12 dicembre 2012

UNICOOP TIRRENO, CAMPANIA: «CEDERE IPERCOOP OPPURE LICENZIARE»
















"Nessuna alternativa alla cessione oppure licenzieremo". Lo ha fatto capire ieri sera Raffaele Giannelli, capo delle relazioni sindacali di Unicoop Tirreno, durante il faccia a faccia con i lavoratori, nella prefettura di Napoli.

Finora il nome dell’azienda intenzionata ad acquisire la gestione dei cinque Ipercoop della Campania non è stato ufficializzato. Si sa però che si tratta di una famiglia di imprenditori del Casertano, specializzati nel trasporto su gomma dei prodotti alimentari, a vario titolo coinvolta, a partire dal 2011, in due scandali finanziari, sia di livello regionale che nazionale.




Nessuna alternativa alla cessione, pena l’avvio immediato dei licenziamenti. Raffaele Giannelli, responsabile delle relazioni sindacali di Unicoop Tirreno, ieri sera, nella prefettura di Napoli, ha ufficializzato la volontà della cooperativa toscana di cedere personale, mezzi e merci di Ipercoop Campania a un’azienda privata.

“A causa delle agitazioni sindacali c’è stato un allontanamento dell’imprenditore dalla trattativa, ma contiamo di riprendere al più presto i rapporti”, ha sostanzialmente fatto capire il dirigente di Unicoop alla delegazione sindacale di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil dei tre ipermercati di Afragola, Quarto e Avellino e dei due supermercati di Napoli-Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere. Il faccia a faccia, organizzato dal prefetto Francesco Musolino dopo l’ondata di scioperi, serrate e blocchi stradali messi a segno dai lavoratori, in gran parte donne, è durato circa tre ore, dalle quattro del pomeriggio fino a poco prima delle sette della sera.

“Siamo deluse – ha dichiarato a caldo una delle addette alle vendite che ha aspettato l’esito del confronto in piazza del Plebiscito, davanti al portone del palazzo di governo – perché – si è chiesta la lavoratrice – il risanamento non lo può fare la Unicoop, perché cedere per forza a un privato, tra l’altro poco credibile sotto tutti gli aspetti?”. Finora il nome dell’azienda intenzionata ad acquisire la gestione dei cinque Ipercoop della Campania non è stato ufficializzato. Si sa però che si tratta di una famiglia di imprenditori del Casertano, specializzati nel trasporto su gomma dei prodotti alimentari, a vario titolo coinvolta, a partire dal 2011, in due scandali finanziari, sia di livello regionale che nazionale.

“A ogni modo – aggiunge Peppe Metitiero, segretario regionale della Filcams – quello che abbiamo saputo è che la Unicoop vuole formare una società mista”. Marchio e quote sociali alla cooperativa toscana e gestione di personale, mezzi e prodotti all’impresa che intende subentrare. Su questo doppio binario scorre la trattativa che determinerà il futuro prossimo della grande distribuzione cooperativistica campana, finita nel baratro di una crisi di bilancio che gli stessi vertici di Unicoop hanno più volte definito preoccupante. “Ora bisogna vedere se in questa società mista – specifica Metitiero – ad Unicoop resti comunque il controllo della situazione, se cioè alla cooperativa sia affidato il potere di avere l’ultima parola su tutte le decisioni”.

Giannelli si è riservato di portare a Napoli il nuovo piano industriale entro la prossima settimana. Pare che però la condizione per chiarire meglio tutta i termini dell’operazione sia la tregua sindacale. “Unicoop – spiegano alcune lavoratrici – non ha scoperto tutte le carte optando per un atteggiamento ambiguo perchè non vuole che scendiamo di nuovo in sciopero proprio nel periodo natalizio”. Società mista o meno, controllo gestionale da parte della coop o meno, rimane estrema la diffidenza da parte degli addetti. “Come può un’azienda di trasporti gestire mille persone, tre ipermercati e due grandi supermercati? Come?”, gli interrogativi insistenti delle maestranze. Venerdi l’assemblea dei lavoratori.
Che si preannuncia infuocata.



12 dicembre 2012

Pino Neri

il Mediano.it


3 commenti:

Iscritto USB ha detto...

In linea con lo stile Marchionne, la coop in campania stà diventando Fabbrica Italia?

Anonimo ha detto...

In poche parole la linea è tracciata. a pagare saranno comunque i dipendenti. nessuna autocritica, nessuna giustificazione. O si vende a un privato o si licenzia. complimenti alla coop e alla sua carta dei valori!

Anonimo ha detto...

invece di improbabili comunicati, o dell'utilizzo di diligenti e spaesati funzionari, si dovrebbe vedere, da qualche parte, la faccia di un alto dirigente, gli stessi che stanno affrontando le difficoltà che Unicoop Tirreno ha. Dovrebbero dire a chiare lettere cosa vogliono fare, in Campania e ALTROVE, uscire dal palazzo.Chi non ricorda il Presidente Soldi affrontare in prima persona le grandi sfide di molti anni fa?