20 luglio 2008

I PRINCIPALI RISULTATI DEL NEGOZIATO DEL CCNL TERZIARIO


E' stato sottoscritto con la Confcommercio il testo per l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo del Terziario.

L’intesa è stata al momento sottoscritta dalla Fisascat e dalla Uiltucs.

I PRINCIPALI RISULTATI DEL NEGOZIATO DEL CCNL TERZIARIO

Dopo più di 18 mesi, e dopo una trattativa che si era caratterizzata, in una prima fase, in proposte e atteggiamenti inaccettabili da parte di Confcommercio, nell’ultima sessione si sono registrati degli avanzamenti e risultati concreti su:

  • relazioni sindacali e sui diritti sindacali (diritti di informazione e consultazione anche per le aziende con 50 dipendenti in su), ampliandoli e non restringendoli come voleva sin dall’inizio Confcommercio;
  • terziarizzazioni, prevedendo una procedura di informazione e di garanzia prima inesistente (quanti reparti sono stati dati ad altre aziende in un Ipermercato, senza avere la minima informazione e con danni enormi per i lavoratori occupati in quei reparti?);
  • appalti: introduzione del DURC che assicura che i lavoratori di imprese di pulizia o di vigilanza, che operano all’interno di ipermercati, supermercati, ecc., abbiano la sicurezza che le ditte da cui dipendono versino i contributi previdenziali ed assistenziali;
  • soluzione definitiva del tema relativo alle Rappresentanze Sindacali Unitarie
  • Governance degli Enti Bilaterali, dell’Assistenza sanitaria e della Previdenza integrativa, importante conquista di questo sindacato;
  • apprendistato (quindi per tutti gli apprendisti), con l’innalzamento della percentuale di conferma dal 70 all’80% ed il riconoscimento dell’assistenza e della previdenza integrativa, in cambio di una maturazione differita dei permessi solo per i nuovi assunti;
  • part-time: l’innalzamento, nelle aziende sopra i 30 dipendenti, da 16 a 18 ore;
  • contratti a tempo determinato: superamento del periodo di prova nel caso di reiterazione del contratto a termine;
  • miglioramenti sono possibili sul diritto allo studio, attraverso il riconoscimento dei master universitari e l’innalzamento delle percentuali per le lavoratrici e i lavoratori aventi diritto;
  • gravi malattie: aspettativa non retribuita di 12 mesi oltre il periodo di comporto, che permette di non essere licenziati quando si hanno gravi patologie;
  • lavoro domenicale: nel nostro settore ormai da anni le aziende assumono giovani con il lavoro domenicale nel loro orario di lavoro, creando un esercito di lavoratori e lavoratrici ai quali non viene riconosciuta la maggiorazione progressiva del 30% sulla retribuzione.
Fonte: metedipasco

Notizie correlate ed approfondimenti:

Contratto commercio verso un'intesa separata

Negozi sempre aperti, così crolla il tabù del lavoro di domenica

Il dissenso della Filcams

Il punto di vista della Flaica-Cub

CCNL Distribuzione Cooperativa: Comunicato unitario segreterie

23 commenti:

Anonimo ha detto...

E ORA ???
HA ANCORA SENSO UN SINDACATO UNITARIO??

Anonimo ha detto...

Ma il PAPA non aveva detto che la Domenica andava passata in famiglia?
Non finiranno per celebrare la Messa agli Ipercoop, vero?

Anonimo ha detto...

Cade anche questo muro di civiltà.
Ormai il consumo detta le sue regole.

Lavoratori Coop ha detto...

ovviamente qualcuno dovrà andare dai lavoratori a spiegare che l'obbligatorietà delle domeniche della Bersani + quelle di dicembre + il 30% delle restanti significa firmare un contratto dignitoso...

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Alessandro perciò mi auguro che il dissenso della filcams-cgil rimanga immutato, altrimenti le spiegazioni da dare si moltiplicherebbero.....

Anonimo ha detto...

SE SI DEVE RINNOVARE I CONTRATTI PEGGIORANDO LE CONDIZIONI DEL LAVORO IN CAMBIO DI UN SACROSANTO ADEGUAMENTO AL COSTO DELLA VITA, FORSE è MEGLIO LASCIARE LE COSE COME STANNO E TIRARE LA CINGHIA!
MA ALMENO LA DOMENICA ME NE STO CON I MIEI DUE FIGLI.
MANDIAMOLI DOVE SI MERITANO QUESTI "protagonisti" CHE SI SON SENTITI IN DIRITTO DI FIRMARE UN ACCORDO COSI' CONTROVERSO SENZA SENTIRE IL DOVERE DI CONSULTARE I LAVORATORI.
VORREI SAPERE SE LORO LA DOMENICA HANNO MAI LAVORATO...

Anonimo ha detto...

