19 dicembre 2010

QUANDO CGIL ERA PREOCCUPATA PER LA "COOPPINA" DI MONTEVARCHI

La Filcams di Arezzo esprimeva preoccupazione per lo storico negozio di Montevarchi già un anno fa

La Filcams nazionale continua a inquietare col suo silenzio sul progetto di Unicoop Firenze di una newCo
in stile Marchionne

Ora che la
cooppina di Montevarchi sarebbe stata indicata da Unicoop Firenze come apripista dell'operazione newCo (i soci Coop di Montevarchi sarebbero già stati informati in una specifica assemblea da un autorevole esponente di Unicoop pochi giorni or sono) operazione che riguarderebbe inizialmente 17 negozi, ricordiamo che le preoccupazioni sul futuro dello storico negozio Coop di via Burzagli vengono da lontano.

Già oltre un anno fa, il segretario della Cgil-Filcams di Arezzo, Loretto Ricci, affermava in una conferenza stampa: "Abbiamo quindi la preoccupazione che l'Unicoop Firenze non abbia tra le sue priorità la coop di via Burzagli.
Ne temiamo un ridimensionamento o, peggio ancora, un progressivo abbandono. La nostra contrarietà, da questo punto, di vista è netta".

Vista la (non) reazione della Filcams nelle sue varie declinazioni, da quella nazionale a discendere la gerarchia, non si capisce se Filcams Arezzo, la più autorizzata a gestire la vicenda se non altro per
competenza territoriale, abbia adeguata voce in capitolo. Insomma, la Filcams nazionale tiene in dovuta considerazione la posizione dei loro rappresentanti aretini?

Ci attendiamo che Filcams, attraverso i loro esponenti più autorevoli, prenda posizione chiara su tutta la vicenda newco di Unicoop. Per adesso il silenzio dei delegati presenti "alla ristretta" con Unicoop sull'argomento è inquietante e fa immaginare i peggiori scenari.

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Cgil: "preoccupazioni per la coop di Montevarchi"


La chiamano la "cooppina" per distinguerla dall'Ipercoop che ha sede nella stessa città, Montevarchi. Il punto vendita dell'Unicoop Firenze in via Burzagli è sotto la lente d'ingrandimento della Cgil e della Rsu aziendale.

Stamani conferenza stampa di Loretto Ricci, segretario Filcams Cgil; Franco Ligori, responsabile della zona Valdarno per la Cgil e Delia Scala della Rsu."Abbiamo forti preoccupazioni sul futuro di questo negozio - affermano i sindacalisti. Assistiamo a continui spostamenti del personale da un punto vendita all'altro del gruppo. E' una mobilità costante che interessa molti dei 15 addetti e che non trova giustificazione. Tanto meno se consideriamo che l'azienda non attua alcuna consultazione preventiva con la Rsu e il sindacato".

Personale qualificato e di lunga esperienza viene trasferito e sostituto da personale ancora da formare. "Abbiamo quindi la preoccupazione che l'Unicoop Firenze non abbia tra le sue priorità la coop di via Burzagli. Ne temiamo un ridimensionamento o, peggio ancora, un progressivo abbandono. La nostra contrarietà, da questo punto, di vista è netta. Non solo in relazione ai conseguenti problemi occupazionali e di mobilità ma anche in rapporto alla domanda dei cittadini, in modo particolare di quelli anziani, di Montevarchi. Questo negozio è in centro e, nonostante le sue dimensioni, possiamo dire che assolve al compito di un negozio di vicinato".

Da qui gli incontri del sindacato con l'amministrazione comunale e la sezioni sezi coop. "Auspichiamo chiarezza da parte di Unicoop - concludono Ricci, Ligori e Scala. Chiarezza sul futuro del punto vendita di via Burzagli e sull'occupazione".


27 ottobre 2009

Cgil Arezzo


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che altro dire ? Quando tuona, prima o poi piove....e chi deve aprire gli ombrelli non lo fa !!!!

Anonimo ha detto...

auguri a tutti i dipendenti di unicoop firenze buon natale!!!!!!! fino a che ce ne sara uno con unicoop......buon natale anche ai nostri dirigenti che possano passare un natale come lo passano i dipendenti di montevarchi.....auguri...

Anonimo ha detto...

Un buono Natale anche ai dirigenti di unicooptirreno che con la vendita dei negozi campani ad un sogetto noto nel mondo della non legalita',ha messo in mezzo alla strada ben 55 famiglie,addirittura con 4 sentenze vinte non le rispettano.Ci auguriamo tutti insieme che queste persone possano provare e vivere sulle loro spalle tutto cio' che in questo momento stanno vivendo i dipendenti delle due aziende coop con la differenza pero'che per loro non ci sia scampo e paghino duramente i peccati commessi ,perche' il male lo stanno facendo a degli essere umani non a degli animali