18 luglio 2012

UN ANNO SENZA IL "PIERO"



Il 21 luglio 2011 nei magazzini di Scandicci di Unicoop Firenze un tragico incidente sul lavoro, le cui cause sono ancora da accertare, poneva fine alla vita del nostro caro collega Claudio Pierini.




Tra pochi giorni sarà trascorso un anno dal fatale infortunio che ci ha sottratto in modo improvviso ed imprevedibile all'affetto del nostro collega ed amico Claudio Pierini, detto "Il Piero".

Quel tragico 21 luglio 2011 rimarrà tristemente impresso nella memoria di tutti coloro che nei magazzini ci lavorano o ci hanno lavorato ed anche di tutti quelli che hanno avuto modo di conoscere Claudio. Il nostro blog vuol cogliere l'occasione dell'anniversario della scomparsa per dedicare un affettuoso ricordo, ma anche per riassumere tutto ciò che è accaduto (e ciò che non lo è) in questo ultimo anno in relazione al mortale accadimento.

Dei giorni seguenti all'incidente ricordiamo lo sciopero e il commosso, silenzioso presidio indetto dalle Organizzazioni Sindacali e la lettera scritta dalle medesime, congiuntamente alle Rsu, indirizzata alla Presidenza di Unicoop Firenze, nella quale si richiedeva un preciso impegno relativo alla assunzione del fratello di Claudio, allora disoccupato. A questo proposito dobbiamo rilevare come Unicoop non si sia sentita in dovere di dare seguito a tale richiesta.

Ricordiamo pure il giorno del funerale, con tanti colleghi presenti, alcuni dirigenti Unicoop e rappresentanti delle strutture sindacali, ma con la assenza dello storico Presidente Turiddo Campaini, che certo non passò inosservata.
Non dimentichiamo neppure il comunicato di Unicoop, a firma del Presidente del Consiglio di Gestione Golfredo Biancalani, in cui si sottolineava, fra le altre cose, come quello del Pierini fosse il primo incidente mortale che colpisce un dipendente di Unicoop Firenze sul lavoro. Esibire questo primato in quelle circostanze ci è parso fuori luogo. Tra l'altro, se si esclude i lavoratori della logistica che sono una nettissima minoranza in Unicoop, le probabilità di un incidente mortale sul lavoro in un punto vendita sono di per se bassissime. Dato che poi è il primo incidente mortale in Unicoop Firenze, ribadiamo che l'assenza ai funerali del Presidentissimo Turiddo Campaini è davvero sorprendente, per non dire offensiva.

Anche nel corso dell' Assemblea Sindacale Generale dei Magazzini Unicoop, convocata nei giorni seguenti, fu stigmatizzata la frase contenuta nel comunicato della Presidenza, ma ancor più fu condannato il comportamento ignobile tenuto da alcuni responsabili (?) del reparto Ortofrutta i quali, pur con la presenza del corpo senza vita del Pierini a pochi metri di distanza, pensarono bene di far attivare i lavori nel reparto come se niente fosse accaduto. Anche di questo non ci possiamo dimenticare.

Una richiesta urgente per la convocazione di un Attivo unitario dei delegati del gruppo Unicoop Firenze al fine di confrontarsi sull'accaduto fu inoltrata dalle Rsu dei magazzini il 25 Luglio 2011 e rinnovata il 29 Settembre presso le strutture sindacali. Ma quell'Attivo non si è mai tenuto.
Il 2 Agosto si tenne invece l'incontro richiesto dalle Rsu e dall' Esecutivo Unitario Aziendale con la Direzione dei Magazzini Unicoop, guidata dal Direttore Covelli Marco ed alla presenza del RSPP, di alcuni membri dello staff tecnico e del medico competente. La frase pronunciata unanimente dalla parte datoriale fu: in seguito a quanto accaduto niente sarà più come prima.
Le Rsu intercettarono il messaggio sottolineando l'esigenza improrogabile della cooperativa a far fronte a tutte quelle segnalazioni in materia di sicurezza rimaste fino ad allora inascoltate ed anche a quelle che le sarebbero pervenute in seguito agli esiti delle assemblee di reparto, programmate sul tema della sicurezza nei giorni a seguire. Queste assemblee si tennero nei mesi di Agosto e Settembre e servirono per far emergere tutta una serie di inadeguatezze strutturali, tecniche e organizzative alle quali la Direzione rispose in modo puntuale nel corso di un incontro tenutosi nel mese di Dicembre. Fu avviata una serie di interventi tecnico-strutturali e stilato un lungo elenco di istruzioni operative in relazione alle attività dei singoli reparti. Fu anche rivisto nel dettaglio il Documento sulla Valutazione dei Rischi.

In quel periodo sono anche da registrare le dimissioni dei due Rls dei magazzini. Da quanto abbiamo capito furono dovute innanzitutto alla necessità di avere due rappresentanti realmente presenti sul luogo di lavoro, cosa che i due incaricati, seppur per differenti motivi, non potevano garantire. Le dimissioni furono strumentalizzate in vario modo e ne seguì anche una breve polemica a mezzo stampa. A tutt'oggi due lavoratori del reparto Ortofrutta sono subentrati nel difficile incarico.

Intanto una sottoscrizione di solidarietà per la famiglia del Pierini ha visto raccolta dai colleghi di tutto il gruppo una ragguardevole cifra. Denaro che sarà sicuramente servito, viste le difficoltà economiche attraversate e dato che lo stipendio di Claudio rappresentava l'unico sostegno economico familiare. Una menzione particolare la dobbiamo alla nascita dell'Associazione Claudio Pierini Vive, che ha preso vita dall'iniziativa di alcuni colleghi i quali, una volta sbrigate le pratiche notarili, hanno iniziato la campagna di tesseramento all'interno del gruppo Unicoop.
L'Associazione si pone lo scopo di organizzare eventi e iniziative per raccogliere fondi da destinare a colleghi in difficoltà economiche o ad opere meritorie. Particolare successo hanno riscosso le due edizioni della raccolta di racconti ed aneddoti scritti dai suoi stessi colleghi, dal titolo Margherita adesso è tua, interamente dedicati al "Piero" e andate letteralmente a ruba.

Da sfondo a tutti questi ricordi c'è una nota particolarmente stonata. Ad oggi, trascorso un anno dalla tragedia, ancora non abbiamo notizia relativa alla chiusura delle indagini che la Procura di Firenze ha doverosamente aperte in seguito all'infortunio. Questo non fa che confermare la consapevolezza ormai conclamata della lungaggine della legge italiana e anche lo sciagurato caso del nostro amato collega non ha, purtroppo, rappresentato un'eccezione.

Ci auguriamo che al più presto venga fatta chiarezza sulle eventuali responsabilità. Ci parrebbe il modo più degno per rendere omaggio alla memoria del nostro "Piero".




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