30 settembre 2009

METEDIPASCO: UN POST CHE NON CI E' PIACIUTO




Ancora fastidiose ambiguità
su una vicenda ormai chiusa

.
.

C'è un sito che molti dipendenti della grande distribuzione, sindacalisti e addetti ai lavori consultano, per la ricchezza di informazioni, gli approfondimenti, le novità contrattuali che riporta, per i numerosi links che permettono di entrare in contatto con le tante realtà del settore. E' un sito ben fatto, che svolge un lavoro prezioso e più che apprezzabile: Metedipasco.

Questa volta però qualcuno dello staff, ha preso un granchio clamoroso. Vi si riporta una notizia, tra l'altro vecchia di un anno, accostandola maliziosamente e in maniera del tutto errata, alla vicenda dei lavoratori dei magazzini di Unicoop, licenziati (e poi riassunti con sentenza del giudice del lavoro) con l'accusa di essersi appropriati di merce all'interno del magazzino Unicoop di Scandicci.

E' evidente, a nostro parere, che si alluda alla nota vicenda passata alle cronache proprio come "I ladri di merende", di cui si occupò anche la trasmissione Mi manda Rai tre e nella quale i lavoratori accusati da Unicoop vennero virtualmente riabilitati, mentre la dirigenza aziendale fece la figura della persecutrice, come chi ha visto il filmato ricorderà bene.
.
L'accostamento tra titolo ed articolo fatto da Metedipasco, ci colpisce particolarmente perché è volutamente forzato e fuori luogo, tanto da paragonare fatti TOTALMENTE diversi tra loro, per modalità, situazioni e circostanze, in modo tale da gettare una luce ambigua su chi ha pubblicato l'articolo de "La Repubblica" del 28 settembre 2008 (notare la data!) per il titolo del post (titolo non de "la Repubblica", ovviamente, ma di Metedipasco):


LADRI DI MERENDE SUCCEDEVA (ANCHE) UN ANNO FA ALLA COOP ADRIATICA

Come si vede, più che di un titolo si tratta di un commento che chi ha pubblicato il post ha ritenuto di fare, rievocando per la bisogna una vicenda che la stampa riportava addirittura un anno fa. Quindi non c'è neanche l'attenuante del nesso temporale, che sarebbe stata comunque insufficiente a giustificare questo tipo di titolazione (e sottotitolazione!).
Un'operazione che lasci davvero molto perplessi.

Leggendo l'articolo riportato, vi renderete conto immediatamente che, al contrario delle vicende del magazzino di Scandicci, nel caso di Coop Adriatica si parla di veri e propri furti di merce destinata alla vendita, compiuti da alcuni dipendenti per un valore stimato in 450mila euro.

Nella vicenda che riguarda i dipendenti del magazzino Unicoop di Scandicci, si parla di merce NON destinata alla vendita, che si rompe normalmente durante la normale movimentazione delle merci e che viene depositata nella cosiddetta gabbia dei rotti, sulla cui grata è affisso bene in vista il cartello con la scritta "MERCE ROTTA NON IN VENDITA".
Questi prodotti infatti, finiscono in gran parte nei rifiuti perché, appunto, invendibili. Solo una piccola parte viene recuperata e destinata in beneficenza.

Si è trattato di oggetti di così infimo valore commerciale (un pacchetto di fazzoletti di carta, una bottiglia di varechina per pulire il cassone del camion - di proprietà della Cooperativa, tra l'altro - di una bottiglietta d'acqua, di una merendina), che la magistratura, nonostante la richiesta di Unicoop di procedere penalmente per furto, ha ritenuto di archiviare, proprio perché il valore della merce non era neppure quantificabile.

Questi nostri colleghi innocenti, sono stati riabilitati ampiamente dalla magistratura e dalla stampa, nonché dall'evidenza stessa dell'inconsistenza dei fatti.
Sono persone e famiglie che hanno sofferto di accuse ingiuste, che hanno perso il sonno, hanno avuto problemi di salute a causa di questa storia.

Ma tagliamo la testa al toro. I giudici del lavoro hanno reintegrato TUTTI i lavoratori licenziati e, come già detto, la magistratura ordinaria non ha neppure ritenuto che fosse il caso di procedere penalmente.

