20 giugno 2010

TRATTATI COME SCHIAVI IN CATENE DAVANTI AL GS

Sostituiti dalla sera alla mattina, senza motivazioni e senza tutele sindacali. È successo a 70 magazzinieri del Gs-Carrefour di Pieve Emanuele (MI)

La notizia non è nuova, ma fa coppia con almeno altre due: l'acquisizione di Unicoop di 14 negozi del gruppo GS a Roma e la vicenda della coop Italcarni di Modena.


SOSTITUITI dalla sera alla mattina, senza motivazioni e senza tutele sindacali. È successo a 70 magazzinieri del Gs-Carrefour di Pieve Emanuele che ieri, dopo uno sciopero di due giorni proclamato per contestare condizioni di contratto capestro, sono stati tenuti fuori dal posto di lavoro.

«Sostituiti con 70 persone che non sappiamo da dove vengano - spiega Giovanni Romanelli della Filt Cgil - al di fuori di qualsiasi accordo sindacale». Alle 17.30 di ieri, i magazzinieri, in gran parte stranieri, si sono incatenati "a oltranza" di fianco al supermercato: «Ci trattano come schiavi, ma resteremo quia farci valere» dicevano accusando il consorzio di cooperative Gemal, che ha in gestione l' appalto dei magazzini.

La scintilla è scoccata venerdì, quando è cominciato uno sciopero spontaneo da ricondurre al cambio di cooperativa (dalla Rm di Torino alla "Cooperativa della Gioventù" di Bari) e alle condizioni economiche imposte dai nuovi gestori, che dall' oggi al domani hanno deciso di non rispettare piùi vecchi accordi.

«Hanno chiesto l' innalzamento della soglia produttiva da 140 a 160 colli all' ora - ha proseguito Romanelli - specificando che il lavoratore inadempiente può essere trasferito o licenziato. Non possiamo sottostare a queste minacce».

Al centro dello scontro anche la riduzione della tredicesima (90 per cento dell' attuale), il rifiuto del pagamento dei primi tre giorni di malattia,e l' annullamento del pagamento di un' integrazione all' indennità di malattia garantita dall' Inps.

Lo scontro è durato fino a lunedì, quando di fronte al tavolo della Lega Coop di Milano, erano cominciate le trattative. Poi, improvviso, l' annuncio da parte della Gemal che non sarebbero state aperte le porte dei magazzini a quei lavoratori che non avessero accettato le nuove condizioni contrattuali.

«Degli ex dipendenti Rm sono entrati in quaranta - continua Romanelli - quelli che non hanno accettato sono stati sostituiti con gente di fuori». «A quanto ne sappiamo la cooperativa subentrante si è impegnata a garantire l' occupazione dei dipendenti - hanno spiegato dall' ufficio comunicazione di Carrefour- in questo momento la situazione è delicata perché lo sciopero non risulta dichiarato e il disservizio che si sta venendo a creare è pesante».

La vertenza resterà bloccata fino a giovedì, quando è in programma un nuovo incontro alla direzione provinciale del lavoro. «Fino a quel momento resteremo incatenati qui - ha concluso Romanelli - chiedendo l' applicazione del contratto nazionale di lavoro. E di farci rientrare». -

9 giugno 2010

Luca De vito

La repubblica

Iniziative a cui aderire:



ULTIME NOTIZIE:

I MAGAZZINIERI BLOCCANO LA VIA EMILIA

DOPO dieci giorni costretti fuori dal posto di lavoro, i magazzinieri della cooperativa in servizio al Gs di Pieve Emanuele hanno lasciato esplodere la loro rabbia.

Ieri mattina i settanta lavoratori hanno fermato il traffico sulla via Emilia a San Giuliano per poi tornare dopo qualche ora a Pieve, dove hanno bloccato le attività dei magazzini. Un' azione dimostrativa, arrivata all' indomani del mancato accordo con la cooperativa che gestisce il lavoro e fermata soltanto dall' intervento dei carabinieri.

Dopo qualche ora di tensione, i dipendenti hanno ottenuto un incontro con il prefetto, i gestori della cooperativa e i rappresentanti di Carrefour, previsto per oggi alle 11.

«Noi siamo disposti a trattare su tutti i punti - dice Giovanni Romanelli della Filt Cgil di Pavia - tranne su uno: la cooperativa vorrebbe far rientrare solo 26 dipendenti, noi vogliamo tutti i 70».

Al centro dello scontro il cambio di cooperativa (dalla "Rm" di Torino alla "Gioventù" di Bari) e l' imposizione di nuove condizioni economiche. -

18 giugno

Luca De vito

La Repubblica

4 commenti:

Vincenzo ha detto...

UNA SOLA DOMANDA: COME SI PUO' PERMETTERE DI RITENERE QUESTE DELLE COOPERATIVE?
160 COLLI L'ORA PER CHI SA DI COSA STIAMO PARLANDO, SONO UNA CIFRA PAZZESCA...E ALTRIMENTI PUOI ESSERE LICENZIATO...COME SI PUO' PERMETTERE CHE ESISTANO CONTRATTI DI QUESTA NATURA CHE LEGALIZZANO LA SCHIAVITU'???????

Anonimo ha detto...

FILT CGIL Lombardia e Milano

Comunicato stampa

SUPERMERCATI E COOPERATIVE: Quando sono in offerta i diritti delle persone
Quanto sta avvenendo nel cambio d’appalto delle attività di facchinaggio del gruppo GS e Carrefour è fuori dalla legalità.
La “Cooperativa, La Nuova Gioventù”, che subentra alla precedente, ha deciso di non assumere il personale già occupato e pretende anche di scegliere chi assumere. Sugli oltre 100 occupati ne vogliono assumere solo 30, pur essendo in presenza di nessuna riduzione di attività.

Al primo sciopero di protesta, si sceglie di assumere lavoratori dall'esterno al solo scopo di mettere gli uni contro gli altri.
Contro questi metodi, da oltre una settimana i lavoratori stanno presidiando la sede Carrefour di Pieve Emanuele e stanno attuando proteste in molti altri siti del Gruppo.

Questa mattina c’è stato il blocco della Via Emilia a San Giuliano e ed è in atto un blocco indeterminato delle attività a Pieve Emanuele.

L'aggressività e la violazione delle norme di legge e del contratto di lavoro messe in atto dalla Cooperativa, nel silenzio di Carrefour/GS, rischiano di portare a forme di protesta esasperate e di alimentare ulteriormente il clima di tensione in cui vivono i lavoratori.

Si trattano le persone come merce, come schiavi. Con la discrezione di voler decidere quanti e quali possono lavorare.
Inoltre ai futuri assunti si vuole imporre la condizione di poter esser trasferiti in altri siti del paese, non per mancanza di attività, ma su esclusive e discrezionali valutazioni della Direzione della "Cooperativa".

Con questi metodi si mettono anche fuori gioco proprio le imprese che lavorano nella legalità e nella trasparenza.
Questa é l'altra faccia di quanto si vende dentro i supermercati.
Solo che qui “l'offerta e lo sconto” riguardano la negazione dei diritti e la dignità delle persone.

Anonimo ha detto...

ho letto questa vicenda, è davvero scandaloso. Ma chi è che permette tutto questo, ma i responsabili di questo scempio come fanno a dormire tranquilli. 160 colli l'ora, ASL, ispettorato, sindacato, dove sono?

Anonimo ha detto...

al magazzino di rivalta...torino,,si lavora con produzione di 165 colli ora da ormai 4 anni,,,,appunto dove sono asl ispettorato del lavoro e quant altro,,,vergogna