02 ottobre 2009

MONTEPASCHI NEL DICEMBRE 2007 ACQUISTO' PER CIFRE FOLLI IL 2,283% DI EUTELIA.





Banca Mps entrò nel capitale sociale di Eutelia con la quota del 2,283%.
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Lo comunica il sito web della Consob, nella sezione dedicata alle partecipazioni rilevanti delle società quotate, che riporta come data dell'operazione lo scorso 13 dicembre 2007.


MERCATO LIBERO SI OCCUPO' GIA' ALLORA DI QUESTA STRANA OPERAZIONE. POCHI GIORNI DOPO L'ACQUISTO DA PARTE DI MPS DI QUESTA QUOTA AZIONARIA...

IL TITOLO EUTELIA PRECIPITO' LETTERALMENTE IN BORSA!!

GUARDATE COSA HA DOVUTO SCRIVERE MPS POCHI GIORNI FA:
In riferimento ad alcuni articoli apparsi sulla stampa, Banca Monte dei Paschi di Siena, in un comunicato, precisa di non avere alcuna partecipazione in Eutelia e che nessun rappresentante del Gruppo Montepaschi e' stato mai presente alle assemblee dei soci ne' ha contribuito in alcun modo alle decisioni strategiche dell'azienda. Banca Monte dei Paschi di Siena e', insieme ad altri istituti di credito, solamente uno dei finanziatori di Eutelia.

Che anno indimenticabile fu il 2007 per Mussari e Vigni...!!! NON NE FECERO UNA GIUSTA (sembrò quasi che lo fecero apposta).
Stessa cosa accadde alle partecipazioni che Mussari, Vigni e Mancini comprarono sui massimi di borsa del 2007, a partire da Mediobanca e Intesa....

Sempre nel 2007 un MISTERIOSO (PER NON DIRE MASSONE) contratto MAI RESO PUBBLICO, portò alla vendita per oltre 10 miliardi di euro (comprensivo di spese e oneri finanziari) dell'ANTONVENETA da parte di Santander alla banca dell'avvocato calabrese GIUSEPPE MUSSARI (MPS). Una banca che se fosse rivenduta oggi varrebbe poco meno di 4 miliardi di euro. Ricordo che Santander la comprò pochi giorni prima da ABN Amro per poco più di 5 miliardi.

Ricordo che il titolo MPS crollò, per COLPA DI QUELLA OPERAZIONE da 4 euro a 1 euro e fu costretto a indebitarsi e ad lanciare un oneroso aumento di capitale.

Mussari, durante la presentazione del Piano Industriale nel 2008 affermò davanti ai giornalisti di mezzo mondo: SE IL PIANO INDUSTRIALE NON SARA' REALIZZATO ME NE ANDRO'".
(E' ovvio che le promesse non le ha mantenute).

Ma Mussari ha svenduto palazzi d'epoca, il risparmio gestito, l'assicurativo, le tenute ecc ecc. Ancora non ha venduto le filiali in esubero (perchè non trova acquirenti)

Ma la cosa terribile è STATO IL DEPAUPERIMENTO della Fondazione. Sono stati bruciati miliardi, sono stati venduti investimenti sicuri per acquistare titoli MPS e obbligazioni MPS che hanno perso tantissimo valore.

CARO GERONZI, ALIAS PENNA BIANCA, MA TU NE SAPEVI QUALCOSA???

29 settembre 2009

MERCATO LIBERO

Vedi anche:

''Quali professionalità e capacità esprimono quelli che sono mandati ad amministrare i gioielli di famiglia...?''

Lavoratori Eutelia/Agile

POST E LETTERA MOLTO INTERESSANTI ...


7 commenti:

Anonimo ha detto...