Cari colleghi,
mi premerebbe che riflettessimo assieme su di una questione. Voi avete ragione, la domenica passata a casa è bella...spero che se lo ricorderanno anche i signori e le signore che si recano all'Ikea, alla domenica. Perchè la domenica è l'unico giorno in cui si può andare, lavorando. E che poi se lo ricordino anche quando, sulla strada per andare o tornare dal mare, si fermano a prendere un caffè in Autogril, sempre alla domenica. Oppure, quando portano i bimbi in piscina, sempre di domenica. Sono d'accordo, vogliamo cambiare il mondo? Cambiamolo, nessuno più a lavoro alla domenica! Però cambiamolo per tutti, non sono perchè una cosa ci tocca da vicino.
Curzio Malaparte scrisse "Maledetti Toscani", forse, oggi scriverebbe "Maledetti Italiani"

Anonimo ha detto...

i lor signori di domenica non hanno mai lavorato, quasi sicuramente. Ma ci lavorano in tanti alla domenica, ricordiamocelo TUTTI, magari quando si vanno a comprare i mobili all'Ikea, o la lavatrice...proprio di domenica, con la famiglia al completo...perchè è l'unico giorno in cui è possibile.
Italiani: un popolo che ama cambiare...mantenere i propri privilegi.

Anonimo ha detto...

Vuoi andare a comprare i mobili all'IKEA e per giunta di domenica?
Sì, son d'accordo con te:
MALEDETTI ITALIANI!!

Anonimo ha detto...

Se la Domenica dovessi andare a comprare una lavatrice all'ikea insieme a tutta la famiglia...allora in effetti preferirei lavorare.
Evviva evviva la gita domenicale al centro commerciale!!!
Siamo messi molto male.
Ho fatto anche la rima,toh!

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, allora alla domenica non passare neanche dal bar, pasticceria, casello autostradale, non andare al mare...Agli italiani non toccare i privilegi,italiani egoisti...

Anonimo ha detto...

Carissimo anonimo pure tu, ci sono lavori che sono pure "servizi" come il benzinaio sull'autostrada,il casellante,l'infermiere e molti altri.
Ma qui si parla di altro.
Si parla di consacrare la domenica allo shopping se non l'hai capito!
E non dirmi che la domenica se ti manca il pane non sai dove andare a comprarlo,perchè NON è questo lospirito con il quale le grandi catene della distribuzione hanno spinto in questa direzione,te lo posso garantire, sono 25 anni che ci lavoro dentro.
Qui si parla di VENDERE sempre, a qualsiasi ora,qualsiasi giorno(anche il primo Maggio,vedi post di qualche mese fa)a qualsiasi condizione ma VENDERE PIU' degli altri.E basta. ciao

Anonimo ha detto...

A CHI HA FIRMATO UN CONTRATTO RIBALTANDO QUELLE CHE ERANO LE RICHIESTE UNITARIE DELLA PIATTAFORMA COSA SI PUO' DIRE?
PPRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!
Nemmeno l'accortezza di consultare i vostri iscritti, siete indecenti!
La mia tessera ve la strapperò davanti appena vi farete vedere!

Lavoratori Unicoop ha detto...

Ringraziamo tutti voi che ci leggete e che postate appassionati commenti. Per chi lavora in Unicoop questo è un momento molto particolare e assai importante. Ci sono molte istanze che meritano la nostra partecipazione e il nostro confronto. Abbiamo la questione del contratto. Comincia la discussione sulla riforma contrattuale. Nel nostro piccolo, abbiamo vissuto la rabbia e lo sdegno per i colleghi licenziati e la soddisfazione per la riassunzione decisa dal giudice in base all'art ex 700.
Cerchiamo di collaborare il più possibile, scambiandoci informazioni e commenti. Più informati e consapevoli saremo, più avremo idee chiare, presupposto necessario per qualsiasi rivendicazione.
Grazie a tutti.

Anonimo ha detto...

Ma quale riassunzione! L'azienda ha fatto ricorso contro la sentenza di reintegro dei licenziati. Quale soddisfazione, se questi poveri cristi hanno già sborsato 1700 euro a testa per l'avvocato del lavoro e 1200 euro a testa per i penalisti. Se invece degli scioperi, che non sono serviti a nulla anzi a meno di nulla, fosse stata aperta una raccolta di fondi...era meglio.Questa è una battaglia da aule di tribunale, non da scioperi, la solidarietà datela nel concreto. Stà gente non ha stipendio da mesi e mesi, e ha solo spese legali e per curarsi la salute. Riflettiamo un po' tutti su ciò

Anonimo ha detto...

Solo per chiarire. I colleghi sono stati riassunti con la sentenza del giudice del lavoro. Che Unicoop ricorresse in appello, era scontato. Intanto il primo round è stato vinto. Per quanto riguarda la parte salariale, il giudice ha deciso il pagamento degli stipendi relativi al periodo dell'allontanamento dal lavoro. Va bene l'invito a riflettere, ma prima leggi almeno la notizia.