Questo mette una PAROLA DEFINITIVA su tutta la faccenda e qualsiasi accostamento a situazioni o fatti in cui si sono verificati veri e propri furti è, non solo sbagliato, non solo scorretto, ma alimenta un equivoco che non ha più ragione di persistere.

Di tutto ciò, chi scrive e pubblica di questi fatti, deve tenerne doverosamente conto.


.

28 settembre 2009

INCONTRO PER IL RINNOVO DEL C.I.A.





Il prossimo incontro avrà luogo
giovedì 15 ottobre





Mercoledì 23 Settembre si è svolto il secondo incontro tra la commissione trattante (composta dal Consiglio di Gestione) e le Organizzazioni Sindacali di Unicoop Firenze per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.

Le parti si sono date appuntamento il 15 di Ottobre quando si entrerà nel merito delle questioni.

Link di approfondimento:

UNICOOP FIRENZE... inizia la trattativa

Secondo incontro per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale in Unicoop Firenze

UNICOOP FIRENZE: RINNOVO CIA, ESITO INCONTRO DEL 23 U.S.

.

25 settembre 2009

SCANDICCI - COOP PIGLIATUTTO, ANCHE IN VIA MASACCIO

Assegnata l'area del nuovo supermercato del Vingone

Battuto Il Consorzio Etruria


Giù la vecchia chiesa: ci passerà una strada




A Scandicci il supermercato è Unicoop. A parte Una Pam e un punto vendita Conad, in città ci sono e ci saranno solo punti vendita del colosso cooperativo.
Unicoop Firenze infatti vince anche quando si tratta di presentare buste numerate nell'asta pubblica per la trasformazione urbanistica nell'area di via Masaccio al Vingone, dove sorgerà l'ultimo supermarket (di piccole dimensioni) di Scandicci.

Si trattava di una gara pubblica al rialzo. E Unicoop ha presentato un'offerta di 1.551.000 euro, a fronte di una partenza da 800mila. Le offerte pervenute al comune sono state due, l'altra del Consorzio Etruria. Il progetto prevede 24 mila mq di verde pubblico, una passerella sul torrente Vingone che collegherà il nuovo intervento con l'area Socet, parcheggi pubblici su un'area di 1600 metri quadri, piste ciclabili, una nuova rotatoria per il traffico, aree per interesse collettivo, un centro commerciale di 1000 mq e residenze per un massimo di 400 mq.

"Il comune ha concluso il proprio iter - ha detto il vicesindaco Alessandro Baglioni - adesso sarà il privato a concretizzare l'intervento in base a quanto previsto dal Regolamento urbanistico per quell'area di trasformazione. Si tratta di un progetto molto importante per il quartiere di Vingone, con una quota preponderante di opere pubbliche".

Nell'intervento c'è anche una novità: Il Comune procederà all'esproprio dell'area tra piazza Brunelleschi e via Roma, dove si trova il vecchio edificio che ospitava la Chiesa, per creare una strada di accesso alla piazza, che permetterà di migliorare la viabilità della zona.
La vecchia chiesa di San Luca, dove negli anni '70 si era costituito un forte nucleo sociale di accoglienza e di tutela dei lavoratori grazie all'impegno di don Fabio Masi.
Un piccolo pezzo di storia cittadina (ora è una chiesa evangelica), in anni di immigrazione dal sud Italia e di grandi difficoltà sociali, che diventerà una strada.
Leggi anche:
Così a Scandicci l'alternativa alle Coop, in futuro, sarà l'Ipercoop di Pontignale (25mila mq), atteso da anni. A completare l'occupazione, i magazzini Coop dei Pratoni e quelli nuovi della ex Matec.

25 settembre 2009

La Nazione - Provincia

Fabrizio Morviducci


Leggi anche: AN RICORRE AL GARANTE SULLA CONCORRENZA

22 settembre 2009

ALIMENTARISTI, FIRMATO IL CONTRATTO TRIENNALE






Firmato rinnovo triennale, ci sta anche la Cgil ma la frattura con Cisl e Uil non è superata.