La spesa sociale non freno ma motore dello sviluppo. La Legacoop Toscana esce dall'assemblea regionale della cooperazione con un programma per reagire ai venti di crisi che trova l'approvazione della Regione. Il settore della cooperazione sociale occupa in Toscana 9639 persone distribuite in 163 cooperative e che sviluppano un fatturato di oltre 264 milioni l'anno al servizio di 200mila utenti. «Mentre in Italia la disoccupazione tocca il 7,4%, si taglia al sociale» ha detto Angelo Migliarini di Legacoopsociali. La contromossa arriva dagli assessori Enrico Rossi e Gianni Salvadori che propongono «di stimolare la ripresa dei con sumi sociali nel campo della non autosufficienza e dell'assistenza domiciliare». Intanto si guarda al Congresso del 23 ottobre che porterà all'elezione del nuovo presidente. Alla guida di Legacoop Toscana c'è il presidente ad interim Giorgio Bani, che ha preso il posto in primavera della dimissionaria Patrizia Vianello. Fallita l'esperienza "manageriale", Legacoop pensa al ritorno ad un assetto ai vertici più "politico". Turiddo Campaini, presidente di Unicoop Firenze, lo conferma, («abbiamo riflettuto sugli errori commessi») ma per ora spiega che «nomi non ce ne sono»
L'Unità

Anonimo ha detto...

01.10.2009
Secondo quanto riportato oggi da "Il Sole 24 Ore, Intesa avrebbe rimesso mano al dossier relativo agli sportelli messi in vendita da Mps. Intanto ieri Intesa ha annunciato il collocamento del bond ibrido Tier 1 da 1,5 mld di euro con la domanda che avrebbe superato quota 6 mld di euro secondo quanto riferito dall'agenzia Radiocor-Sole 24 Ore.
Per ulteriori informazioni visita il sito di Finanza.com

Anonimo ha detto...

"Per Tier 1 Capital si intende la misura della forza finanziaria di una istituzione, in sostanza il patrimonio di base costituito dalla somma dei capitali versati, dalle riserve, fondi rischi, emissioni obbligazionarie senza diritto di voto, titoli perpetui con facoltà di rimborso dopo dieci anni, le cui cedole che possono essere sospese senza provocare un default, dove gli aumenti di capitale sono una sorta di defibrillatore del cuore del sistema bancario. Il tutto ponderato in base al rischio.

Abbiamo parlato di obbligazioni subbordinate, una sorta di capitale azionario che permette di aumentare i volumi della propria attività, dove l'investitore accetta di essere subbordinato ai titolari di conto corrente, depositi o altre obbligazioni, nel caso di rischio default. Tier 1, Upper Tier 2, Lower Tier 2 e Tier 3 ecco alcuni nomi da tener presente in caso di prestiti obbligazionari in quanto assimilabili al rischio azionario in caso di default!"

Tratto da: http://icebergfinanza.splinder.com/post/18162056/CORE+TIER+1,+NEL+CUORE+DELLA+C

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Nel contesto attuale l'obbligazione Intesa offre un tasso apparentemente interessante, dato la situazione attuale dei tassi stabilita dalle banche centrali (esempio dei BOT rendimento zero).

La pericolosità di queste obbl. subordinate risiede principalmente nel venire difficilmente rimborsata in caso di default dell'emittente. Questo paragona il rischio obbligazionario a quello azionario e il rendimento, a questo punto, è discutibile. Ricordo che Intesa può esercitare, dopo 10 anni l'opzione call e passare ad un variabile (195 bp sopra l'euribor trimestrale). Insomma, il culo se lo parano.

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Faccio notare che MPS, che se la passa MOLTO peggio di Intesa, ha già provveduto ad emmettere un'obbligazione dalla struttura analoga, già UN ANNO FA !!!

ISIN: XS0238916620) scadente nel 2018 subordinata.

Questo, oltre le cose dette nei post del blog o quello che potrete trovare in rete, la dice lunga.

Per saperne di più:
http://investire.aduc.it/articolo/banca+mps+obbligazione+subordinata+tasso+variabile_13562.php

RANK

Anonimo ha detto...

Compagni in lotta contro altri compagni. Cgil contro Coop rosse. Nel cuore dell’Emilia rossa. I sindacati dell’agroalimentare Fai-Cisl, Flai Cgil e Uila-Uil hanno deciso lo stato di agitazione contro il gruppo Granarolo (che fa capo alle cooperative rosse dell’Emilia Romagna) con uno sciopero di otto ore in programma il prossimo 9 ottobre e il blocco delle prestazioni aggiuntive e degli straordinari. Una protesta dovuta alla decisione dell’azienda di chiudere due stabilimenti e licenziare un centinaio di dipendenti.
Unicoop rassegna web

Anonimo ha detto...

