09 ottobre 2009

SESSANTAMILA "TUTE BLU" IN CORTEO ATTRAVERSO IL CENTRO




Con loro anche gli studenti








FIRENZE. Sono 60 mila, secondo gli organizzatori, i metalmeccanici provenienti da Toscana, Emilia Romagna e dai territori di La Spezia, che partecipano stamani alla manifestazione di Firenze in occasione dello sciopero odierno indetto dalla Fiom contro la crisi e per il rinnovo del contratto nazionale. Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta "Con la Costituzione sempre, con chi l'attacca mai" seguito da un altro che recita "Contro i licenziamenti e contro gli accordi separati. Fermiamoli".

A sfilare a fianco dei metalmeccanici anche vari esponenti e amministratori dei partiti politici del centro-sinistra toscano. Quella di Firenze è una delle cinque manifestazioni indette oggi dal sindacato e il corteo è partito da piazza Indipendenza per attraversare le vie del centro storico e concludersi in piazza Santissima Annunziata con un intervento del segretario nazionale Fiom Fausto Durante.

Al corteo in città si sono aggiunti 10.000 studenti che hanno portato la propria solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici in sciopero. Gli studenti hanno protestato contro i tagli alla scuola previsti dai provvedimenti del ministro Gelmini e hanno avanzato proposte concrete per migliorare da subito il nostro sistema di istruzione. Chiediamo il ritiro dei tagli alla scuola, una legge quadro nazionale per il diritto allo studio, la copertura finanziaria dei corsi di recupero, il ritiro del progetto di legge Aprea e la modifica del riordino degli istituti superiori".

9 ottobre 2009

La Repubblica - Firenze

OCCUPAZIONE, SCIOPERO DI OTTO ORE DEI METALMECCANICI

SCIOPERO METALMECCANICI: BONANNI

Prada: Cassa integrazione 'soft' per 250 lavoratori a Montevarchi


2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'Aquila, 08 ott - "I 90 dipendenti Coop dell'Aquila sono fortemente preoccupati per la mancata convocazione della Conferenza di servizi che, entro settembre, avrebbe dovuto dare il via libera definitivo alla realizzazione di un supermercato Coop in località Sant'Antonio".
Gianfranco Giorgi, segretario regionale Cisl, ha incontrato una delegazione di lavoratori Coop ancora in cassa integrazione, che chiedono chiarezza sul futuro dell'azienda e sull'apertura di un nuovo punto vendita, che consentirebbe il riassorbimento di tutte le maestranze.
"Nella riunione del 31 luglio scorso", sottolinea Giorgi, "alla presenza della Protezione civile, di Regione, Provincia e Comune dell'Aquila, sindacati nazionali, territoriali e proprietà, era stata raggiunta un'intesa per la realizzazione in località Sant'Antonio di un supermercato Coop della superficie di 3mila metri quadrati. Intesa sottoscritta da tutti i presenti.
Ad oggi ancora non viene concessa l'autorizzazione definitiva ai lavori. In ballo ci sono 90 posti di lavoro che, se i tempi non verranno rispettati", evidenzia il segretario regionale Cisl, "rischiano di sfumare, come detto a chiare note dall'azienda. Siamo di fronte a ritardi e inutili lungaggini che, oltre a creare problemi sul fronte occupazionale, tolgono la possibilità agli aquilani di usufruire di servizi utili, in un momento di emergenza come quello che vive la città".
Giorgi ricorda che "i supermercati di Pettino e Pile sono ancora chiusi, in quanto inagibili, mentre il solo punto vendita in funzione è quello del Torrione. Chiediamo al Comune e alla Protezione civile di intervenire immediatamente e rispettare le scadenze pattuite per salvaguardare i livelli occupazionali e una realtà imprenditoriale ed economica di cui L'Aquila, in questo momento, ha assoluta necessità"
Il Capoluogo D'Abruzzo.it

Anonimo ha detto...

L’assessore Simoni ha risposto ad una domanda d’attualità di Calò e Verdi.
La vicenda del Centro commerciale Carrefour di Calenzano è stata al centro di una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC) alla quale ha risposto l’assessore al lavoro Elisa Simoni. “Sulla trattativa nazionale, interrotta unilateralmente dall’azienda, i sindacati hanno presentato ricorso al giudice del lavoro di Torino per comportamento antisindacale. Il giudice ha proposto all’azienda di ritirare la disapplicazione suddetta applicando di nuovo l’integrativo e riprendendo la trattativa con i sindacati. Se l’azienda risponderà affermativamente, il giudice concederà il tempo per svolgere detta trattativa. Se l’azienda esprimerà un diniego, il giudice emetterà sentenza. Nel merito della trattativa tra le parti, peraltro nazionale, si conferma che a livello di dinamiche prettamente contrattuali e nell’ambito dell’autonomia delle parti, non è contemplato un ruolo diretto delle istituzioni”. Calò ha sottolineato che: “Alla Carrefour, che non è un’azienda in crisi, si respira una pessima aria sul fronte delle relazioni sindacali, disattendendo impegni negoziali e ledendo i diritti contrattuali e normativi dei lavoratori. Al clima di repressione sindacale si aggiunge il tentativo di licenziare i medesimi. Entrambe le vicende richiedono maggiore attenzione sul fronte istituzionale verso quelle imprese che con disinvoltura disattendono gli accordi e seguono solo la logica del profitto. Il presidio alla Carrefour fatto dai sindacati, il giorno dello sciopero nazionale, richiama proprio la necessità di mettere fine ad un’arroganza ed uno strapotere che non è concesso ad un’impresa, anche se essa è una multinazionale”.