31 dicembre 2012

ANCHE COOP LOMBARDIA DISDETTA IL CONTRATTO INTEGRATIVO

A gennaio ricomincia il confronto su orario di lavoro, straordinari e incentivi

Avviata revisione della spesa a tutti i livelli, tagliati regali di rappresentanza

«Ora ci sono quattro mesi di vacanza contrattuale, le parti dovranno incontrarsi per trovare un punto di incontro», spiegano i sindacati. Al centro del contendere ci sarebbe la rideterminazione del valore dello straordinario, il clima nel gruppo, spiegano fonti interne, è da spending review totale
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Ormai è una tendenza affermata, anche nel mondo Coop, quella di disidire il Contratto Integrativo Aziendale. Aveva cominciato Coop Estense, poi Coop Nordest e Coop Reno, ora è la volta di Coop Lombardia. E' abbastanza scontato che ora accada, dopo che è stato firmato da governo e sindacati (tranne Cgil) l'accordo sulla produttività, che depotenzia la contrattazione nazionale e rilancia quella di secondo livello come veicolo per accordi sull' aumento della produttività correlando a tale aspetto la crescita delle retribuzioni dei lavoratori. Nella sostanza si va ad incidere su quella parte di "salario flessibile" con meccanismi spesso discutibili e con l'obietivo di contenere il costo del lavoro rendendo la retribuzione più "leggera". (Corsivo Blog).


PAVIA. Il contratto integrativo, quello che stabilisce gli orari, l’organizzazione del lavoro degli oltre 4200 dipendenti dei 51 supermercati e ipermercati Coop Lombardia, era scaduto ad aprile. Ma ieri, a due giorni dalla fine dell’anno, con quasi tutte le sedi sindacali chiuse per ferie, il gruppo ha mandato la comunicazione della disdettta alle rappresentanze sindacali unitarie e alle organizzazioni sindacali di tutte le province in cui è presente coi suoi 51 punti vendita. L’ultimo incontro era stato dopo Natale, a Milano. E tra i dipendenti c’è la preoccupazione che il loro lavoro, in futuro, varrà di meno.

«Ora ci sono quattro mesi di vacanza contrattuale, le parti dovranno incontrarsi per trovare un punto di incontro», spiegano i sindacati. Al centro del contendere ci sarebbe la rideterminazione del valore dello straordinario, il clima nel gruppo, spiegano fonti interne, è da spending review totale. La parola d’ordine è risparmio, ma con un tavolo di trattativa aperto e il tentativo di preservare l’occupazione e i contratti. La spending review si vede nel taglio dei regali di rappresentanza operato questo Natale, nell’attenzione che si concentra anche sulla carta delle fotocopie, che non va sprecata, in linea sì con l’etica ambientale sostenuta dall’azienda ma, in questo momento di calo dei consumi, soprattutto in un’ottica di contenimento della spesa.
 
Coop conta in provincia di Pavia tre punti vendita e circa 250 dipendenti, ma sono in tanti i pavesi e i vigevanesi che ora lavorano nelle sedi di Milano e provincia. «I rapporti sindacali sono buoni e un po’ diversi da quelli delle altre aziende», fanno sapere i sindacati, ma c’è chi fa notare che mandare una disdetta del contratto di sabato, a due giorni dalla fine dell’anno è un comportamento poco consono per un’azienda che dell’etica e della responsabilità sociale d’impresa fa il suo vanto e il suo punto di forza. Coop lamenta un costo del lavoro superiore alla concorrenza diretta ma se il prodotto sugli scaffali è lo stesso, la differenza, sancita da regolamenti e statuti, è la politica sociale ed etica che sta dietro ai prodotti e ai rapporti di lavoro. Ma che pare soffrire con l’avanzare della crisi.
 
 
 
30 dicembre 2012
 
Anna Ghezzi
 
la Provincia Pavese
 
 

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