Anonimo ha detto...

La prossima volta che licenzieranno qualcuno ingiustamente niente scioperi allora!
Ce ne staremo zitti aspettando le sentenze.
D'altronde la forza dei lavoratori e le conquiste dei loro diritti sono nate dal loro silenzio,vero?
Maffammilpiacere!

Anonimo ha detto...

E' stato firmato stanotte il CCNL delle Coop.Si parla dei soliti 150 euro scaglionati in 3 anni.
Non sufficienti per stare al passo con l'inflazione, ma molto meno ridicoli dei 78 euro dai quali eravamo partiti.
E'stato firmato unitariamente.
Intanto la Filcams lombarda ha ribadito il NO al ccnl commercio privato e ha espresso il proposito di far cambiare idea a uiltucs e fisasct!
Noi della Filcams Firenze vorremmo la stessa risposta a livello regionale.
Saluti.

Anonimo ha detto...

come sempre la cisl e la uil hanno tolto le castagne dal fuoco alla cgil che non sapeva come fare a uscire dall' empasse.Mi domando ma chi glielo fa fare.
Corraini a settembre finisce il mandato come segretario generale della filcams che firma a fare esce in bellezza.
Il cnl passera' non in toscana e lombardia(forse) ma passera nel resto d' italia. Siamo alle solite

Anonimo ha detto...

Ho trovato su un blog che raccoglie link a bacheche elettroniche dei
lavoratori il vostro indirizzo.
Vi scrivo per segnalarvi un'iniziativa presa dalla FILCAMS CGIL di
Modena a seguito dell'accordo separato del commercio alla quale vi chiedo di dare, nei limiti del possibile e della vostra disponibilità,
ampia visibilità.

E' stato realizzato un sito specifico sull'accordo separato.

L'indirizzo è:
http://www.contrattoseparato.com

Segnalo anche la petizione on line per richiedere la consultazione dei
lavoratori del settore sull'accordo raggiunto da Fisascat ed Uiltucs,
all'indirizzo:
http://firmiamo.it/consultazione-unitaria-lavoratori-commercio

Vi ringrazio per l'attenzione e mi scuso per il tempo rubato.
Saluti
Massimo Caiazzo

Anonimo ha detto...

Francamente Sig.Caiazzo sulle motivazioni che hanno portato ad un accordo disgiunto nel commercio,
ho le idee un po confuse perchè si sente e si legge di tutto e il suo contrario.
Credo che la Verità dei fatti la sappia solo chi ha partecipato alle trattative e non vorrei che tutto si riducesse ad una mera competizione tra sigle...sarebbe meschino nei confronti di migliaia di lavoratori.
Sul Dovere di consultazione non posso che essere d'aaccordo perciò visiterò al più presto il suo link.
Grazie,saluti.

Anonimo ha detto...

Saltellando tra i blog che parlano di Grande Distribuzione,compreso questo,si possono trovare dichiarazioni contrastanti riguardanti l'accordo separato del commercio ma anche quello unitario delle Coop.
La Filcams cgil attacca la Fisascat e la Uil ribattono e i Cobas entrano spesso in tackle su entrambi i CCNL accusando i confederali di mirare solo a interessi privati.
Diventa difficile per un lavoratore orientarsi tra così diverse opinioni.
Resta il fatto che non è possibile ritenere adeguato un aumento salariale calcolato su una base di inflazione così lontana dalla realtà, perdipiù spalmato su un quadriennio ed erogato in molte tranche!

Anonimo ha detto...

Si torna sempre li.
Non firmiamo, oppure le organizzazioni datoriali ritengono le ns richieste inaccettabili e non firmano, nessun contratto e vediamo cosa succede.
magari e' il datore di lavoro (rappresentato da confcommercio, confesercenti, le tre centrali cooperative ecc) che aumenta salario ma come erogazione liberale quindi non utile alla maturazione di niente (= elemosina, Ferrero docet), decide lui ,senza contrattazione, si applicano solo le leggi oppure si fa come fanno i sindacati in america, in francia in spagna o in inghilterra si va per vie legali, ovvero decidano i giudici e si pagano gli avvocati (anche gli avvocati dei cobas si fanno pagare non lavorano gratis).......
Decidano i giudici noi non decidiamo piu' facciamo come i cobas solo giudici decidano loro, a volte si vince a volte si perde.
Oppure stanchi di non essere piu' considerati si scende in piazza per giorni e giorni, (ma quanti giorni ??)oppure no facciamo la rivoluzione.
E' una questione di strategia. basta decidere.
la mediazione il giusto mezzo con le condizioni e le risorse di oggi è quell' ipotesi d' accordo firmata a luglio poi se il cobas di turno fa il giochino del piu' uno .
Io dico piu cento piu' mille ecc.
......Siamo in democrazia e comunque il consenso a quell' ipotesi non deve essere bulgaro.