17 febbraio 2011

COOP CENTRO ITALIA VOLEVA “CRESCERE” IN BPS






Via libera di Bankitalia alla nomina del nuovo presidente. L’incontro con dirigenti e OOSS. Il ruolo dei soci di minoranza. Coop: “non volevamo il controllo”. On. Barbato (Idv): “no a banchieri discussi”.

La prima giornata del neopresidente della Banca Popolare di Spoleto, Nazzareno D’Atanasio, è stata all’insegna di una strategia bottom-up per riportare la necessaria serenità, minata dalle recenti vicende, innanzitutto all’interno della struttura. Dopo la doverosa presentazione negli uffici di Bankitalia Perugia (che ha dato il proprio placet alla nomina di D’Atanasio e dell’avv. Zuccari quale vice presidente vicario), D’Atanasio ieri ha voluto incontrare sia il management bancario, sia le organizzazioni sindacali. Non trapela molto sul contenuto degli incontri, anche se pare che il neopresidente abbia comunque tracciato il proprio indirizzo che, a quanto è dato sapere, sarà all’insegna del massimo coinvolgimento del Cda con l’attribuzione di specifiche deleghe ai colleghi consiglieri.

Titolo su – Piazza Affari ha salutato positivamente la fine dello scontro e l’elezione di D’Atanasio alla guida dell’istituto. Alle 15.42 il titolo Bps, che aveva aperto a € 3,1725, registra un +1,54% a 3,2175 € (alle 13.09 ha registrato un +2,44%). Un buon segnale dopo la buriana che ha portato la banca spoletina alla ribalta di tutti i giornali nazionali. A cominciare da MF e Il Sole 24 Ore. Quest’ultimo, nell’edizione di oggi, parla di ca. 200 milioni di euro di sofferenze sui crediti accusati dalla Banca umbra a settembre 2010.

Soci a colloquio – quello odierno si annuncia comunque come il ‘new day’ della Proprietà. Nel pomeriggio, infatti, i soci della Bps torneranno a confrontarsi dopo lo ‘strappo’ legato alle dimissioni dei 5 consiglieri in quota al Monte dei Paschi di Siena (Leonardo Bandinelli, Gianfranco Antognoli, Michele Logi e Sorge Vittorio) e alla Coop Centro Italia (Giorgio Raggi) alla luce del braccio di ferro avviato dalla ex presidenza di Antonini-Bellingacci con Bankitalia. Uno ‘scontro’ che ha di fatto semiparalizzato le attività della governance per quasi 2 settimane e che ora necessitano di essere riavviate. I soci dovranno sciogliere diversi ‘nodi’.

Il ‘nodo’ Pallini – il più importante da sciogliere è legato al direttore generale Alfredo Pallini, ‘temporaneamente sospeso’ dal precedente Cda Bps (decisione dalla quale si erano dissociati D’Atanasio e il prof. Lombardi). Un provvedimento che, in teoria, il consiglio non può che annullare o lasciare immutato: l’eventuale revoca dall’incarico del d.g. (come per la nomina) spetta esclusivamente alla “Scs in accordo con Mps”, come si legge nei Patti parasociali. I presidenti Protasi e Mussari dovranno quindi indicare alla controllata quale strada intraprendere. Certo il ritorno di Pallini potrebbe creare qualche imbarazzo fra quei consiglieri che ne avevano sospeso le funzioni. D’altro canto però la proprietà non potrà non tener conto della fiducia che l’attuale presidente D’Atanasio ripone in Pallini (e nel vice Conticini, uomo indicato dal Mps) ma anche di un eventuale esborso economico – in un momento peraltro non felice – che la Bps dovrà affrontare per trovare un accordo, la cosi detta buona-uscita, da assegnare al d.g..

La scalata della Coop – nella serata di ieri la Banca ha emesso, su richiesta della Consob (clicca qui), un nuovo comunicato che ripercorre in buona sostanza le vicende di questi giorni. Nulla di nuovo se non al punto in cui, trattando le dimissioni di Raggi dal Cda, si conferma quanto finora era stato solo ventilato: la Coop non era d’accordo con il nuovo Piano industriale perché non consentiva alla stessa di “apportare risorse finanziarie”. Un passaggio questo che conferma come Coop volesse tentare una scalata. “Ma non per acquisire il 51%” dicono ambienti molto vicini alla potente cooperativa “solo per rafforzare la nostra quota. La Coop resterà comunque vicina alla Bps”. E’ ancora troppo presto per capire se intenderà rientrare anche nel Cda: per questo Raggi & Co. attenderanno di conoscere il Piano industriale che dovrà essere messo a punto dalla nuova presidenza.

Interrogazione IdV – ma è la politica a tornare di nuovo sulle vicende della Bps. Dopo l’interrogazione dei 25 deputati del Pdl che avevano puntato il dito su Bankitalia e dopo la nota dell’on. Girlanda (Pdl) che aveva invece invitato la politica e il sindacato a non occuparsi della governance, arriva l’interrogazione al Ministro Tremonti da parte dell’on. Francesco Barbato (Italia dei valori). Il deputato napoletano, riferendosi alle vicende della Bps e Unicredit, chiede al titolare del dicastero “quali iniziative intende assumere per proteggere i consumatori, clienti e piccoli azionisti delle banche da comportamenti poco trasparenti definendo una normativa più stringente che consenta l’accesso a ruoli di responsabilità nelle banche solo a quei manager che si qualifichino, oltre che per la capacità professionale, anche per una forte connotazione etica”. “Il Presidente della Banca popolare di Spoleto Antonini – si legge nella nota diramata dall’Agenzia parlamentare - sembra che voglia tentare un blitz per conquistare la presidenza della Spoleto Credito e Servizi”. “Il Governo assuma quindi provvedimenti legislativi volti ad impedire il libero ed indisturbato transito da una parte all’altra di banchieri discussi – incalza Barbato – che compiono operazioni utili solo a se stessi, come dimostra la scelta a capo della divisione corporate di Unicredit di Jean Pierre Mustier, condannato per insider trading in relazione ad una vicenda occorsa nel suo precedente incarico presso altra banca”. Il presunto ‘bliz spoletino’ comunque non c’è stato, visto che alla Scs resta saldo al timone il presidente Fausto Protasi che ha convocato un Cda per il prossimo 21 febbraio. Il documento del parlamentare, tra i fondatori dell’Idv, riaccende in qualche modo i riflettori anche sulla opportunità – disattesa non solo in Bps/Scs ma anche in molte altre banche – che consiglieri di una società controllata non siedano anche nel Cda della controllante. In tal senso sono due le posizioni che l’istituto di credito umbro registra e sulle quali potrebbero a giorni esserci delle novità: quella del vicario Bps Michelangelo Zuccari (è anche vicepresidente Scs) e dell’avvocato Marco Bellingacci (consigliere di entrambi i direttivi).


16 febbraio 2011

Carlo Ceraso e Sara Cipriani

TUTTOGGI.info


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