19 dicembre 2012

CONSORZIO ETRURIA NEL MIRINO DEI PM

I presidenti Minischetti, Sani e Vanni coinvolti nell’inchiesta sulla lottizzazione abusiva dell’ippodromo di Follonica



EMPOLI. Tre presidenti del Consorzio Etruria sotto inchiesta a Grosseto. Sono indagati insieme ad altre 58 persone per la costruzione e la gestione dell’ippodromo di Follonica. Secondo l’accusa formulata dalla procura maremmana l’area dove è nato l’impianto sportivo è stata trasformata in un’area residenziale, «in palese contrasto con lo specifico vincolo urbanistico di destinazione e con il correlato divieto di frazionamento previsti dal Piano Regolatore Generale del Comune di Follonica».

Nel mirino dei magistrati - per abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva - ci sono gli amministratori che si sono succediti alla guida del Comune di Follonica dal 1995 ad oggi, compresi i sindaci Emilio Bonifazi (ora primo cittadino di Grosseto) e Claudio Saragosa, assessori e consiglieri, amministratori della società Follonica corse e cavalli. 

Ieri mattina, a Follonica, mentre il sindaco Eleonora Baldi incontrava i giornalisti dopo aver saputo dei nuovi avvisi di garanzia, grandinava. Chicchi grandi, che ricordavano quelle 167 foresterie, appartamenti di varie metrature che dovevano essere vendute o affittate soltanto a chi faceva parte del mondo dell’ippica e che invece, per un articolo della convenzione tra amministrazione e società che gestisce i Pini, potevano finire sul mercato immobiliare senza troppi riguardi. Senza stare a guardare se quelle casette colorate che si affacciano sulla pista dei cavalli finissero poi nelle mani di chi con il mondo dell’ippica avesse davvero qualcosa a che fare o se invece, visti i prezzi appetibili, potevano essere acquistate anche da chi in un impianto come quello non ci aveva mai messo piede.

Insieme ai tre presidenti è finito sotto inchiesta anche un dipendente del Consorzio Etruria, Piero Frasconi, che gestiva l’ufficio vendite ed era consigliere della società Cerretelle Follonica, incaricata di vendere, appunto, le foresterie dell’ippodromo.

La realizzazione prima e la mancata vendita poi, sono uno degli affari che ha mandato a gambe all’aria il Consorzio Etruria che ha dovuto ricorrere al concordato preventivo in continuità. Nel 2005, quando arrivò il primo stop alla vendita di quelle foresterie da parte della magistratura cominciò il dissesto della cooperativa di Montelupo Fiorentino.

C’era il progetto dell’ippodromo di Follonica e quello del porto di Scarlino. Il Consorzio Etruria si era aggiudicato l’appalto per la realizzazione dell’impianto. E grazie a una scrittura privata sottoscritta dal Consorzio Etruria e da Follonica Corse Cavalli il 7 novembre 2002, prima che le compravendite venissero bloccate, era il Consorzio ad avere l’obbligo, dietro corrispettivo del 12,5 per cento degli utili che sarebbero stati realizzati dalla società di gestione dei Pini, di vendere gli appartamenti. O meglio di «provvedere a tutte le attività di consulenza necessarie per la cessione del diritto di superficie delle foresterie». 

Da qui l’ipotesi di reato formulata dai pm, per i tre presidenti del Consorzio che si sono susseguiti negli anni, di lottizzazione abusiva.

Ma se non direttamente, anche l’accusa di abuso d’ufficio contestata alla giunta Baldi sfiora il Consorzio Etruria. La società Cerretelle, che era stata creata proprio per vendere quelle foresterie, sarebbe stata infatti avvantaggiata dall’amministrazione: nel caso di vendita di appartamenti a privati, avrebbero guadagnato di più di quello che avrebbero ottenuto cedendo quelle case agli addetti dell’ippodromo. Risparmiando quasi 850mila euro dagli oneri di urbanizzazione calcolati appunto dall’amministrazione comunale come derivanti dalla realizzazione di foresterie e non di abitazioni private.



 
18 dicembre 2012




3 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero che la legge italiana faccia bene il suo lavoro. Queste persono hanno rovinato mezza toscana tanto per interderci, devono solo stare dentro.

Anonimo ha detto...

Pd uguale al pdl

Anonimo ha detto...

La legge italiana farà ben poco perchè. Gli unici che possono fare qualcosa sono i soci parlando di tutti gli anni precedenti. Chi vuol capire ha CAPITO....