La distribuzione di un dividendo simbolico di un centesimo di euro per ogni azione di risparmio permetterebbe di salvare la cedola dei bond subordinati
Nel 2009 Monte dei Paschi di Siena ha realizzato un utile netto di 220,1 milioni di euro, in forte calo rispetto ai 953 milioni ottenuti nell’esercizio precedente. Il risultato di gestione è sceso del 14,2%, passando da 4,89 miliardi a 4,2 miliardi di euro, mentre il margine di intermediazione primario si è ridotto da 6,06 miliardi a 5,53 miliardi di euro (-8,6%).
A fine anno il Tier 1 si attestava al 7,5%, sulla base di un patrimonio netto in crescita da 14,8 miliardi a 17,18 miliardi di euro. Considerando gli effetti derivanti dalle cessioni degli sportelli a Banca Intesa e a Banca Carige, il Tier 1 si sarebbe attestato sopra il 7,7%. Alla stessa data il total capital ratio era pari all’11,9%. Sempre a fine 2009 gli impieghi alla clientela ammontavano a 152,4 miliardi di euro, in aumento del 4,9% rispetto ai 143,4 miliardi di inizio anno.
Alla stessa data i crediti in sofferenza erano pari al 3,05% dell’ammontare degli impieghi, mentre la quota degli incagli era salita dall’1,77% al 2,47%.
I vertici di Monte dei Paschi di Siena hanno evidenziato che nei primi mesi del 2010 ci sono stati segnai positivi sui volumi commerciali e sulla redditività e hanno confermato la probabile contrazione dei costi nel 2010 rispetto allo scorso anno. Il management ha precisato che è stata completata la prima fase di razionalizzazione del patrimonio immobiliare non strumentale, segnalando che a oggi sono pronte per la vendita attività per 500 milioni di euro. Parallelamente proseguono iniziative connesse al portafoglio immobiliare strumentale per 2,5 miliardi.
Alla luce di questi risultati, il management di Monte dei Paschi di Siena ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,01 euro per azione, ma solo per i titoli di risparmio.
26 marzo 2010
Edoardo Fagnani
Soldionline
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