Unicoop Firenze spiega in una lettera ai dipendenti la contraddittoria posizione sulle ulteriori aperture domenicali in cui si confondono posizioni di principio con il businnes aziendale
Con l'ultima busta paga, tutti i dipendenti di Unicoop Firenze hanno ricevuto una lettera (non firmata da nessuno, cosa alquanto singolare) dal titolo "Altre domeniche? No, grazie".
Il documento, rivolgendosi con un "Cari colleghi, pensando di varvi cosa gradita", illustra "la posizione di Unicoop Firenze sulle aperture festive degli esercizi commerciali".
I referenti di questo mini testo ideologico sulla (non) opportunità di nuove aperture domenicali, non sono solo i dipendenti di Unicoop.
Con ogni evidenza si lancia una serie di messaggi e si attua una moral suasion anche su altri soggetti:
- le istituzioni locali (che devono regolamentare sulle aperture in deroga), con precisi dettami: "Le istituzioni - scrive Campaini - hanno una grande responsabilità, devono prendere le loro decisioni nell'interesse generale e spingere (si faccia caso al verbo - nota Blog) gli operatori a riflettere sulle loro scelte. Non è pensabile che le esigenze di due outlet condizionino gli abitanti di un'intera regione";
- la Chiesa Cattolica (si veda come Campaini avesse preparato il terreno precedentemente);
- i sindacati (ricordiamoci che siamo in fase di rinnovo del contratto integrativo aziendale e questa faccenda dell'eventuale stop alle domeniche lavorative, potrebbe essere usata come merce di scambio, per esempio proprio per calmierare il costo dello straordinario festivo);
- i soci, quando si dice che "il costo del servizio erogato (domenicale - nota blog) alla fine aumenta e poi chi paga è il consumatore".
Ma questa ultima frase fa intuire che, per l'azienda, il costo del lavoro festivo domenicale (straordinari) dovrebbe essere più contenuto. Possiamo ipotizzare, ad esempio, un accordo nella trattativa sul CIA del tipo: l'azienda non chiede ai dipendenti altre domeniche lavorative, ma in cambio vuole pagare meno le prestazioni straordinarie festive.
In ogni caso, quello che colpisce in primo luogo, è la concezione interessata dell'etica di Unicoop, laddove Campaini sostiene che "non è socialmente accettabile continuare a lanciare messaggi secondo cui l'attività più ludica e educativa sia proprio quella dello shopping", ma la sua vocazione di moralizzatore viene contraddetta in modo inequivocabile poche righe dopo, quando il nostro Presidente sostiene "che se venisse presa una decisione generale che va nel senso opposto a quello auspicato da Unicoop Firenze (leggi nuove deroghe ad aperture domenicali - nota blog), ci sarebbero purtroppo delle conseguenze. Noi non vogliamo vantaggi competitivi, ma non li possiamo concedere ad altri e non potremmo far altro che adeguarci alle scelte".
Insomma, per Unicoop Firenze si può lanciare un messaggio pedagocico, socialmente corretto, con forti valori etici ed educativi solo se il portafoglio non viene sfiorato. Il business innanzi tutto, quindi i principi etici, che per natura sono disinteressati, vanno in cavalleria.
E' veramente una strana concezione dell'etica, questa in Unicoop, dove si converge su dei Principi, solo se è conveniente.
Noi invece, ci permettiamo di suggerire ad Unicoop Firenze una scelta davvero etica e radicale:
Se siete convinti che ulteriori aperture domenicali siano moralmente sbagliate e diseducative, andate fino in fondo nelle vostre convinzioni, incuranti delle posizioni contrarie: no ad ulteriori aperture domenicali, senza se e senza ma.
LAVORATORI UNICOOP BLOG
I COMMENTI DEI LETTORI
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3 commenti:
La situazione a mio avviso è un po piu contorta di quello che in realtà si vede ad occhio nudo.
Innanzitutto dobbiamo sottolineare un aspetto che riguarda i contratti collettivi nazionali da poco rinnovati della grande distribuzione settore cooperativo (Coop,Conad etc. etc.) e della grande distribuzione settore non cooperativo(Esselunga,Carrefur,Sma etc,etc).
Nel secondo caso è stato smontato uno dei punti cardine che a mio avviso non andava toccato e cioè che la domenica non è piu considerato giorno di riposo ma uguale a gli altri giorni a tutti gli effetti.Molto probabilmente in futuro i dipendenti della grande distribuzione delle società per azioni come Esselunga si ritroveranno a lavorare la domenica ed a riscuoterla come un giorno qualsiasi senza maggiorazioni e riposare magare a rotazione negli altri giorni della settimana.
Nel CCNL della grande distribuzione settore cooperativo questo cardine pur provandoci con molta forza la Lega delle Cooperative non è riuscita a smontarlo.
Quindi significa che ogni azienda Cooperativa dovrà smontarlo per conto propio negli integrativi aziendali.
Il Montelupino Campaini che è di origini contadine e perciò oltre ad avere le scarpe grosse ha pure il cervello fino si è inventato questa supercazzola dell'etica della domenica tutti alle Cascine a giocare al pallone come si faceva negli anni 70 e sta facendo pressioni sulle amministrazioni comunali (quasi tutte di sinistra) per vedere se riesce a circoscrivere a 20 (come gia lo è ora )le aperture domenicali ed evitare una battaglia sindacale all'interno dell'integrativo di Unicoop Firenze.
Se ci riesce passerà come il "Grande Etico"e tutelatore socialfamiliare.
Potrà inoltre in sede contrattuale avanzare quindi altre richieste di minor impatto e attrito alle organizzazioni sindacale perchè la questione domenicale l'avranno risolta le amministrazioni comunali blindando le attuali aperture domenicali a 20.
Se non ci riesce potrà sempre dire di aver fatto tutto il possibile per evitare lo scenpio del consumismo sfrenato ma che non essendoci riuscito non gli rimarrà altro che adeguarsi e rimanere aperto la domenica per non perdere quote di mercato e rimanere competitivi.
A fine mese i Comuni si riuniranno per presentare il piano sulle aperture domenicali e li vedremo se il prode Turiddu avrà fatto breccia nei cuori degli assessori.
Bravo Rinaldo, hai fatto centro in tutta la linea! 10 e lode!
Al di là dell' ipocrisia di fondo che pure io ho intravisto nella posizione di Campaini, bisogna riconoscergli la opporunistica capacità da vero stratega del settore....non credi?
Salutoni.
LIVORNO: GRAVE INCIDENTE AL PORTO, OPERAIO PRECIPITA IN UNA STIVA
Grave incidente sul lavoro ieri al porto di Livorno. Un dipendente Unicoop, Fabrizio Tarrini di 50 anni, durante le operazioni di carico merce è precipitato nella stiva di una nave facendo un volo di 12 metri. Ore per recuperarlo. Sarebbe in gravi condizioni con numerose fratture ma non in pericolo di vita. L'Asl avrebbe accertato che al momento dell'incidente non aveva l'imbracatura.
CONTRORADIO.IT
10 FEBBRAIO 2010
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