04 febbraio 2010

STOP ALLO SHOPPING FESTIVO. ARRIVA L' ALTOLA' DELLA COOP



Turiddo Campaini: "La gente non ha disponibilità economica, le persone non potranno mai spendere quello che non hanno"



«Vi sono troppe richieste di ulteriore estensione delle aperture domenicali, e crediamo che una ventina di aperture l’anno nell’area metropolitana di Firenze siano più che sufficienti per svolgere un ruolo positivo nei confronti dei consumatori. Andare oltre questa soglia comporterebbe costi economici e sociali eccessivi di cui non c’è bisogno». Ne è convinto il presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze Turiddo Campaini.

«LA GENTE NON COMPRA» - Sulla questione, Unicoop Firenze vuole aprire una riflessione ampia perchè, ha sottolineato Campaini «le aperture domenicali non sono influenti dal punto di vista sociale, e occorre anche non dimenticare chi queste domeniche deve lavorare. Non possiamo però concedere vantaggi competitivi ad altri soggetti e se qualcuno aprirà lo faremo anche noi. Certo è che due outlet non possono condizionare la situazione di un’intera regione». Per Campaini «se c’è una necessità oggi, è quella di riflettere su cosa è stato fatto in passato e quali sono stati gli eccessi in termini speculativi e di consumismo indotto». Secondo Campaini «non abbiamo bisogno di altre aperture, anche perchè se la gente non ha disponibilità economica noi potremmo aprire anche 36 ore al giorno, ma le persone non potranno mai spendere quello che non hanno. Bisogna allora darsi una regolata e spero che le istituzioni ci diano una mano».

3 febbraio 2010

CORRIERE FIORENTINO.it
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Domenica da santificare? E' guerra sullo shopping

Unicoop: "Stop a shopping festivo". Ma il presidente dell'Aduc è contrario

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9 commenti:

Rinaldo in Campo ha detto...

Questa potrebbe essere una bella tonalità di grigio staremo a vedere se oltre all'apparenza arriverà anche la sostanza visto che in questo momento c'è il rinnovo dell'integrativo in Unicoop Firenze e che l'argomento delle nuove aperture domenicali è uno dei cardini della dicussione.

Zanardi ha detto...

Concordo con te Rinaldo, bisogna dire che talvolta il Superpresidentissimo ci sorprende per anticonformismo....staremo a vedere se le sue parole si tradurranno in fatti.
Salutoni
Zanardi

Anonimo ha detto...

IL DIBATTITO:
Le aperture domenicali, infatti, esporrebbero le catene come Ipercoop a un aumento dei costi nell’ordine del 30%. Non solo. Fra gli stessi dipendenti della cooperativa rossa stava lievitando l’idea di opporsi sindacalmente a tutto ciò: «Bisogna dire basta a modelli di esasperato consumismo prima di essere del tutto sazi, ma assolutamente disperati», si legge sul blog dell’azienda.

Così Campaini, uomo di riflessione e di intuito («L’asceta rosso», lo chiama il suo principale rivale, il patron d’Esselunga, Bernardo Caprotti) ha fiutato l’aria, ha fatto due conti e ha gettato il masso nello stagno: «Non è socialmente accettabile continuare a lanciare messaggi secondo cui l’attività più ludica ed educativa alla domenica sia fare dello shopping», ha detto, invitando a fare come lui: ovvero passeggiate, letture, visite agli anziani.

L’etica che non cozza con l’interesse. Tant’è: il masso ha sollevato onde enormi. Soprattutto fra chi, per contratto, non deve ispirarsi né a don Milani né a Che Guevara: «Da noi solo il 60% dei visitatori viene per comprare, per gli altri il centro commerciale è un luogo di servizi e di intrattenimento», ha fatto sapere il direttore dei Gigli Alessandro Tani. E Federdistribuzione, sigla che raccoglie alcuni grandi marchi come Esselunga e Panorama: «Siamo convinti che l’apertura domenicale sia un servizio da offrire al consumatore».

Un’etica diversa per difendere obiettivi diversi. Così alla fine le parole più dure contro Campaini le ha sparate il rappresentante di un’associazione dei consumatori come Vincenzo Donvito, leader dell’Aduc: «L’Unicoop fa tutto ciò solo per conservare lo status di ‘monopolio di fatto’. Noi siamo per la libertà di orari e chi vuole potrebbe stare aperto anche 24 ore. Dovrebbe essere il consumatore l’unico a decidere. L’Unicoop, invece, vuol fare virtù sociale dei propri bilanci. Cosa di meglio di vietare la concorrenza?». Nel caso, l’etica che fa da prestanome all’interesse. La battaglia, ideologica ed economica, continua.

