29 maggio 2011

CONSORZIO ETRURIA, I CREDITORI BATTONO CASSA



Riccardo Sani, presidente del Consorzio Etruria dall'agosto scorso, è stato un dirigente storico di Unicoop Firenze di cui era membro del Consiglio di Gestione con le deleghe allo sviluppo.


Oltre a questo incarico Riccardo Sani ha ricoperto la carica di presidente di Bbc (società che gestisce il marchio Obi in Italia) e quella di membro della direzione regionale Legacoop.

Un imprenditore ha depositato ieri mattina, presso la sezione distaccata di Empoli del tribunale di Firenze, richiesta di decreto ingiuntivo per crediti vantati nei confronti del Consorzio Etruria. L' atto giudiziario, presentato a Empoli per competenza in quanto la sede legale del Consorzio è a Montespertoli, è una mazzata da 600.000 euro tra spettanze e interessi.

Matteo Forconi, il legale che lo ha depositato per conto di un' impresa di escavazioni impegnata in alcune tra le principali opere compiute dal Consorzio negli ultimi anni (molti centri commerciali Coop, gli svincoli di Empoli e Pontedera della Fi-Pi-Li, il porto di Genova e parte della tramvia di Firenze), ha chiesto la provvisoria esecutività del decreto invocato per crediti relativi alla costruzione del centro commerciale Coop di Prato. Se il giudice accorderà l' esecutività, la prossima settimana scatteranno pignoramenti e sequestri di beni del Consorzio e di crediti da questo eventualmente vantati verso suoi committenti.

Il tessuto dei fornitori del Consorzio Etruria è in fermento dalla fine dell' estate scorsa. Alcuni si sono già rivolti al giudice. Lo ha fatto chi, dopo aver lamentato nel settembre scorso crediti mai riscossi per 200.000 euro, ha poi visto interrotto il pagamento delle rate di rientro concordate dopo la denuncia pubblica. Adesso non vuol più parlare: «Avanzo ancora 80.000 euro,è tutto in mano all' avvocato». Un altro si è fatto convincere a desistere dall' azione legale aderendo ad un accordo trilaterale: «Lavoriamo alla costruzione di un centro commerciale della Coop che ha vincolato i versamenti al Consorzio al pagamento delle nostre spettanze».

Un altro creditore, una grossa azienda di Lucca, è in attesa: «Nessuna azione giudiziaria, aspettiamo le decisioni del Consorzio». A farsi interprete del malumore è stata ieri l' Unione industriale pratese, che nell' esprimere preoccupazione per le 60 imprese creditrici di Btp nel suo territorio, ha rivolto un pensiero anche a quelle del Consorzio Etruria. «E' un esempio - si legge in una nota - che conferma drammaticamente il malessere ed i problemi del settore edile, una ulteriore fonte di allarme per le ricadute sull' economia locale».

Il Consorzio sta lavorando ad un piano di risanamento del gruppo che complessivamente ha debiti per 425 milioni (200 della sola capofila) che coinvolgono 44 banche oltre ai fornitori. Un' ipotesi è quella di vendere Inso, azienda di costruzioni ospedaliere che opera in tutto il mondo con un portafoglio ordini di oltre due miliardi e la cui gestione è in attivo. In ansia ci sono 800 dipendenti diretti e migliaia di famiglie di lavoratori dell' indotto, molti già in cassa integrazione.



29 maggio 2011

Maurizio Bologni


La Repubblica

1 commento:

Anonimo ha detto...

Qualcuno ci salvi, siamo a casa, abbiamo bisogno di lavorare, che futuro diamo ai nostri figli senza lavoro.