Il 12 agosto scorso Mps ha effettuato una cartolarizzazione che prevede l'emissione di titoli per circa 4,1 miliardi di euro, derivanti da una cessione di mutui ipotecari residenziali in bonis (di buona qualità) ad una società veicolo (Siena Mortgages 09-06 serie 2) costituita dalla stessa banca. «I titoli - precisa la stessa Mps in un comunicato - sono stati interamente riacquistati dalla stessa Mps e saranno a disposizione come collaterale per operazioni di rifinanziamento e per eventuali future operazioni di emissione di obbligazioni bancarie garantite». Ovvero, questi bond con in pancia dei mutui finiranno prima o poi nel portafoglio di investitori istituzionali. E allo stato attuale, nessuno può impedire che gli istituzionali «reimpacchettino» all’infinito quei mutui fino a ricreare i meccanismi che hanno portato alla moltiplicazione della liquidità non sostenuta dai depositi che ha messo in ginocchio la finanza.

Anonimo ha detto...

Ecco qui l'articolo completo di cui l'intervento del precedente lettore ha riportato il significativo passaggio su mps:

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200910articoli/47938girata.asp

Ricordo che UNICOOP FIRENZE è presente nell'azionariato di MPS con circa il 3% nel patto con Caltagirone e Gorgoni.

E' molto interessante, alla luce della notizia riportata nell'articolo, leggere cosa diceva Turiddo Campaini nella prima pagina dell'INFORMATORE COOP del mese di maggio:

http://www.coopfirenze.it/informazioni/informatori/articoli/8344

E poi tiriamo le somme.

RANK

Anonimo ha detto...

Alla cittadinanza senese
I lavoratori di Agile/Eutelia sono venuti da tutta italia per manifestare il loro disagio nei confronti del Monte dei Paschi di Siena.


Consapevoli dei problemi che arrecheranno alla cittadinanza, ritengono doveroso far conoscere la loro drammatica situazione e le gravi responsabilità che ritengono ricadano su questo importante gruppo bancario.


Il Monte dei Paschi di Siena, insieme ad altre banche minori, tutte creditrici della società, hanno deciso di assumere responsabilità dirette, nominando propri responsabili all’interno del consiglio di amministrazione di Eutelia, a seguito delle manifeste difficoltà economiche e finanziarie evidenziate a chiusura di bilancio del 2008, non certificato dai revisori che nella loro relazione hanno messo in dubbio la continuità aziendale.


Il primo atto del nuovo consiglio è stato la cessione di tutto il comparto di Information Technology (IT) . Improvvisamente, lo scorso 16 giugno, 2100 lavoratori sono stati ceduti alla società Agile Srl, senza alcun obiettivo industriale e di sviluppo ma al solo scopo di far cassa celando con questa operazione un licenziamento collettivo.


La precarietà dei lavoratori e lavoratrici di Eutelia è diventata calvario in Agile.


Gli stipendi non vengono erogati da mesi mettendo in gravissima difficoltà i lavoratori, colpendoli nella loro dignità personale e professionale.


A tre mesi dalla cessione nessuna iniziativa atta a far ripartire l’azienda è stata prodotta dall’attuale proprietà, a conferma dell’insussistenza di qualsiasi ragione industriale alla base dell’acquisizione.


E’ urgente salvare quelle attività che ancora ci sono e che, stante la situazione attuale andrebbero perse costituendo così la definitiva distruzione di valore e di possibilità di rilancio.


Indignati che ancora una volta le sole logiche finanziarie prevalgano sulle logiche produttive a scapito della vita di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie


Confidano che il Monte dei Paschi di Siena, da sempre sensibile alle problematiche sociali, intervenga in modo significativo alla risoluzione di questa drammatica vicenda.

Fim,Fiom,Uilm,Fistel,Slc Naz.