22 dicembre 2012

UNICOOP FIRENZE ALLENTA I LEGAMI COL MONTE DEI PASCHI

Le dimissioni del Presidente di Unicoop Firenze, Campaini, dalla vicepresidenza di MPS, assunono un vallore simbolico che travalica il gesto

Le gravi difficoltà dell'istituto senese sembrano segnare una nuova strada che porti la banca fuori da Siena, quell'elemento territoriale che Campaini ha sempre ritenuto fondamentale per giustificare l'investimento, anche nonostante le gravi perdite subite, ma che ora pare perdere il significato originario


Le dimissioni di Turiddo Campaini dalla vicepresidenza di Banca Mps hanno un valore simbolico che supera il fatto in sè. Segnano la fine di un'epoca: quella in cui una parte del mondo cooperativo, appoggiata dal maggior partito della sinistra (il Pd, allora Ds), accarezzò l'idea di avere un ruolo nella finanza, addirittura puntando alla creazione di un grande polo che avrebbe messo insieme Unipol, Bnl e Banca Mps.

Operazione nata male e gestita peggio che, strascichi giudiziari a parte, portò a una divisione all'interno di Legacoop tra la componente emiliana e quella toscana che si riconosceva in Campaini appunto. E anche a frizioni politiche tra livello locale e nazionale. Il risultato di quello scontro fu la separazione degli interessi (e degli incroci azionari) tra Montepaschi e Unipol. La compagnia assicurativa bolognese ha sviluppato un suo progetto autonomo e sta realizzando l'integrazione con Fondiaria-Sai che la consacra come il secondo operatore nazionale del settore.

Mps, diventata la terza banca italiana con l'acquisto di Antonveneta, è alle prese con la peggiore crisi della sua storia pluricentenaria e i nuovi manager che stanno cercando di salvarla, il presidente Alessandro Profumo e l'amministratore delegato Fabrizio Viola, stretti tra la dura realtà dei numeri e le richieste del Governo (e dell'Ue) per ottenere gli aiuti di Stato, hanno priorità diverse e in parte anche lontane dai presupposti che spinsero Campaini a investire 300 milioni di Unicoop Firenze nel gruppo senese. «Nel giro di pochi anni è cambiato il mondo», commenta Giuliano Poletti, presidente nazionale della Lega delle cooperative. «Nonostante il quadro profondamente diverso, Unicoop Firenze è ancora nel capitale di Montepaschi e l'integrazione Unipol Fonsai si sta concretizzando - aggiunge -. Si tratta però di scelte delle singole cooperative, non ci sono regie o direttori d'orchestra: la Lega, come tutti del resto, ha dovuto fare i conti con il cambiamento, e se pensavo ieri che ogni azienda deve valutare e decidere autonomamente le proprie strategie, a maggior ragione lo penso oggi».

Unicoop Firenze resta azionista di Mps (con il 2,7%) e Campaini non lascia il board. Ma probabilmente nessuno lo sostituirà alla vicepresidenza: ruolo che il manager del mondo cooperativo aveva rivendicato lo scorso aprile, quando si era anche parlato di una possibile candidatura di un esponente della famiglia Aleotti, nuovi azionisti della banca con il 4% acquistato dalla Fondazione Mps. La mossa di Campaini mette a nudo la verità: fine dei vecchi sodalizi e delle solidarietà politiche e territoriali; il polo magnetico che orienta la bussola di Rocca Salimbeni è rappresentato dalla messa in sicurezza patrimoniale e dall'equilibrio dei conti.

«La senesità del Monte è già persa, adesso si tratta di provare a riconquistarla», disse Profumo in estate. La partita è in corso e, singolarmente, sembra indicare due esiti contrapposti: la nazionalizzazione o un nuovo assetto azionario che, pur riconsegnando l'indipendenza della banca alla governance del momento, vedrà il ridimensionamento del ruolo della Fondazione Mps, cioè del legame con il territorio com'è stato concepito finora. Nel primo caso, la politica nazionale tornerà a prevalere su quella locale, nel secondo la banca più antica del mondo potrà davvero entrare a pieno titolo nel terzo millennio, senza più vincoli di appartenenza o pedaggi politici da pagare, avendo superato le difficoltà del mercato con la propria forza (e l'aiuto dello Stato). Per Siena sarà comunque una sconfitta. Ma se il Monte resterà indipendente, è possibile che inizi una nuova stagione positiva. Con o senza cooperative.
 
 
 
22 dicembre 2012
 
il Sole 24 Ore
 
 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie al signor Turiddu e agli altri manager di Unicoop Firenze si sono dilapidati (per non dire sputtanati malamente)centinaia di milioni di euro investendo nel Monte dei Paschi di Siena. Da quando la dirigenza Unicoop si è messa a fare finanza le cose sono andate di male in peggio e a rimetterci sono stati come sempre i lavoratori che hanno dovuto accettare condizioni di lavoro sempre più vessatorie. In un'azienda normale dopo questi risultati disastrosi degli ultimi tempi ci sarebbere state le dimissioni in massa dei vertici aziendali. In Unicoop Firenze niente di tutto questo. I vari capi e capetti (tutti di nomina politica e super raccomandati)non si schiodano dalle loro poltrone e soprattutto continuano a percepire i loro lauti stipendi, alla faccia dei poveri lavoratori che si fanno il culo nei supermercati e guadagnano quattro spiccioli. Ditemi voi se è giusto tutto questo?!

Anonimo ha detto...

Andiamo alle assemblee dei soci e chiediamo spiegazioni. Pretendiamo anche di sapere l'importo degli stipendi dei dirigenti. E' un diritto dei soci saperlo.