27 febbraio 2011

SCIOPERO IPERCOOP LIVORNO, ADESIONE TOTALE E IPERMERCATO CHIUSO


Adesione pressoché totale dei lavoratori dell'Ipercoop di Porta a Terra allo sciopero indetto dalla Rsu per sabato 26 febbraio, con la conseguenza che la saracinesca è rimasta abbassata per tutto il giorno.


Lo sciopero era stato indetto il giorno precedente su mandato delle assemblee dei lavoratori che mercoledì avevano giudicato insufficienti ed inadeguate le risposte dell'azienda alle richieste della Rappresentanza Sindacale Unitaria.
Una trattativa lunga che aveva ad oggetto una serie di questioni, e che ha trovato un epilogo negativo nella giornata di martedì 22, quando la Rsu ha dovuto registrare l'insoddisfacente risposta dell'azienda.

Ma andiamo con ordine. La Rappresentanza Sindacale Unitaria (ben sincronizzata e concorde tra le sue diverse componenti, a differenza di un passato dove soprattutto fra il sindacato di base USB e la CGIL c'erano stati degli attriti) aveva posto all'attenzione dell'azienda alcune tematiche relative a problemi storici dell'ipermercato: tra questi il bacino dei precari da stabilizzare, le poche ore di lavoro dei numerosissimi part-time, le professionalità e gli adeguati inquadramenti contrattuali da riconoscere, la necessità di intervenire quantomeno nella rotazione sulle domeniche e sui festivi, visto anche che i dipendenti dell'ipermercato risentono di una diversità salariale nei confronti dei loro colleghi dei supermercati Unicoop Tirreno dove la maggiorazione del lavoro domenicale e festivo è migliore.

A rafforzare e legittimare queste richieste la comunicazione aziendale alla Rsu che per il 2011 gli obiettivi di vendite e produttività dell'ipermercato sarebbero stati più sfidanti (in sostanza vendere di più con meno ore di lavoro a disposizione per i dipendenti) e che le aperture domenicali e festive sarebbero aumentate ulteriormente arrivando a 28 (fino al 2009 erano 18). Non solo, l'azienda aveva anche dichiarato l'intenzione di introdurre una forma di verticalità oraria per i part-time, fino ad oggi utilizzata solo a tempo determinato e che invece verrebbe definitivamente "sdoganata" a tempo indeterminato. Un'idea avversata dalla Rsu in quanto impattante sul già difficile rapporto salario/tempi di vita dei lavoratori.
Il dialogo si è snodato nei mesi di gennaio e febbraio attraverso diversi incontri, senza portare gli avanzamenti sperati. Di qui le assemblee e l'indizione di sciopero della Rsu, unanime tra le diverse sigle sindacali, volto a riaprire la trattativa su altre basi di dialogo.

Nella giornata di venerdì l'azienda ha diffuso un comunicato ai lavoratori con cui lo sciopero veniva attaccato senza mezzi termini, tanto da indurre la Rsu a replicare immediatamente per riportare la corretta informazione.
E così è successo anche il giorno dopo quando, a chiusura accertata per la presenza di un numero minimo di dipendenti al lavoro, la Direzione ha affisso un pesante comunicato per i clienti sulla saracinesca abbassata con cui lo sciopero veniva definito "fatto in casa (??) da parte delle sigle sindacali presenti nell'ipermercato" e con altre frasi molto dure, fra cui addirittura un solenne "Non esiste in Italia un caso simile"...

Da registrare che per tutta la giornata il piazzale antistante l'ingresso dipendenti è stato presidiato dai lavoratori, che a decine e decine anche con le famiglie hanno voluto dare dimostrazione che per loro non era un giorno per "fare festa" ma invece un giorno di protesta. Forte la voglia di partecipare attivamente, e forte anche la rabbia per il comunicato aziendale che in sostanza tratta 400 lavoratori come persone incapaci di valutare lucidamente sulle ragioni di uno sciopero e di conseguenza aderirvi.

Fin qui la cronaca dei fatti. In conclusione invece una nostra riflessione rivolta agli scioperanti.
Al fatto che si tratta di un caso unico in Italia come dice l'azienda non ci crediamo. In quella frase studiata c'è un'accezione volta quasi a farvi vergognare. Ma se anche per assurdo fosse veramente che non esistono casi simili al vostro, andatene fieri di questa vostra unicità. Altro che vergognarvi. "Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso".


26 febbraio 2011

(red.)

Senza Soste.it


UBS Ipercoop livorno

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