18 maggio 2010

DDL LAVORO, ARRIVA IL LICENZIAMENTO A VOCE PER I PRECARI




Il relatore: è per i casi residuali






Il tema dell'arbitrato torna in linea con la posizione del Governo dopo che, sul testo del disegno di legge sul Lavoro, a fine aprile era passato contro il parere del governo un emendamento dell'ex ministro Cesare Damiano (Pd) che ne aveva limitato gli effetti. La maggioranza e' corsa ai ripari in Senato, con un emendamento del relatore per la Commissione Lavoro, Maurizio Castro (Pdl).

Ma la polemica scoppia anche su un altro emendamento del relatore: rientroduce, per i precari con contratti a termine, la possibilita' di licenziamento a voce, allungando contemporaneamente da 60 a 90 giorni i tempi per impugnare la decisione.

Per il ddl lavoro, rinviato alle Camere dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non c'e' tregua alle polemiche. Sull'arbitrato - il cuore del riesame del testo - torna la possibilita' che con una clausola compromissoria venga previsto il ricorso per tutte le controversie che dovessero insorgere in futuro sul rapporto di lavoro.

"Si tratta di un atto incredibile arroganza", commenta il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: "Al Senato e' avvenuto un fatto molto grave. Governo e maggioranza hanno ripristinato le norme che l'opposizione era riuscita a cancellare alla Camera, negando sostanzialmente la libera scelta del lavoratore nel ricorso all'arbitrato e contravvenendo nella sostanza all'indicazione del Capo dello Stato". Per Cesare Damiano e' "uno strappo inaccettabile".

Insorge la Cgil, che parla di "legge sbagliata ed incostituzionale" e preannuncia una opposizione "con tutte le forme di mobilitazione possibile, nessuna esclusa: questo tema sara' al centro di tutte le iniziative di lotta", dice il segretario confederale Fulvio Fammoni: "E' confermata la volonta' pervicace di tagliare diritti fondamentali dei lavoratori, pur in presenza di una crisi che continua ad aggravarsi ogni giorno di piu'. Si vogliono cancellare anche i pochi passi in avanti fatti alla Camera" sul Ddl Lavoro, dice il sindacalista della Cgil.

Quanto alla possibilita' di licenziamento "senza forma scritta", prevista per i dipendenti a tempo determinato nel settore privato ma che potrebbe arrivare anche per i pubblici, si tratta - spiega uno dei due relatori di maggioranza, Maurizio Castro - di "casi residuali, per esempio nella piccola bottega". Ma l'opposizione attacca. Per l'Idv "si torna all'epoca degli schiavi, bastera' un cenno per licenziare un precario", dice il responsabile welfare e lavoro, Maurizio Zipponi.

Sono poco piu' di cento (di cui oltre 90 dell'opposizione) gli emendamenti presentati alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro del Senato. Il provvedimento e' arrivato a Palazzo Madama in sesta lettura, dopo il rinvio alle Camere deciso lo scorso 31 marzo dal presidente della Repubblica.

Tra gli emendamenti della maggioranza, e' anche previsto (lo ha presentato il relatore per la Commissione Affari costituzionali, Filippo Saltamartini) un aumento di 5 milioni di euro, a partire dal 2012, dello stanziamento al fondo per risarcire gli invalidi permanenti o i familiari delle vittime decedute per esposizione all'amianto sulle navi di Stato.

17 maggio 2010

Rainews 24


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