15 dicembre 2010

A PROCESSO LA CRICCA DELLA LOGISTICA


Frode al fisco da 30 milioni di euro, centinaia di lavoratori in nero: a giudizio Zampieri, Sinagra e Trivellato



Willi Zampieri

PADOVA - Arriva a processo l’inchiesta sulle cooperative illegali che nel settembre scorso ha portato all’arresto di tre persone. Il sostituto procuratore Orietta Canova ha chiesto il giudizio immediato per l'imprenditore Willi Zampieri, la consulente del lavoro Patrizia Trivellato e il commercialista Paolo Sinagra Brisca. I tre sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla falsità materiale commessa in privato, omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali nonché evasione fiscale. A fissare l’udienza per il 17 gennaio 2011 di fronte al tribunale Collegiale ci ha pensato il gip Paola Cameran.

I protagonisti. A processo i tre principali attori dell’associazione radicata tra Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana. Willi Zampieri, 40 anni, presidente della società di calcio dilettanti Villatora-Saonara, già esponente di Forza Italia di cui è stato delegato al congresso nazionale nel 2004 e nel 2007, è considerato il capo e si trova ora agli arresti domiciliari. Paolo Sinagra Brisca, messinese di 62 anni, consulente di diritto tributario nell’organizzazione sventata dalla Finanza; e Patrizia Trivellato, consulente della cooperativa, accusata di aver falsificato i modelli F24 per i versamenti Inps dei dipendenti delle cooperative. Per loro due il giudice ha disposto invece l’obbligo di dimora.

L’accusa. Secondo l’accusa i tre (a capo di un’organizzazione che vedeva altre 21 persone indagate) avevano messo in piedi un meccanismo in grado di portare nelle loro tasche 30 milioni di euro tra oneri previdenziali e fiscali e contributivi non versati. Tutto era ottenuto falsificando i documenti contabili di decine di cooperative legate al mondo della logistica con un migliaio di addetti, a cui però non venivano versati contributi. Secondo la Finanza il sodalizio incassava oltre 10mila euro giornalieri. Frutto appunto dei soldi non versati alle casse degli enti previdenziali dei titolari delle cooperative, che invece li consegnavano ai capi dell’organizzazione, e da qui reinvestiti in attività lecite quali bar e negozi.

Old Wild West. Tra le quote societarie e i conti correnti sequestrati (14 società, 80 tra conti correnti, 600mila euro in contanti e terreni e fabbricati per 18 milioni di euro) ci sono anche quelli della Free West srl, riconducibile a Zampieri e che gestisce in franchising le birrerie- ristoranti Old Wild West al Cinecity di Limena e di Silea. Anche attraverso queste attività la banda riciclava il denaro sottratto all’Erario (14,5 milioni di omesse contribuzioni Inps; 13,8 milioni di omesse dichiarazioni ai fini dell’Ire, oltre a 2,2 milioni di Iva non pagata). Cooperative intestate a prestanome che nascevano e morivano a seconda delle esigenze.

La frode. Attraverso un consorzio Zampieri vinceva le gare d’appalto della logistica per affidare infine i lavori delle cooperative con sede in Corso Stati Uniti 18/b. Peccato però che i lavoratori venissero pagati in nero e i documenti contabili falsificati in modo quasi perfetto.


15 dicembre 2010

Nicola Munaro

Corriere del Veneto.it


Inchiesta del Mattino di Padova su La cricca della logistica

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