03 febbraio 2012

IPERCOOP LIVORNO: LE RSU VOGLIONO L'ACCORDO PRIMA DI ACCETTARE L'APERTURA DI DOMENICA

«Domenica 12 noi non lavoriamo»

Ipercoop, altolà della rsu: prima l’accordo e l’organizzazione del lavoro



Livorno
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«No all’apertura di domenica 12 febbraio: i tempi per raggiungere un accordo con i sindacati e organizzare il lavoro dei dipendenti sono troppo stretti». A lanciare l’altolà ai vertici di Unicoop Tirreno è la rsu dell’Ipermercato di Porta a Terra. Ad agitare i lavoratori in questi giorni è la possibile apertura non stop, già dal prossimo fine settimana, del centro commerciale.

Domenica 5 - la prima del mese - il lavoro era già in calendario, come nel resto della città. Per domenica 12 la direzione ha fatto capire che l’intenzione è di iniziare a sfruttare le possibilità previste dal decreto Monti, alzando senza freni le saracinesche almeno fino a maggio. In realtà, come dichiarato a più riprese dal gruppo, l’obiettivo è di dimezzare le aperture festive in estate, quando i livornesi preferiscono Calafuria e le cabine dei bagni, per incrementarle in autunno e, soprattutto, in primavera. Una novità assoluta per la città, abituata a fare spesa e shopping solo la prima domenica del mese.

Unicoop Tirreno si è detta disponibile a discutere col Comune e tutte le parti coinvolte una regolamentazione del calendario, ma la riunione che doveva tenersi a Palazzo Civico qualche giorno fa è slittata, così come (di conseguenza) il faccia a faccia con i delegati della Rsu. E ormai i tempi stringono. In realtà sulla linea generale una bozza di accordo (ancora non scritto) sarebbe stato raggiunto. Ma non per domenica 12.

«Non possiamo aspettare i tavoli che slittano e i capricci del Comune – ripete Diego Perez (Usb) – un ipermercato con 400 dipendenti non si apre dall’oggi al domani: con l’incertezza assoluta che ancora regna nel settore chiediamo all’azienda di revocare l’apertura ipotizzata per il12». Di solito, ogni venerdì, ai lavoratori vengono comunicati i turni delle due settimane successive: questa volta ci sono un bel po’ di punti interrogativi». «Non vogliamo fare dichiarazioni di guerra e non vorremmo neppure arrivare allo sciopero – chiarisce Perez – ma in assenza di certezze, una forzatura sarebbe inaccettabile».



3 Febbraio

Il Tirreno


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