21 dicembre 2012

LAVORATORI DI UNICOOP TIRRENO IN SCIOPERO PER L'ULTIMO DELL'ANNO

La mobilitazione decisa da Cgil, Cisl e Uil riguarderà tutti i negozi nel territorio della provincia di Livorno e la sede centrale della cooperativa a Vignale.



La motivazione seconfo i sindacati è determinata dal mancato rispetto dell'accordo sulle stabilizzazioni del personale stagionale e sull’accrescimento delle ore per i part-time


VIGNALE. Natale in stato d’agitazione e ultimo dell’anno in sciopero. Questa la mobilitazione proclamata dall’attivo unitario delle Rsu-Rsa e dalle componenti di settore di Cgil, Cisl e Uil contro la direzione aziendale di Unicoop Tirreno, dopo quello che i sindacati definiscono il mancato rispetto dell’accordo sulle stabilizzazioni del personale stagionale e sull’accrescimento delle ore per i part-time. Il tutto aggravato dal «sostanziale rifiuto del confronto» e dall’«unilaterale dichiarazione di 137 eccedenze nel territorio di Unicoop Tirreno».

La mobilitazione riguarderà tutti i negozi Coop nel territorio della provincia di Livorno e la sede centrale della cooperativa a Vignale. Il pacchetto della protesta prevede il blocco del lavoro straordinario e supplementare, delle mobilità di reparto e delle flessibilità di orario, compresa la sede, a partire da domani (20 dicembre); presidi dei delegati sindacali e di lavoratori con volantinaggio sia alla sede di Vignale che a Livorno, e soprattutto lo sciopero per l’intera giornata del 31 dicembre.

Tali iniziative, come spiegano i sindacati, sono state decise dall’attivo dei delegati e dalle organizzazioni sindacali provinciali sulla base del mandato avuto dalle assemblee di negozio e sono «finalizzate a un ripensamento delle posizioni aziendali».

«Le motivazioni della mobilitazione dei lavoratori – spiega una nota congiunta di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil – sono da ricondursi al mancato rispetto di accordi che andavano dall’ottobre 2011 al marzo 2012 e che prevedevano 47 assunzioni di stagionali con oltre 36 ore di stagionalità e l’aumento del monte ore di lavoro per i part-time, monitorate con verifiche periodiche e comunque entro il 31 dicembre 2012. La direzione aziendale – prosegue la nota dei sindacati – ha disatteso in tutti questi mesi gli impegni sottoscritti dichiarando solo alla fine del percorso la volontà di non rispettare gli impegni».

Un atteggiamento, quello della direzione di Unicoop Tirreno, che i sindacati non esitano a definire di stampo padronale e del tutto sconcertante visto che la cooperativa «ha sempre fatto della difesa e dello sviluppo dell’occupazione un proprio vanto». I sindacati riconoscono che con la crisi globale in atto vi sia un’oggettiva difficoltà di mercato, ma imputano a Unicoop Tirreno di rispondere appunto «in modo padronale con taglio dei costi, del personale e del servizio».
 
 
 
19 dicembre 2012

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa altro dire? nel momento di crisi nera la dirigenza unicooptirreno si chiude nella torre, non dialoga più dentro e fuori, parla di generiche strategie, si affida a comunicati autolesionisti. Ora preparano un ciclo di incontri con tutti i responsabili, nessuno si aspetta passi indietro, ma non ci sarà nemmeno blanda autocritica: sarà una sterile Operazione Convincimento verso quello che è un quadro intermedio stremato, preoccupato e che ormai ha sfiduciato chi lo dirige. Un consiglio, riparmiatevi i costi e le fatiche di questa cosa, non servirà a niente, non recupererà quel rapporto che avete buttato via, e che ogni giorno ribadite con forza, vantandovene, di avere buttato via! Vantatevi dei risultati, piuttosto, non delle intenzioni!
E fateci vedere un po' di dignità, quella sì, grazie. Buon Natale.

Anonimo ha detto...

lavoro in UnicoopTirreno da diversi anni e posso affermare che così tanta pochezza del "nuovo" gruppo di potere (direttore Generale, direttore vendite e qualche nano-ballerino aspirante dirigente)supportati da un non-presidente che forse sta pensando solo ad assicurarsi un buenritiro per se e la sua famiglia piombinese non pensavo fosse possibile nella mia cooperativa. Ma ogni giorno mi indigno e amareggio: ultima è la presa di posizione dei consiglieri di Amm.di Livorno invitati a discutere delle ragioni dell'azienda sullo sciopero: ignavi e ipocriti, da veri smemorati sui valori coop, non vogliono capire che le ragioni dell'azienda non esistono!