09 maggio 2011

SCIOPERO, LA CGIL STRIGLIA UNA COOP "ROSSA"

La Cgil minaccia di ricorrere all'art. 28/300:

«Si sta profilando un comportamento antisindacale. Non si può chiedere ai lavoratori di dichiararsi in sciopero preventivamente e non possono essere impostate giornate lavorative oltre il venerdì se non concordate».

Di solito nei confronti della Coop, la Cgil si limita alle minacce, vedremo se alle parole stavolta seguiranno i fatti

La Cgil che striglia una cooperativa «rossa» (le virgolette, ormai, sono d'obbligo) e l'accusa di comportamento antisindacale. Già, oggigiorno succede anche questo, che Peppone se la prenda con Peppone.

La querelle «intestina», portata avanti a colpi di comunicati e lettere, è venuta a galla alla vigilia dello sciopero nazionale di venerdì scorso, quando la Flai-Cgil ha diffuso un comunicato proprio a sostegno dei dipendenti del centro servizi che si occupa della contabilità (quindi buste paghe, elaborazione cedolini, bilanci) delle cosiddette cooperative «rosse» associate.

E quindi nel volantino, oltre a prendersela con la politica del governo in fatto di economia e occupazione, la Cigl ha aggiunto anche le motivazioni aziendali, relative appunto alla cooperativa: ovvero, «la negativa risposta alla piattaforma per ripristinare la contrattazione di secondo livello congelata dal 2005 e il permanere di problemi organizzativi e di un clima aziendale che ormai da troppo tempo impedisce un sereno svolgimento dell'attività quotidiana».

Parole inequivocabili, datate 4 maggio 2011, cioè mercoledì scorso. E per tutta risposta, il giorno dopo, dai vertici della cooperativa di servizi amministrativi è partita una comunicazione ai dipendenti in cui si dice che «considerata la particolare fase lavorativa, il prossimo sabato (l'altro ieri per chi legge, ndr) è da considerarsi giornata lavorativa secondo il normale orario, ovvero dalle 8,30 alle 13 e dalle 14 alle 17,30».

Non solo: i lavoratori che aderivano allo sciopero di venerdì «erano pregati di lasciare il messaggio di fuori sede “sono assente per sciopero, in caso di urgenze inviare un fax”». All'interno della cooperativa nessuno si espone, ovvio, ma sono in molti a pensarla allo stesso modo: «Guarda caso - dicono - proprio la settimana dello sciopero ci obbligano ad andare a lavorare il sabato: insomma ci hanno voluto far recuperare quella giornata».

E d'altra parte, la risposta della Cgil inviata ai dipendenti è chiara: «Si sta profilando un comportamento antisindacale. Non si può chiedere ai lavoratori di dichiararsi in sciopero preventivamente e non possono essere impostate giornate lavorative oltre il venerdì se non concordate».


8 maggio 2011

Gazzetta di Parma

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Aricolo 28: quel babau che non spaventa la Coop


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