28 luglio 2011

MAGAZZINO COOP CENTRALE ADRIATICA DI PIEVESESTINA: SECONDA ONDATA DI LICENZIAMENTI


Drammi sociali, sindacati sempre più pronti a dare battaglia

Impugnazioni davanti ai giudici in 20 casi A questo punto non si escludono scioperi

«Dieci anni fa Centrale Adriatica ha deciso esternalizzare il servizio di smistamento delle merci da consegnare ai supermercati Coop, si sono succedute 11 aziende. E’ chiaro che c’è un problema di condizioni a cui vengono assegnati gli appalti», dice Paolo Montalti della Filcams

Il Precedente

CESENA. Per il datore di lavoro è solo il mancato superamento del periodo di prova di tre mesi fissato per valutare se l’osservato speciale di turno è degno di diventare socio della cooperativa. Per i sindacati, invece, sono licenziamenti illegittimi, punto e basta. Ma soprattutto per tanti operai è una doccia fredda sulle loro vite, con l’angoscia in diversi casi di vedere sprofondare nella miseria più nera intere famiglie con figli piccoli.

Nei giorni scorsi, la cooperativa Aster di Udine, che dal 9 maggio ha preso in gestione il magazzino della Coop in via Rondani, a Pievesestina, aveva dato il benservito ad una dozzina di vecchi dipendenti (complessivamente il personale occupato nella struttura oscilla tra le 250 e le 270 unità).

Cgil, Cisl e Uil erano subito insorti, ma la controparte si era mostrata decisa ad andare avanti. Anzi, aveva contrattaccato denunciando atti gravi o addirittura reati da parte di alcuni lavoratori. L’altro ieri è proseguito lo stillicidio di quelli che vengono considerati licenziamenti.

Quattro addetti sono stati messi alla porta di mattina ed altrettanti di pomeriggio. Tra di loro c’è anche chi lavorava da dieci anni nella piattaforma logistica finita al centro della bufera. E aveva anche ottenuto posizioni di responsabilità, a riconoscimento delle sue capacità. Ma la cosa socialmente ed umanamente più allarmante è che si è trovato improvvisamente senza un lavoro chi ha da sfamare diverse bocche di figli ancora in tenera età.

Dopo questa seconda ondata di lavoratori lasciati a casa (e potrebbe non essere l’ultima), i sindacati affilano le armi per aprire una serie di vertenze individuali, impegnandosi in battaglie legali contro quello che ritengono un modo di procedere inaccettabile. Al momento, sono una ventina le situazioni che stanno seguendo, con una premessa: non tuteleranno chi, pur esasperato da una situazione tragica, si è lasciato andare a reazioni violente (i vertici di Aster hanno denunciato aggressioni e vandalismi nell’ambiente di lavoro).

Le istanze al giudice del lavoro non sono comunque l’unica strada che si sta battendo. Oltre a confermare lo stato d’agitazione, con blocco degli straordinari (misure decise dopo un vano tentativo di spegnere l’incendio, attraverso un confronto avvenuto presso la Direzione provinciale del lavoro), non si escludono scioperi.

Paolo Montalti, rappresentante della Filcams Cgil, invita infine a considerare in una prospettiva più ampia l’ennesimo problema esploso in via Rondani (anni fa, sotto un’altra gestione, 33 lavoratori denunciarono addirittura di essere stati malmenati da un capo-reparto): «Centrale Adriatica, una decina di anni fa, decise di esternalizzare il servizio di smistamento delle merci da consegnare ai supermercati Coop. Da allora si sono succedute 11 aziende (una media di più di una all’anno, ndr). E’ chiaro che c’è un problema di condizioni a cui vengono assegnati gli appalti».



28 luglio 2011

Gian Paolo Castagnoli

corriereromagna.it

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

undici aziende in dieci anni ?
si gioca palesemente al massimo ribasso, è chiaro che questo non può che esasperare ogni tipo di situazione lavorativa.
Vergogna.

Anonimo ha detto...

tutte le cooperative dovevano sparire perche loro formano queste cooperative per prendere finanziamenti statali dopo che si son presi i soldi dopo alcuni mesi dichiarano fallimento e alcune non pagano nemmeno i contributi agli operai ma c e di piu sempre gli stessi aprono un altra cooperativa sostituendo il nome della stessa e mettendo come prestanomi qualsiasi persona che fa il presidente. io direi solo una cosa per bloccare in parte queste persone bastava una volta accertato che la cooperativa non aveva pagato i contributi agli operai il sequestrare i beni al presidente di quella cooperativa e versare i contributi agli operai poi vorrei vedere chi fara il prestanome ?

Anonimo ha detto...

questo succede solo perchè centrale adriatica lo permette,li hanno fatto comunella fregandosene dei lavoratori!!