Le trattative si erano aperte quattro mesi fa, ma c’è voluta un’ultima maratona di 24 ore e 16 ore di sciopero svolte nel mese di agosto in tutti i posti di lavoro perché Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Federalimentare raggiungessero l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro (triennale) dell’industria alimentare. Un settore che verrà erogato in quattro tranches con decorrenza dal 1 giugno 2009, la prima delle quali pari al 32% dell’incremento complessivo.

Un rinnovo in linea con la piattaforma unitaria approvata dal 90% dei lavoratori, che non presenta deroghe contrattuali e punta allo sviluppo e alla tutela dei diritti individuali e collettivi dei lavoratori grazie al rafforzamento di quella parte della normativa che riguarda la sicurezza sul lavoro, la formazione e le pari opportunità. L’accordo siglato oggi prevede inoltre un fondo sanitario integrativo del valore di 10 euro per lavoratore che sarà a totale carico del datore di lavoro.

Un risultato definito “straordinario” dal Segretario generale della Flai-Cgil, Stefania Crogi , “perché abbiamo consegnato ai lavoratori dell’industria alimentare un aumento salariale” a quattro mesi dall’avvio delle trattative L’accordo verrà da lunedì prossimo illustrato alle assemblee dei lavoratori e sottoposto al vaglio del voto certificato dei lavoratori medesimi. Ma nonostante tutto la Cgil non sembra avere particolari motivi di soddisfazione, visto che l’accordo è giunto dopo la firma separata del 23 gennaio scorso dell’accordo interconfederale sulle norme per il rinnovo dei contratti.

Norme sottoscritte da Cisl e Uil ma avversate dalla Cgil che apparentemente teme che il rafforzamento della contrattualistica di secondo livello possa portare ad un eccessivo indebolimento della contrattazione in sede nazionale. Tanto che se oggi Raffaele Bonanni, Segretario nazionale Cisl, si dice “molto soddisfatto perché l’accordo interconfederale è stato recepito nella sua totalità nel contratto degli alimentaristi con anche la firma della Cgil”, proprio la Crogi cerca di mantenere una posizione distinta.

Ribadendo che i sindacati sono riusciti “a raggiungere questa importante intesa in modo unitario”, sottolineando tuttavia che non si tratta della prima applicazione dell’accordo separato di gennaio. “Abbiamo rinnovato il contratto utilizzando un indice negoziale”, ha sottolineato Stefania Crogi. Dunque un indice concordato tra le parti e non quello previsto dall’accordo interconfederale che avrebbe altrimenti limitato l’incremento salariale a poco più di 100 euro.

Insomma, al di là delle dichiarazioni ufficiali e dell’ottimismo di facciata la posizione di Guglielmo Epifani resta delicata, visto che da un lato deve fronteggiare la sinistra interna che chiede di mantenere nelle trattative una posizione più intransigente di quella adottata da Cisl e Uil, dall’altra rischia di apparire in ritardo ed appiattito alle decisioni delle altre due confederazioni se dopo aver confermato la non contrarietà “ideologica” al secondo livello e la disponibilità a sedersi a tutti i tavoli negoziali, dovesse semplicemente avallare le intese raggiunte dopo lo “strappo”.

Anche perché nella prossima primavera si apriranno i giochi per il prossimo Segretario nazionale, che erediterà verosimilmente una situazione economica in miglioramento ma ancora non di piena ripresa, dove dunque il tema dei rinnovi contrattuali manterrà la sua centralità tanto per i sindacati quanto per le imprese. Non potendosi permettere di rimanere più a lungo “sull’Aventino”, Epifani sta dunque tentando un riavvicinamento prudente a Cisl e Uil, senza però rischiare una lotta in famiglia coi metalmeccanici di Gianni Rinaldini.

22.09.2009

Affaritaliani.it

Luca Spoldi

13 settembre 2009

LAVORATORI EX COOP, E' PROTESTA

“Astio, astio e solo astio è quanto ci hanno riservato la Unicoop Tirreno dopo anni di lavoro”. A parlare sono i dipendenti di quella che una volta era la Coop di Solofra. Il supermercato alle porte della cittadina conciaria è stato dismesso. La Unicoop Tirreno lo ha “affidato” alla Immobiliaremare srl. A seguire la sorte della struttura di Solofra anche altre tre strutture della Campania. I lavoratori sono stati collocati in mobilità oppure licenziati.

