Un emendamento del senatore Tancredi potrebbe equiparare l'aliquota a quella dei conti correnti portandola al 27%
Potrebbe salire dal 12,5% al 27% la ritenuta alla fonte, a titolo di imposta, che si applica sugli interessi corrisposti dalle societa' cooperative e loro consorzi ai propri soci, relativamente ai prestiti sociali erogati. Lo prevede lo stesso emendamento del senatore del Pdl, Paolo Tancredi, al decreto legge salva-infrazioni, all'esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato, con il quale si propone di equiparare il regime fiscale dei fondi d'investimento italiani a quello dei fondi esteri.
La ritenuta al 27%, se venisse approvato l'emendamento, si applichera' agli interessi corrisposti a decorrere dall'entrata in vigore del decreto legge salva-infrazioni, ossia dopo la definitiva conversione in legge.
La norma comportera' maggiori entrate che, in parte (9,25 milioni per il 2011 e 3,25 milioni per il 2012), saranno destinate alla copertura delle misure previste per l'armonizzazione del regime fiscale dei fondi comuni d'investimento italiani con quelli esteri, mentre le entrate rimanenti verranno iscritte nel Fondo per interventi strutturali di politica economica.
13 ottobre 2009
Radiocor - Il Sole 24 Ore
Stangata sui conti Coop, più tasse ai risparmiatori
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1 commento:
10/11/2009 Corriere della Sera
ESSELUNGA: LA LETTERA CGIL FINISCE IN TRIBUNALE
Una lettera segreta mette in subbuglio il sindacato del commercio. «In relazione al patto per il lavoro nel terziario sottoscritto il 23 luglio 2009 (firmato da Cgil, Cisl e Uil, ndr;) le parti ribadiscono che lo stesso recepisce e conferma integralmente il contratto del terziario del 18 luglio 2008 (firmato solo da Cisl e Uil, ndr;) ». La missiva è sottoscritta da Fisascat e Uiltucs. Ma anche da Franco Martini, a capo della Filcams Cgil. Le dodici righe portano la data del 24 giugno 2009, giorno successivo a quello del Patto che sanciva la pace con la Cgil in cambio di miglioramenti richiesti dal sindacato rosso su apprendistato e lavoro domenicale. La nota di fatto chiarisce che il patto non modifica alcuna parte del contratto. La lettera è stata esibita il 24 settembre scorso da Esselunga in tribunale a Milano. L’insegna era stata chiamata in causa dal sindacato per «comportamento antisindacale» per avere applicato il contratto alla lettera sulle domeniche, senza le modifiche del «Patto».
Ri.Que.
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