Unicoop Firenze sostiene che una domenica al mese basterebbe, ma l'indicazione dei comuni dell'area commerciale fiorentina è di 22 domeniche l'anno
La proposta etica di Campaini pare non essere stata considerata
Il "suggerimento etico" del presidente di Unicoop Firenze Campaini sulle aperture domenicali, che richiedeva non più di un'apertura mensile dei negozi, sembra al momento essere stato ignorato dai 19 comuni dell’area commerciale di Firenze, Prato e Pistoia, che stanno trattando con sindacati e associazioni di categoria l'argomento. I comuni infatti, hanno proposto un calendario di deroghe alle aperture domenicali pressoché doppio, rispetto a quelle indicate da Campaini, che vorrebbe limitarle a quelle attuali.
Dopo i proclami, gli articoli a comando sui giornali, il coinvolgimento della Curia, la lettera ai dipendenti e un finto e grottesco dibattito su una tv con tanto di vescovo e alcuni yes man, si profila un'inopinata sconfitta etico-politica per il plenipotenziario di Unicoop.
"Il costo del servizio domenicale erogato - affermava tra le altre cose Campaini - alla fine aumenta e poi chi paga è il consumatore". Insomma, volete aperto la domenica? Pagate. Oppure che i dipendenti costino di meno ... Ma che sagge parole quando si parla di etica e di valori.
Beh, non sapremo come andrà, speriamo solo che i costi non gravino sui dipendenti, nella misura di un ritocco al ribasso degli incentivi salariali domenicali. Già dovranno fare a meno di altre giornate comunemente festive, sarebbe il colmo se ne risentisse anche il loro portafoglio.
Se qualcuno deve pagare, che paghi il cliente o Unicoop, in buona sostanza, quelli che la domenica la vogliono.
E poi vediamo che dirà il grande ed autonomo, nonché impermabile a qualsiasi pressione, SINDACATO (tutti e tre, ovvio, ma aiutateci a distinguerli tra loro e anche dall'azienda). Lì si che stiamo freschi! A proposito, nella trasmissione farsa non poteva mancarne uno di peso, Gramolati.
Per Unicoop, oramai che si è fatta (?) portatrice della bandiera del NO al consumismo esasperato che proprio in un maggiore incremento delle aperture domenicali e festive troverebbe la sua massima esaltazione ideologica, una via d'uscita ci sarebbe ...
Unicoop, con un clamoroso e davvero etico gesto unilaterale NON aumenterà le aperture la domenica.
Che grande lezione morale, che coerenza! Che faro, in mezzo a queste nebbie! Ci rifletta su, Campaini ...
Intanto, un pò scettici sull'ultima frase, ecco un estratto dal Corriere Fiorentino, che riporta la notizia:
LA PROPOSTA NEL COMMERCIO - Né trenta aperture domenicali l’anno, come auspicava la grande distribuzione. Né venti, come speravano le associazioni di categoria. La proposta dei 19 Comuni dell’area commerciale di Firenze, Prato e Pistoia prevede 23 giornate festive di lavoro. Da questa piattaforma è partito martedì il tavolo di concertazione fra Comuni, sindacati e associazioni, come prevede la legge regionale sul commercio, per arrivare ai nuovi patti territoriali su giornate e orari per lo shopping. Nel documento i Comuni propongono 22 giornate di apertura domenicale, oltre al giorno del santo patrono.
"Il costo del servizio domenicale erogato - affermava tra le altre cose Campaini - alla fine aumenta e poi chi paga è il consumatore". Insomma, volete aperto la domenica? Pagate. Oppure che i dipendenti costino di meno ... Ma che sagge parole quando si parla di etica e di valori.
Beh, non sapremo come andrà, speriamo solo che i costi non gravino sui dipendenti, nella misura di un ritocco al ribasso degli incentivi salariali domenicali. Già dovranno fare a meno di altre giornate comunemente festive, sarebbe il colmo se ne risentisse anche il loro portafoglio.
Se qualcuno deve pagare, che paghi il cliente o Unicoop, in buona sostanza, quelli che la domenica la vogliono.
E poi vediamo che dirà il grande ed autonomo, nonché impermabile a qualsiasi pressione, SINDACATO (tutti e tre, ovvio, ma aiutateci a distinguerli tra loro e anche dall'azienda). Lì si che stiamo freschi! A proposito, nella trasmissione farsa non poteva mancarne uno di peso, Gramolati.
Per Unicoop, oramai che si è fatta (?) portatrice della bandiera del NO al consumismo esasperato che proprio in un maggiore incremento delle aperture domenicali e festive troverebbe la sua massima esaltazione ideologica, una via d'uscita ci sarebbe ...
Unicoop, con un clamoroso e davvero etico gesto unilaterale NON aumenterà le aperture la domenica.
Che grande lezione morale, che coerenza! Che faro, in mezzo a queste nebbie! Ci rifletta su, Campaini ...
Intanto, un pò scettici sull'ultima frase, ecco un estratto dal Corriere Fiorentino, che riporta la notizia:
LA PROPOSTA NEL COMMERCIO - Né trenta aperture domenicali l’anno, come auspicava la grande distribuzione. Né venti, come speravano le associazioni di categoria. La proposta dei 19 Comuni dell’area commerciale di Firenze, Prato e Pistoia prevede 23 giornate festive di lavoro. Da questa piattaforma è partito martedì il tavolo di concertazione fra Comuni, sindacati e associazioni, come prevede la legge regionale sul commercio, per arrivare ai nuovi patti territoriali su giornate e orari per lo shopping. Nel documento i Comuni propongono 22 giornate di apertura domenicale, oltre al giorno del santo patrono.
SHOPPING DI DOMENICA - E si pensa di dare facoltà ai Comuni di decidere sulle festività sempre state inderogabili, come Natale e Ferragosto. Per quanto riguarda gli orari: i negozi potranno aprire dalle 7 alle 22 (massimo 13 ore), salvo eventi particolari che possono portare la chiusura fino a mezzanotte. Ma almeno per ora, gli outlet continueranno a organizzare le giornate di lavoro separatamente. I Comuni si impegnano però a trovare entro l’anno un accordo con Barberino del Mugello e Reggello coinvolgendo la Regione Toscana. «Continuiamo a rimanere convinti — afferma Stefano Crippa di Federdistribuzione — che dovrebbe essere lasciata più libertà agli imprenditori».
26 febbraio 2010Corriere Fiorentino.it
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Unicoop: domeniche lavorative "non etiche", ma solo se tornano i conti
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