Unicoop «espatria» a Roma
L' operazione è di quelle che passano inosservate. Perché è abbastanza normale che un gruppo leader nella grande distribuzione compri qualche supermarket. Però l' ultima mossa dell' Unicoop Firenze, la società guidata da Turiddo Campaini, è uno shopping di un certo livello.
Ma soprattutto segna l' «espatrio» della più grande cooperativa di consumatori d' Italia, per soci (oltre 1 milione), vendite (2,2 miliardi di euro) e dipendenti (7.644). Espatrio perché per la prima volta Unicoop esce dai confini della Toscana, dove gestisce 6 Ipercoop, 41 super (marchio Coop), 39 piccoli super e 12 negozi tradizionali.
Nella Capitale ha comprato infatti un «pacchetto» di 14 esercizi commerciali del gruppo Luciani, riuniti per l' occasione in una newco. Il tutto «vale» 114 milioni di fatturato. Per adesso Unicoop non li gestirà direttamente, ma lo farà la newco e con insegna diversa da Coop.
Oggi le insegne sono Gs e DiperDì. I supermercati (più un iper), hanno metrature tra i 2.500 e i 400 metri quadrati e sono tutti concentrati in città a Roma e nella prima periferia (Parioli, Nizza, Aurelia, Cortina, ecc.) tranne uno a Ostia e un altro a Marino. L' accordo con la famiglia Luciani prevede anche un patto di non concorrenza in base al quale gli ex proprietari non potranno gestire attività simili nel Lazio per due anni.
M.Ger.
9 giugno 2010
Il Corriere della Sera
**********************************************************************************
Dopo la disastrosa disavventura in Campania vissuta insieme ad Unicoop Tirreno sotto l'effige del cosidetto Distretto Tirrenico e relativa fuga, Unicoop Firenze, trova uno sbocco all'enorme liquidità che gestisce scegliendo stavolta la zona di Roma.
.
Certo, era diventato comico vedere unicoop FI che faceva concorrenza a se stessa, non sapendo dove e come investire e costruendo ipermercati e negozi vari accanto ad altri esistenti di sua proprietà. Si arriva così a delle situazioni davvero assurde da un punto di vista commerciale, come ad esempio, quella che si profilerà nell'area Ponte a Greve-Scandicci-Lastra a Signa.
.
Unicoop, dopo aver ottenuto in quelle zone tutte le licenze possibili ed immaginabili dalle comprensive amministrazioni locali, si troverà, con l'apertura del centro commerciale di Pontignale a dover declassare a supermercato riducendo la superficie l'attuale ipermercato di Lastra a Signa e dovrà anche ridimensionare il recente negozio di Ponte a Greve, ridimensionando la cubatura e destinando l'eccedenza a locazione. Ma di situazioni simili, ce ne sono altre.
.
Insomma il problema di Unicoop Firenze degli ultimi anni è quello della crescita. La toscana è satura, anzi Unicoop si pesta i piedi, a nord non c'è spazio, a sud è andata a buca; diventa dura trovare locazioni per nuovi supermercati. All'estero? Bisognerebbe puntare sull'est, come hanno fatto le più azzardanti Coop Adriatica ed Unicoop Tirreno, tramite la controllata quotata IGD insieme a Carrefour in Romania, ma pare che le cose non siano andate troppo bene e che stiano riducendo il loro impegno.
.
Allora la zona di Roma, ma molto cautamente. Unicoop non gestisce direttamente i negozi, ma tramite una nuova società, neanche ci mette la propria insegna. Insomma, l'esperienza campana brucia ancora, meglio non metterci il nome.
I negozi interessati dovrebbero essere i seguenti:
Parioli, Ostia, Tevere, Cervialto, Riposo, Fonteiana, Aurelia, Due Ponti, Marino, Barrili, Cortina, Torresina, Nizza e Torrino.
2 commenti:
Trattati come schiavi In catene davanti al Gs
Repubblica — 09 giugno 2010 sezione: MILANO
SOSTITUITI dalla sera alla mattina, senza motivazioni e senza tutele sindacali. È successo a 70 magazzinieri del Gs-Carrefour di Pieve Emanuele che ieri, dopo uno sciopero di due giorni proclamato per contestare condizioni di contratto capestro, sono stati tenuti fuori dal posto di lavoro. «Sostituiti con 70 persone che non sappiamo da dove vengano - spiega Giovanni Romanelli della Filt Cgil - al di fuori di qualsiasi accordo sindacale». Alle 17.30 di ieri, i magazzinieri, in gran parte stranieri, si sono incatenati "a oltranza" di fianco al supermercato: «Ci trattano come schiavi, ma resteremo quia farci valere» dicevano accusando il consorzio di cooperative Gemal, che ha in gestione l' appalto dei magazzini. La scintillaè scoccata venerdì, quando è cominciato uno sciopero spontaneo da ricondurre al cambio di cooperativa (dalla Rm di Torino alla "Cooperativa della Gioventù" di Bari) e alle condizioni economiche imposte dai nuovi gestori, che dall' oggi al domani hanno deciso di non rispettare piùi vecchi accordi. «Hanno chiesto l' innalzamento della soglia produttiva da 140 a 160 colli all' ora - ha proseguito Romanelli - specificando che il lavoratore inadempiente può essere trasferito o licenziato. Non possiamo sottostare a queste minacce». Al centro dello scontro anche la riduzione della tredicesima (90 per cento dell' attuale), il rifiuto del pagamento dei primi tre giorni di malattia,e l' annullamento del pagamento di un' integrazione all' indennità di malattia garantita dall' Inps. Lo scontro è durato fino a lunedì, quando di fronte al tavolo della Lega Coop di Milano, erano cominciate le trattative. Poi, improvviso, l' annuncio da parte della Gemal che non sarebbero state aperte le porte dei magazzini a quei lavoratori che non avessero accettato le nuove condizioni contrattuali. «Degli ex dipendenti Rm sono entrati in quaranta - continua Romanelli - quelli che non hanno accettato sono stati sostituiti con gente di fuori». «A quanto ne sappiamo la cooperativa subentrante si è impegnata a garantire l' occupazione dei dipendenti - hanno spiegato dall' ufficio comunicazione di Carrefour- in questo momento la situazione è delicata perché lo sciopero non risulta dichiarato e il disservizio che si sta venendo a creare è pesante». La vertenza resterà bloccata fino a giovedì, quando è in programma un nuovo incontro alla direzione provinciale del lavoro. «Fino a quel momento resteremo incatenati qui - ha concluso Romanelli - chiedendo l' applicazione del contratto nazionale di lavoro. E di farci rientrare». - LUCA DE VITO
L'USB Lavoro Privato di Roma si augura che i lavoratori dei 14 esercizi commerciali che Uniccop Firenze ha rilevato, a detta del Corriere della Sera, godano le stesse condizioni contrattuali dei dipendenti Unicoop Firenze, per non creare disparità che indebolirebbero chi ha più tutele...
Visto che giochiamo in casa...
vi faremo sapere.
Posta un commento