, grazie all'intervento dei delegati USB che hanno agito in sinergia con i colleghi e i delegati RLS. Abbiamo dato prova che produttività e sicurezza non sono incompatibili.

Al di la di tutto, Unicoop, CGIL,UIL,USB,CUB,CISL sono sigle. L'interprete è l'essere umano!
Pertanto sarebbe legittimo il rinnovo trasparente della RSU. Anche per archiviare il vergognoso episodio accaduto al momento della elezione RSU dell'Iper di Livorno

Anonimo ha detto...

Per non parlare dei milioni persi investendo in MPS...noccioline centinaia di milioni di euro...grazie turiddo...

Anonimo ha detto...

Non dimentichiamoci del Consorzio Etruria, e gli straordinari che fanno i capo reparto nei negozi. Che di ore ne regalano........... il risparmio é notevole.