De Maio Lucia era delegata sindacale presso la Coop di Solofra. Non ha accettato l’atteggiamento della Coop, non ha accettato di veder vanificata l’esperienza accumulata in anni di lavoro ed ha quindi impugnato il suo licenziamento.
Ha presentato ricorso al tribunale di Avellino che si è espresso in favore della lavoratrice solofrana. Il ricorso al contratto di cessione d’azienda per quanto formalmente corretto è stato giudicato con perplessità dal giudice che nella sentenza ha ritenuto di dover scrivere che “nella sostanza il ricorso alla cessione del ramo d’azienda è diretto ad aggirare le norme a protezione dei lavoratori”.

E qualche dubbio rispetto alla solidità dell’acquirente viene se si mette mano alle visure camerali risulta che alla voce valorizzazione e promozione immobiliare il bilancio 2003 della Immobiliaremare srl fa registrare una perdita di esercizio 155 euro senza nessuna operazione. Il bilancio 2004 una perdita di 11.185 euro, acquisto immobili spesi: unmilione ed ottocentomila euro. 2005 perdite per 16mila euro. nessuna operazione fatta. Nel 2006/07 la società non presenta bilanci. L’acquirente dei cinque supermercati “liquidati” dalla Coop appare poco solido.

Il giudice si esprime in favore della lavoratrice e ne ordina il reintegro nel posto di lavoro. La Unicoop Tirreno dal canto suo non si perde d’animo e presenta ricorso contro la sentenza del tribunale di Avellino. Non solo. La Coop scrive alla signora Lucia e le dice in maniera molto schietta che non solo non esiste possibilità di reintegro nelle sue funzioni originali ma nemmeno esiste la possibilità di assegnarla altrove. E quindi arriva un nuovo licenziamento.

“Insomma, spiega la signora Lucia, a prescindere da quello che sarà l’esito del nuovo giudizio non riavrò il posto di lavoro. E questo da parte della Unicoop Tirreno mi sembra un atteggiamento a dir poco intimidatorio”. Ieri davanti a quello che una volta erano i locali della Coop c’erano anche i lavoratori venuti da Nocera. “Anche noi, spiegano, siamo stati costretti ad adire le vie legali anche se la nostra situazione forse è un po’ diversa perché se non altro noi lavoriamo a differenza dei colleghi di Solofra. Il fatto è che, spiega il signor Antonio Tortora dal ’92 dipendente Coop, con il passaggio a questa nuova società le nostre condizioni di lavoro sono nettamente peggiorate. Ci sono colleghi che ogni mattina vengono da Succivo in provincia di Napoli a Nocera per lavorare per circa mille e cento euro al mese senza che gli venga riconosciuta la trasferta. Viene mortificata la nostra professionalità. Su di me, sulla mia formazione come responsabile del reparto freschi la Coop aveva investito ora io come altri ex colleghi della Coop ci troviamo a dover operare in un contesto dove l’esperienza maturata non viene valorizzata”. Alfonso Ruggiero ex dipendente Coop ora assegnato a Nocera aveva usufruito di un congedo per grave disabilità di un componente della sua famiglia. Nonostante ora sia al lavoro non ha ancora potuto vedere corrisposto il trattamento dovuto a causa delle inadempienze della nuova società dalla quale dipende.

“Per quanto riguarda Solofra, rilancia la signora Lucia De maio, la Coop è stata una conquista dell’intera città. Negli anni settanta i lavoratori si autotassarono per dare vita a questa realtà che avrebbe dovuto tutelare il loro potere d’acquisto. Diedero vita ad una cooperativa nella consapevolezza che si trattava di un soggetto che avrebbe avuto innanzitutto al centro il benessere delle persone. Oggi quel sacrificio è stato vanificato, la Coop è chiusa ed è il territorio di Solofra che si è impoverito”. Ed ancora, “Per difendere la nostra storia di lavoratori abbiamo avanzate numerose proposte arrivando addirittura a proporre di utilizzare le nostre liquidazioni per acquistare il supermercato. L’Unicoop Tirreno si è dimostrata sorda ed ha preferito andare avanti nonostante tutto e tutti”.


12 settembre 2009

Solofra News


Link documenti :
La Coop sei tu ?