LA NAZIONE

Anonimo ha detto...

C'è evidentemente un "punto di rottura" dove l'aumento di aperture nei giorni domenicali e/o festivi, darebbe un ritorno negativo. Oppure potrebbe addirittura spostare il flusso dello shopping domenicale verso la concorrenza. Campaini ha fatto sicuramente due conti.

Non dimentichiamoci che ultimamente il Nostro ha fatto delle aperture verso il mondo cattolico, concordando con gran parte delle tesi dell'ultima enciclica di Benedetto XVI.

La domenica è un giorno importante per il cattolico e Campaini sembra improvvisamente ricordarsene. Sarà per l'età che avanza e che avvicina di per se all'Assoluto, o forse perché insistere su posizioni "non credenti", legate a vecchie e sepolte ideologie, quando il partito di riferimento delle Coop comprende anche i cattolici non ha proprio più alcun senso, ma C. sta sicuramente lavorando in quella direzione e gettando semi e segnali ...

Limitare le aperture domenicali, potrebbe rivelarsi un vantaggio per Unicoop, specie in fase di rinnovo dell'integrativo, ottenendo maggiore flessibilità in altri settori.

Uno stop alle deroghe richiesto mezzo stampa dal Negus di Unicoop Firenze, non passerà inascoltato dagli "attenti" amministratori locali. Con eventuale buona pace di Caprotti e concorrenza.

Signori, da queste parti decide Turiddo....;-)

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Insideman ha detto...

giovedì 4 Febbraio 2010 (21h04) :
Le scuse di Carrefour. Ovvero: razzisti per distrazione

Il gruppo Carrefour chiede scusa per il riferimento ai nomadi (ora eliminato) che compariva nella sezione "disservizi" del suo servizio clienti.

Tramite una corrispondenza privata, però, e non per mezzo di un comunicato ufficiale.

Si è trattato di "una svista", scrivono... Come a dire che al webmaster gli si sono inciampati i polpastrelli sulla tastiera andando a pigiare casualmente sedici lettere che altrettanto casualmente si sono poi disposte secondo un senso compiuto componendo la del tutto involontaria voce: "presenza di nomadi".

Spero per lui che giochi alla lotteria: sarebbe un webmaster ricchissimo.

Insideman ha detto...

ADUC DONVITO DI BILLA VS CAMPAINI
Il presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze Turiddu Campaini ritiene che non sia etico aumentare gli orari di vendita e se la prende anche con gli outlet aperti la domenica e, stranamente, non se la prende con quella moltitudine di market e minimarket che sono aperti quasi sempre e fino a tarda sera. Il capo dell'Unicoop ha sciorinato tutta la sua etica contro il consumismo, la distruzione delle famiglie e stili di vita che lui ritiene deplorevoli. L'Unicoop si nasconde dietro alla propria presunta etica per non ammettere che, siccome e' un colosso economico, preferisce conservare questo status in un regime di 'monopolio di fatto' piuttosto che di mercato: non vuole spendere neanche un centesimo in piu' per essere su un mercato che e' fatto si' di quantita' e qualita' dell'offerta (su cui Unicoop e' ferrata) ma anche di orari. Quest'ultimo aspetto gli scombussola un po' i bilanci e quindi meglio chiamare Regione e Comuni (che fanno gli orari) al banco dell'etica. Aduc è per la liberta' di orari e chi vuole dovrebbe/potrebbe stare aperto anche 24 ore su 24. Dovrebbe essere il consumatore a decidere rispetto ad un'offerta che le imprese dovrebbero proporre rispetto a proprie scelte in una logica di mercato.
055 NEWS

Anonimo ha detto...

Bufera Nei piccoli comuni si potrebbero sfiorare cinquanta aperture in deroga. Previsto un calendario suddiviso per aree e tipologia di mercato
Shopping domenicale, i sindaci illustrano il piano

