02 marzo 2012

DIPENDENTI DI COOP ESTENSE SUL PIEDE DI GUERRA

Simona Spezzani, dipendente Coop da vent'anni, socia, delegata sindacale, è arrabbiatissima. “Ci vogliono obbligare a tenere aperto la domenica, ma non c’è nulla da fare, le vendite non aumentano perché la torta è sempre la stessa. Questa azienda, della Cooperativa ha ormai soltanto il nome.”

Per ora le domeniche sono coperte dal personale coop pagato con straordinari, ma la paura di molti è che, a breve, chi ha un contratto tradizionale non sarà più chiamato, sostituito da lavoratori precari e disperati, disposti ad accettare qualsiasi condizione.


Le aperture domenicali del centro commerciale Borgogioioso di Carpi non piacciono a molti commercianti della Galleria e a numerosi dipendenti di Coop Estense, che sono ora sul piede di guerra.

Tra di loro Simona Spezzani, dipendente Coop da vent'anni, socia, delegata sindacale, è arrabbiatissima. “Ci vogliono obbligare a tenere aperto la domenica, ma non c’è nulla da fare, le vendite non aumentano perché la torta è sempre la stessa. Questa azienda, della Cooperativa ha ormai soltanto il nome. Al Borgogioioso siamo circa 250 dipendenti, oltre 300 se si contano anche quelli nei negozi privati, e io credo che una cooperativa non dovrebbe limitarsi soltanto a non far cucire i palloni ai bambini del Terzo Mondo, ma anche a rispettare i propri dipendenti e le loro esigenze. Non abbiamo forse anche noi una famiglia? Dei figli?”.

Per ora le domeniche sono coperte dal personale coop pagato con straordinari, ma la paura di molti è che, a breve, chi ha un contratto tradizionale non sarà più chiamato, sostituito da lavoratori precari e disperati, disposti ad accettare qualsiasi condizione.

“Non bastano 13 ore di apertura giornaliera, sei giorni su sette, – si chiede Simona – a far vendere abbastanza alla Coop? A parte il fatto che bisognerebbe rieducare gli stessi consumatori: un giorno di festa è fatto per stare coi propri cari, per andare in campagna, a fare una passeggiata in montagna. Passarlo chiusi in un centro commerciale non è sano”. Una ferma posizione l’ha espressa anche la collega Federica Sueri.

“Chiediamo un impegno maggiore da parte dell’Amministrazione Comunale, perché da ottobre Coop gioca con lei al gatto con il topo. Inizialmente aveva addirittura smentito la volontà di seguire la strada delle aperture selvagge, per poi rimangiarsi quanto detto. La Santa Alleanza del Partito democratico col Governo Monti ci piace davvero poco, perché queste cosiddette liberalizzazioni non fanno che danneggiare i lavoratori più deboli”.



2 marzo 2012

Temponews.it




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