Nicoletta Alamanni dal Nuovo Corriere di Firenze del 11/2/2010

MONTEVARCHI - Shopping nella bufera e i sindaci del territorio stanno organizzando un incontro con la stampa sull’argomento. Lunedì prossimo, 15 febbraio, a Montevarchi tutti i primi cittadini del comprensorio, con tutta probabilità, si riuniranno ad uno stesso tavolo per spiegare la questione delle aperture domenicali. Ad innescare quella che sta per diventare la “guerra del commercio locale” è stata la proposta delle Amministrazioni valdarnesi, di aumentare il numero delle domeniche in cui sarà possibile trovare negozi aperti. Sul campo già gli schieramenti. Da una parte i sindacati e un po’ Confesercenti, dall’altra i comuni e le associazioni locali del comparto. Una divisione d’intenti che fa intuire due gruppi ben distintiva: la grande distribuzione e gli esercizi di piccola e media entità. Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi, non hanno lasciato intendere alcuna tregua contrastando le richieste dei Comuni e denunciando gli aumenti esponenziali delle aperture. In prima fila i piccoli municipi dove si potrebbero sfiorare le 50 aperture in deroga all’anno, poi i grandi centri del fondo-valle come Montevarchi e San Giovanni dove si è passati rispettivamente da 18 a 20 aperture e da 19 a 21.

Ghino di Tacco ha detto...

"Non possiamo però concedere vantaggi competitivi ad altri soggetti e se qualcuno aprirà lo faremo anche noi."

A me sembra che con questa frase Unicoop lasci intendere molte cose.
La prima, e forse più importante, è che la proprietà si prenderà il merito di aver difeso la sacralità domenicale.
Unicoop è un'azienda ad "andamento presidenziale", ovvero, si fa, si dice e si pensa quello che fa, dice e pensa il Presidente. Onore al merito, il Dottor Campaini talento ne ha, e da vendere o meglio da insegnare, per i risultati ottenuti nel tempo. Ma, purtroppo, ciò non toglie che le dichiarazioni rilasciate appaiano quantomeno velate di opportunismo.
Personalmente, sono del tutto contrario a qualsiasi apertura domenicale per non parlare dell'apertura durante le ore notturne.
Mi rallegro che Campaini abbia una visione ampia del problema che riguarda il modo di vivere il tempo libero, ciò però non cambia niente nella sostanza. I negozi Coop apriranno alla domenica, o di notte, a seconda delle richieste del mercato.
Il mondo sta cambiando, è già cambiato. Tutto questo shopping compulsivo festivo dovrebbe far riflettere su come vive oggi la gente. Illusa, che nonostante tutto si ingozza di oggetti megagalattici; potenti pc, Tv a Led che costano migliaia di euro, aspirapolvere simili ad astronavi, forni a raggi fotonici,cellulari che ti fanno il caffè...
Signor Presidente, come tipico dipendente italiano, spesso sono critico ne confronti dei dirigenti, ma stavolta non posso che sentirmi vicino al suo modo di vedere la cosa.
Resta fermo che, non posso fare a meno di non sentire un velo di tristezza verso tutte le teste non pensanti, Yes Man compresi.

Anonimo ha detto...

Il 10 Febbraio tutti i dipendenti Unicoop Firenze, suppongo, han trovato in allegato alla busta paga un comunicato a loro rivolto.
Esso si rivolge a noi dipendenti con un "cari colleghi" (e le colleghe?)ma non è firmato, perciò non si sa chi siano questi nostri colleghi/e e se si ritengano tali solo quando serve....
Comunque esso riporta in caratteri cubitali una domanda e una risposta: ALTRE DOMENICHE? NO GRAZIE
E di seguito la posizione di Unicoop sulle aperture festive degli esercizi commerciali espressa da Campaini e Biancalani nella conferenza stampa del 2 Febbraio.
Si dicono contrari ad ulteriori aperture domenicali perchè privano di libertà chi deve lavorare, perchè hanno un costo in termini di mobilità e perchè SPESSO NON HANNO UN RITORNO ECONOMICO!
Poi c'è anche una sbrodolata sulla non eticità dello shopping come attività ludica ecc.ecc.
Tuttavia, conclude Campaini, se le decisioni delle Amministrazioni andassero in senso opposto, loro dovrebbero adeguarsi poichè non possono concedere vantaggi alla concorrenza!
RIFLESSIONI PERSONALI:
L'ETICA A CORRENTE ALTERNATA NON MI CONVINCE NEANCHE UN PO'!!!
SE SIAMO CONTRARI A QUALCOSA PER PRINCIPI ETICI LO SIAMO E BASTA!!
E DI QUALI VANTAGGI SI PARLA SE POCHI RIGHI SOPRA SI DICE CHE "SPESSO LE APERTURE DOMENICALI NON HANNO NEPPURE UN ADEGUATO RITORNO ECONOMICO"????
Mi sembra una mossa di DERESPONSABILITA' ruffiana e ipocrita.
Voi che ne pensate?
SALUTONI